23 Novembre 2021, 11.10
Sabbio Chiese
Lettere

Convinta adesione alla posizione dell'Amministrazione Comunale

di Alfredo Bonomi

Anche il professor Alfredo Bonomi ha voluto esprime pubblicamente la contrarietà al progetto di una nuova centralina idroelettrica lungo il fiume Chiese nel centro di Sabbio

Caro Sindaco,

ho letto attentamente le motivazioni che l’Amministrazione Comunale da lei diretta ha avanzato contro la costruzione di una centrale idroelettrica in quel di Sabbio, ubicata, così come da progetto, in pieno contesto urbano del paese.

Come cittadino di Sabbio Chiese sento il dovere di esprimere la mia più convinta adesione alla posizione sostenuta dall’Amministrazione Comunale e convalidata, con una specifica petizione, da numerosissimi cittadini.

Desidero esplicitare anche alcune mie brevi, ma spero chiare, riflessioni e nello stenderle in forma scritta ho usato volutamente la “scrittura personale” perché più strettamente legata al mio pensiero e quindi più autentica.

Entrando nello specifico della problematica mi sembra che s’imponga chiarissima una considerazione.
Le decisioni tecniche devono necessariamente sottostare a considerazioni di più vasta portata, che si ispirino ad una visione d’ insieme che non guardi a piccole utilità immediate, peraltro quasi sempre estranee ad una convinta condivisione delle comunità locali, ma ad un progetto territoriale di più vasto respiro.

Questo “progetto territoriale”
deve considerare non solo aspetti economici che sembrano evidenti, ma, ancor più, quelli più sostanziali che stanno alla base di un equilibrio più profondo tra la quotidianità della vita delle persone ed il contesto ambientale, che oggi è la più obiettiva ed evidente “risorsa economica”.

Voglio semplicemente rimarcare che non si deve confondere la necessità di affrontare la ricerca di fonti energetiche alternative con l’adesione ad iniziative che hanno pochissima lungimiranza e per orizzonte una piccola parte del territorio.
Ora c’è bisogno di uno “sguardo lungo” e non si può ulteriormente gravare il fiume Chiese con altre centrali, essendo un fiume che ha già dato abbastanza, come è sotto gli occhi di tutti quelli che hanno la propensione a “guardare la realtà” non solo con gli occhi, ma anche con la mente.

Nel caso poi del nostro paese, una valutazione obiettiva e serena non prenderebbe nemmeno in considerazione l’idea di derivare l’acqua del Chiese, data la notevolissima valenza paesaggistica del connubio territorio e fiume, case ed acqua che scorre, rive ancora quasi naturali “vegliate” dalla millenaria Rocca.

Questo “quadro naturale e paesaggistico”, che pone il centro di Sabbio Chiese tra i paesi più caratteristici del territorio bresciano, è anche la miglior garanzia economica per la comunità locale perché l’economia non è fatta solo di “conti monetari “, ma da un insieme di peculiarità e di varianti, tali da far sentire le persone soddisfatte di vivere in un determinato posto.

Nel contesto valligiano il centro storico di Sabbio ed il suo territorio in generale devono mantenere l’attuale peculiarità paesaggistica e storica, non lasciandosi tentare da iniziative slegate da questa “visione d’ insieme” di pregio.

Che senso ha chiamare
una centrale “Centralina la Rocca” se la Rocca, emblema storico ed artistico di Sabbio, e le case che le fanno da corona vengono impoverite da manomissioni dell’acqua del fiume che, oltre ad essere possibile causa di seri pericoli con le attuali intemperanze climatiche, deturpano lo scorrere tranquillo del fiume, “da cartolina”, apprezzata da tutti quelli che la osservano. La bellezza è una fonte di benessere complessivo del paese ed è una garanzia profonda che rende più civile la convivenza umana.

Oggi tutti sanno, o almeno dovrebbero sapere, specialmente dopo la terribile pandemia che ci ha richiamato le evidenti fragilità umane e ambientali, che l’equilibrio naturale è fondamentale ed è uno dei pilastri portanti perché le nuove generazioni possano vivere meglio il futuro che potrà riservare all’ uomo prove severe.

Nel nostro caso specifico il paese ed il Chiese hanno già dato il loro contributo con la posa del depuratore della Media Valle.
Sarebbe imperdonabile un cedimento di fronte ad iniziative che alterano il “cuore storico e paesaggistico” di Sabbio.

Non si tratta certo di aprire “guerre ideologiche” tra iniziative pubbliche e private; si tratta solo di dare voce al buon senso. Ascoltandolo ci direbbe con voce forte che Sabbio Chiese non può permettersi, data anche la delicatezza della sua ubicazione su due corsi d’acqua che gli regalano “sguardi poetici” assai belli, ma anche preoccupazioni di esondazioni, di mutare lo stato attuale dell’equilibrio tra lo scorrere dell’acqua ed il territorio da essa bagnata.

E questo non solo a vantaggio del paese visto nella sua singolarità, ma di una dimensione più vasta, perché il territorio va valutato nelle sue peculiarità e nelle sue molte sfumature, in forma aperta e “globale”.

In questo contesto Sabbio ha la peculiarità di essere un lembo di territorio con paesaggio di pregio.  
Nel caso della centrale proposta non valgono le ragioni tecniche perché il vantaggio reso da una sua eventuale realizzazione non sarebbe paragonabile al danno arrecato. Le “sirene” della ricerca di nuove forme energetiche mostrano con la proposta, voce roca che non esprime melodie da ascoltare, anche, se fossero in buona fede.

Con questa convinzione spero che la voce autentica della comunità sabbiense, espressa da firme autentiche, venga ascoltata da chi ha l’autorità di decidere.

Il problema della ricerca di risorse energetiche adeguate allo sviluppo equilibrato del nostro Paese non si risolve con piccole iniziative slegate da un obbiettivo Piano energetico che tenga conto delle necessità, delle peculiarità territoriali e, fondamentalmente, di una visione del presente capace di sfruttare le vere possibilità, di scrutare il futuro, con sguardo acuto e lungimirante. È lo stesso “sguardo” che ci consiglia di non modificare il fiume e di lasciarlo scorrere tranquillo, come si è mosso da centinaia di anni sotto i suoi ponti.

La ringrazio per l’attenzione e le auguro un fertile cammino amministrativo.
 
Alfredo Bonomi   


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