L'ultimo abbraccio alla partigiana Gloria

Nonostante la calda e assolata giornata estiva di ieri, in tanti hanno voluto rendere l’ultimo saluto a Elsa Pelizzari, la staffetta partigiana Gloria, delle Fiamme Verdi.

Gremita la chiesa parrocchiale di Roè Volciano. La salma è stata accolta dalle bandiere, dai labari e dai vessilli delle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma e dal suono della banda di Roè.

La funzione funebre è stata officiata dal parroco don Roberto Guardini e da altri quattro sacerdoti. Al termine della celebrazione le orazioni di commiato.

Per primo a parlare mons. Giovanni Palamini, compagno di messa del figlio don Adriano (ordinati nel 1979), a lungo missionario fidei donum in Venezuela prematuramente scomparso. Ha ricordato la mamma Elsa «una donna molto aperta, capace, accogliente, che si è fatta prossimo in tante situazione della sua esistenza terrena».

Poi il presidente dell’Anpi provinciale Lucio Pedroni che ha letto una lettera di Guerino Dalola, pubblicata ieri sul Giornale di Brescia, in ricordo di Elsa, ed ha aggiunto: Questi sono gli uomini e le donne che non hanno solo lottato per raggiungere la libertà, ma il loro impegno non si è fermato lì, hanno fortemente contribuito a creare una società libera e democratica attraverso il loro impegno civile. Ci lasciano quindi una testimonianza e un monito a tutti noi: dobbiamo continuare con il nostro impegno civile per mantenere questa società libera.

Infine, Gianbattista Guerra, in veste di rappresentante delle Fiamme Verdi della Valle Sabbia: «Oggi la nostra valle ha perso un pezzo della sua storia – ha detto con commozione –. Elsa è stata un fulgido esempio di profonda coscienza della vita civile. Due parole ricorrevano nei suoi discorsi: libertà e impegno.
Di Elsa ci restano per fortuna tanti filmati, tante sue testimonianze registrate. E ha voluto leggere la trascrizione dell’ultimo videomessaggio che aveva registrato in occasione del 25 aprile scorso per gli studenti del Fermi.

All’uscita di chiesa del feretro, è stato intonato un commovente “Bella ciao”, cantato in coro da tutti i presenti, ripetuto infine anche in musica dalla banda di Roè come ultimo saluto alla staffetta partigina Gloria.