Fossi stato prete, sarei voluto esser come te!

Il mio ricordo più lontano di don Franco risale a quando scolaretto di ritorno da scuola, sul tragitto verso casa capitava a volte di incontrarlo con la sua Ford Fiesta grigia: iniziava suonando il clacson poi mano mano si avvicinava con un grande sorriso e muovendo il braccio mi dava un caloroso saluto.

Ogni tanto capitava che veniva a celebrare messa a Preseglie e per tutti i chierichetti era un piacere enorme sapere che era lui a celebrare perché finita la messa dalle sue tasche tirava fuori caramelle a volontà. Un piccolo gesto che ci scaldava il cuore.
E così poi gli anni son passati... Io diventavo " grande" e tu, don Franco, sempre più saggio.  

L’affetto al santuario di Visello poi ci ha intrecciato in una bellissima, profonda e rispettosa amicizia. Quanto eri contento nel vedere il santuario vivo!!! La tua gioia la si percepiva negli occhi e così tutte le domeniche di estate, finché te la sei sentita, salivi lassù e terminavi la messa dicendo: "a Dio piacendo, arrivederci a domenica prossima!".
Caro don Franco, ricordo la tua vicinanza ai malati e ai sofferenti (delle tue comunità e tutti quelli nelle case di riposo di Nozza e Odolo), la tua vivacità e il tuo spirito giovanile: quante volte ti abbiamo visto in cammino per i monti vicini con una schiera di bambini e tu da solo con un fischietto a gestirli.

Ricordo le tue belle omelie, arricchite sempre di qualche storiella, qualche aneddoto (e quando la chiesa era piena ne avevi sempre una di scorta da aggiungere!)
Hai sempre voluto bene e ti han voluto bene ovunque la provvidenza ti ha mandato, ma nei tuoi racconti erano indelebili nel tuo cuore i 27 anni trascorsi a Lavino e nelle Pertiche: conoscevi tutti, ricordavi ogni angolo di quei vasti e meravigliosi territori. Lassù, su quelle montagne e in quella gente non sei stato soltanto il parroco ma un pilastro per tutti, un aiuto, un sostegno. Uno di famiglia. E così poi con il tempo lo sei diventato per Gazzane.

Hai sempre avuto idee chiare, giuste. Infatti a Gazzane avevi un sogno che sei riuscito a realizzare: costruire un oratorio per radunare i bambini, i giovani e le famiglie.
Ogni volta che venivo a trovarti nella tua saletta immancabile era l’Avvenire aperto sul tavolo, gli occhiali e il telecomando della televisione pronto per seguire le partite di calcio specialmente quelle della Juventus, di cui ne eri tifoso.

Non sono di certo queste semplici parole a racchiudere la tua grande persona. Un esempio, caro don Franco, che custodirò per sempre nel mio cuore. Fossi stato prete, sarei voluto esser come te!

Mai avresti lasciato Gazzane, mai la celebrazione della Messa, mai avresti smesso di essere e di fare il prete! Ti ci voleva proprio qualcosa di più forte di te. E così nel silenzio dei santi ti sei ritirato dalla scena attiva e ti sei preparato all’incontro ultimo col Cristo. Quel giorno è arrivato!

Caro don Franco, vola in Paradiso e da lassù continua ad esserci vicino.
Grazie per tutto quello che hai fatto per me e per tutti quelli che hai conosciuto.
Non ti dimenticheremo mai.

Ti voglio e vorrò sempre bene

Paolo

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