Dissequestrato il camion

Questa mattina è stato notificato il decreto di dissequestro emanato dalla Procura di Udine in merito ai veicoli coinvolti nel sinistro con esito mortale avvenuto a Majano lo scorso 19 settembre.
Ricordiamo che detto incidente era stato oggetto di cronaca per il coinvolgimento di un camion datosi alla fuga.

Questi i fatti: erano le 9:30 circa quando un motociclista, Marco Vendramini anche lui di 49 anni, urta un veicolo fermo sulla propria carreggiata. A causa di questo impatto viene sbalzato sulla corsia opposta, dove sopraggiunge un camion. Inevitabile l’urto anche contro il mezzo pesante che avviene all’altezza delle ruote posteriori del semirimorchio. Il corpo del motociclista resta esanime sull’asfalto, ma il conducente del camion non si ferma.

Da qui l’intervento della Polizia Locale di Majano che effettua i rilievi sul posto e contatta la Magistratura che dirige le prime indagini.
Nel primo pomeriggio di quello stesso giorno il comandante Picogna della Locale di Majano acquisisce le immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza private e pubbliche della zona, dalle quali riesce ad identificare il camion coinvolto.
Quindi telefona e chiede collaborazione al collega comandante Zambarda della Locale di Prevalle, luogo dove la ditta di trasposti proprietaria del veicolo ha sede.

Nel tardo pomeriggio il veicolo viene intercettato mentre è fermo per manutenzione presso un officina, il conducente viene identificato ed avvengono i primi rilievi sul mezzo per verificare se vi siano tracce compatibili con il sinistro.
La verifica da esito positivo, il veicolo viene posto sotto sequestro, la patente del conducente ritirata e lo stesso indagato per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.

Nei giorni successivi l’attività di indagine continua coordinata dalla Procura e svolta dai due Comandi di polizia locale: viene poi nominato un consulente tecnico da parte del p.m. il quale, la settimana scorsa, ha potuto acquisire l’incartamento, verificare i veicoli rimasti sotto sequestro per vagliare la fondatezza di tutte le ipotesi, compresa la tesi, subito sostenuta del conducente del camion, di non aver percepito di essere a sua volta coinvolto nel sinistro avvenuto quella mattina perché l’urto tra il motociclista ed il primo veicolo era avvenuto quando la cabina del suo veicolo era già oltre.

Ieri in quel di Padova i due comandanti Zambarda e Picogna si sono incontrati per il passaggio di consegne del materiale sottoposto a sequestro e da rendere disponibile per eventuali ulteriori accertamenti alla procura di Udine.

«Grazie alla collaborazione tra comandi di polizia locale così distanti, siamo riusciti a fare piena luce sulla vicenda – ci dice il comandante Massimo Zambarda -. Fondamentale è risultata la presenza sul territorio dei sistemi di videosorveglianza e di lettura targhe, senza i quali sarebbe stato molto più difficile identificare il camion, rischiando quindi di perdere elementi essenziali per l’esatta ricostruzione dei fatti».

E’ ancora presto, invece, per stabilire in merito alle effettive responsabilità del camionista prevallese, accusato di omicidio stradale e di omissione di soccorso: le perizie infatti sono state fatte, ma le decisioni in merito ad un suo rinvio a giudizio dovranno essere prese dal pubblico ministero, quando sarà riuscito a mettere insieme tutte le parti dell’indagine.

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