A scuola col 75% degli alunni

Era una delle poche scuole che aveva iniziato quest’anno scolastico con tutti gli alunni in presenza (350, suddivisi in quattro corsi di quattro annualità) la Scar di Roè Volciano: questo grazie agli interventi strutturali per adeguare gli spazi delle aule.

Gli alunni sono andati a scuola fino a fine ottobre e, quando a novembre è scattata la zona rossa in Lombardia, anche loro sono passati alla didattica a distanza, la cosiddetta Dad.

«In questo periodo, però – riferisce il direttore Gualtiero Comini –, i laboratori si sono sempre svolti in presenza, con una frequenza di uno o due volte a settimana: questo è stato importante per tener agganciati i nostri ragazzi che presentano una certa fragilità scolastica».
Da metà gennaio è ripresa la presenza a scuola, rispettando la soglia del 75%, alternando quindi anche la Dad.
 
«Abbiamo comunque portato avanti importanti progetti – prosegue il direttore –, grazie anche al sostegno della Comunità montana di Valle Sabbia: come il “Progetto Gaia”, gestito dalla docente di Sviluppo Capacità Personali, dei corsi del Benessere; questo ha permesso di sopportare a livello psicologico gli allievi. È proseguito anche lo Sportello d’ascolto in presenza, con la psicologa Baronio della Cooperativa Area».

Durante l’anno scolastico, la scuola si organizza degli incontri con i cosiddetti “Testimoni privilegiati”, professionisti di vari ambiti che portano la loro preziosa testimonianza del mondo del lavoro agli allievi. Quest’anno questi incontri si sono svolti finora online.
 
Per i prossimi mesi sono in programma altri progetti, come “Legami leali”: quattro incontri a marzo gestiti da educatori della Cooperativa il Calabrone; è la prosecuzione di un progetto già in atto da 3 anni: quest’anno si focalizzerà su temi della legalità sviluppati e poi divulgati dai partecipanti stessi.
Inoltre, non potendo organizzare le solite uscite didattiche degli allievi della meccanica nelle ditte della zona, molte si sono prestate per portare degli esperti del settore a scuola.

Quest’anno si è verificata una difficoltà ad organizzare gli stage per il corso di estetista, perché i centri estetici, in zona rossa, sono rimasti chiusi, a differenza dei parrucchieri; così molte allieve non hanno avuto la possibilità di portare a termine il loro stage. Per questo  la scuola ha organizzato dei “Project Works”, vale a dire dei progetti finalizzati alla realizzazione di uno specifico prodotto, portati avanti dai docenti di laboratorio, con il supporto dei colleghi la cui disciplina si colloca nell'area professionale (igiene-anatomia-dermatologia, scienze e chimica, psicologia, marketing, economia aziendale), in modo da realizzare lo stage a scuola.

Anche le attività collegiali sono state gestite sempre con la modalità online, così come i colloqui con i genitori; solo per gli allievi che presentavano situazioni gravemente lacunose si sono svolti in presenza.

«Voglio anzitutto ringraziare il personale docente e non docente – riferisce la presidente della Cooperativa, Laura Marchiori –, per l’impegno che sta dimostrando in questo periodo difficile e complicato. La pandemia ci ha bloccato alcuni progetti a cui stavamo lavorando, fra cui un ampiamento della sede per nuovi spazi per aule e per altre iniziative didattiche e laboratori sociali».