Gli amici di Calimero

Questa settimana siamo stati a Prevalle a trovare i due soci fondatori dell’associazione o.n.l.u.s. “Gli amici di Calimero”, i coniugi Marica Benini e Dario Prandini, la cui abitazione è sede della Comunità Familiare Calimero. La bellissima mission di questa comunità è quella di permettere a minori che si trovano in situazioni di disagio o di abbandono, anche in presenza di gravi patologie e disabilità, di trascorrere una parte della loro vita in un ambiente familiare e in un contesto protetto e sereno, supportati e assistiti da educatori qualificati.

L’associazione. “Nel 2006, dopo un’esperienza di affido – tuttora in corso - di due bambine provenienti dal reparto di patologia neonatale degli Spedali civili di Brescia, abbiamo deciso di aprire le porte della nostra casa a bambini e ragazzi in difficoltà e di fondare una comunità di tipo familiare”, ci racconta Marica, “per offrire loro un supporto di breve o lunga durata a seconda del progetto predisposto dai servizi sociali per ciascuno di loro.”
In questo momento la struttura è in grado di accogliere bambini di età compresa tra 0 e 7 anni (“accogliere altri adolescenti oltre a quelli già presenti significherebbe rischiare di compromettere una dinamica familiare già consolidata”, ammette Marica), e 4 dei 6 posti attualmente disponibili sono occupati. Si tratta della prima esperienza di questo tipo nel territorio della Valle Sabbia, un’esperienza di accoglienza e di solidarietà in cui i soci fondatori vengono aiutati economicamente dal contributo dei comuni di provenienza dei minori e dalle donazioni dei 5x1000.

Le finalità. L’associazione si propone di promuovere l’affido familiare, sensibilizzare il sociale all’importanza della solidarietà e dell’accoglienza nei confronti dei minori in difficoltà e di realizzare e condurre comunità di tipo familiare per minori, anche con disabilità e/o con patologie che in caso contrario richiederebbero l’ospedalizzazione. Essendo nati come famiglia affidataria, poi, Marica e Dario hanno molto a cuore la tematica dell’affido e vorrebbero che i genitori affidatari fossero affiancati maggiormente dagli enti predisposti, specialmente negli inevitabili momenti di crisi e di difficoltà.

Un nuovo progetto. Marica ci parla anche di un progetto per la semi-autonomia di housing sociale denominato “Oltre”: “Stiamo ristrutturando un immobile per permettere ad ognuno dei nostri ragazzi, al raggiungimento della maggiore età, di trasferirvisi per un periodo di circa due anni e di essere supportato nella costruzione di una vita autonoma, senza doversi sganciare immediatamente dal progetto al compimento dei diciotto anni.”

Quando le chiediamo se questo progetto così ambizioso è già operativo, Marica ci risponde con orgoglio che il primo ragazzo coinvolto si trasferirà nell’appartamento di Sopraponte entro due settimane, nonostante la necessità di raccogliere dei fondi per terminare la ristrutturazione del secondo appartamento dell’immobile e per portare avanti il progetto di crescita autonoma dei ragazzi in un momento di grande crisi economica. 

Come si può aiutare. Marica e Dario lavorano con i ragazzi cercando di dare loro tutte le garanzie possibili, ma si rammaricano di non poter fare di più per sostenere i loro progetti. Ci tengono a ringraziare di cuore la direzione e gli operai dell’azienda Ori-Martin, che da diversi anni sostiene i progetti della comunità tramite la propria lotteria. Chi volesse dare un aiuto concreto alle belle iniziative della comunità familiare Calimero può utilizzare l’IBAN IT 14 R 08676 54820 000000 803727; in alternativa è possibile contattare direttamente l’associazione (e-mail: info@gliamicidicalimero.org, tel. 030/6801493, cell. 333/ 1734981) per informarsi di volta in volta sulle esigenze e sulle necessità concrete della comunità e delle sue strutture.