Discarica abusiva a Pregastine

A Luglio dello scorso anno l’area era stata posta sotto sequestro, perché ritenuta essere una sorta di autodemolizione abusiva, con la presenza di più di cento vetture, ma anche motori e parti di carrozzeria.

Il tutto depositato nella totale inosservanza delle norme ambientali, in località Pregastine, a ridosso della 237 del Caffaro e nei pressi dell’alveo del torrente Bondaglio, che dopo poche centinaia di metri finisce nella Vrenda.

I Forestali della stazione di Vobarno, nel frattempo, a seguito di ulteriori indagini, hanno saputo di periodi antecedenti in cui la stessa area recintata di circa quattromila metri quadri era stata utilizzata a più riprese per attività di demolizione e recupero materiali pericolosi.

Così martedì scorso sono tornati sul posto, insieme al Gruppo operativo speciale dei Vigili del Fuoco che, con ruspe ed escavatori, hanno divelto la superficie cementata e scavato in profondità per alcuni metri.
Per vedere cosa c’era sotto, materiali che sono stati campionati dall’Arpa.

Gli scavi hanno confermato l’ipotesi investigativa.
Particolare attenzione è stata dedicata ad alcuni accumuli di materiali di colore nero e consistenza fangosa che erano frammisti alle scorie, nonché alle numerose concrezioni giallastre trovate nella massa di rifiuti che potrebbero indicare la presenza di cromo, sostanza fortemente inquinante e cancerogena soprattutto se sotto la forma esavalente.

Non sarebbe una novità nella zona, il ritrovamento di sostanze nocive come metalli pesanti e PCB.
Saranno le verifiche di laboratorio a definire meglio di cosa si tratta e a dare il via alla procedura di bonifica.

A chi toccherà? La prassi prevede che se i diretti responsabili, che non sono gli attuali proprietari, non lo possono fare, dovranno intervenire il Comune o la Regione.