In tanti in ricordo dei partigiani

Dopo tre anni di sospensione a causa della pandemia, questa domenica 5 marzo in tanti hanno preso parte alla commemorazione dell’eccidio dei partigiani della 7ma Brigata Matteotti, avvenuta 78 anni fa a Cesane di Provaglio Val Sabbia.

Una manifestazione di popolo che ha voluto da un lato ricordare quanti hanno dato la loro vita per la libertà e la democrazia, dall’altro ribadire e rinvigorire quegli stessi valori ora custoditi nella Costituzione.

Tanti i sindaci, non solo della Valle Sabbia, o loro rappresentanti presenti, così come i gonfaloni, i vessilli e i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.

La cerimonia ha preso il via con un corteo aperto dalla banda di Barghe che ha percorso la frazione fino a giungere davanti alla chiesa e al monumento ai partigiani dove si è svolto l’alzabandiera. A seguire la deposizione di una corona allo stesso monumento e a quello che ricorda l’eccidio dei 10 partigiani.

Il sindaco di Provaglio Val Sabbia, Massimo Mattei, ha voluto ringraziare la Spi Cgil che si è fatta promotrice del restauro del cippo.
Da parte sua anche un richiamo all’attualità, alla guerra in Ucraina che ha portato sconvolgimenti anche da noi, con la crisi energetica, il rialzo dei prezzi, l’arrivo dei profughi. «Proprio in questi momenti – ha detto il primo cittadino – dobbiamo ribadire i principi della Costituzione nata anche con il sacrificio dei partigiani che hanno combattuto sulle nostre montagne».

Anche il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, ha voluto rimarcare i principi che devono guidare il nostro vivere civile: libertà, democrazia, rispetto delle opinioni altrui, per creare una civile convivenza.
Ha poi voluto ricordare come da parte dell’ente che presiede è stato stanziato un fondo per recuperare Malga Sacù, che fu sede della Brigata Perlasca, e un altro stanziamento per il recupero del parco dei partigiani di Provaglio Val Sabbia «perché la memoria ha bisogno anche di simboli».

Sono poi intervenuti il presidente dell’Anpi provinciale, Lucio Pedroni, che ha sottolineato l’importanza dell’opera di semina dei valori della Costituzione alle nuove generazioni, così come il presidente nazionale FIVL, Roberto Tagliani, che ha invitato i presenti a considerare la Costituzione non un monumento da guardare, ma da vivere.

Anche il deputato valsabbino del Pd Gian Antonio Girelli ha sottolineato il valore attuale di schierarsi per la libertà e la democrazia come fecero allora i 10 partigiani.

Alla cerimonia sono intervenuti gli alunni e le insegnanti della scuola primaria di Provaglio e delle ragazze provagliesi dell’istituto superiore “Perlasca”. A loro il compito di ricordare le ultimi staffette partigiane scomparse: Maria Boschi (Stella), Elsa Pelizzari (Gloria) e Maddalena Flocchini (Violetta). Quest’ultima era solita intonare “Bella Ciao” a queste cerimonie partigiane: in sua vece lo ha fatto con bravura Chiara Demasi.

Il sindaco di Roè Volciano, Mario Apollonio, ha poi annunciato che in ricordo di Elsa Pelizzari, scomparsa lo scorso anno, sarà intitolato l’auditorium comunale.

È toccato infine a Marcello Zane pronunciare l’orazione ufficiale: lo storico valsabbino ha voluto attualizzare il sacrificio vissuto dai partigiani sulla loro pelle: «La nostra presenza qui è per le stesse ragioni che hanno spinto questi giovani ragazzi a combattere e a sacrificare la loro vita: i valori di giustizia, libertà e di democrazia. Valori che vanno tutt’oggi riaffermati anche con un impegno ulteriore, con l’assunzione di responsabilità nella vita civile».

La cerimonia si è poi conclusa con la messa in suffragio dei partigiani celebrata dal parroco don Alberto Cabras.

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