Vacanze: e il cane?

Secondo le statistiche, ogni anno circa 100.000 cani vengono abbandonati in Italia. I periodi in cui si registrano i maggiori abbandoni sono la stagione estiva e quella venatoria.
Durante la caccia infatti, oltre il 30% dei cani viene abbandonato perché non adatto allo sport. È invece tra il 25 e il 30% la percentuale di cani abbandonati in vista delle vacanze estive.

Sono dati che fanno pensare, soprattutto nel 2016, in un periodo storico in cui i progressi nell'ambito della tutela degli animali sono ormai all'ordine del giorno. Secondo la normativa infatti abbandonare un animale è reato: l'abbandono è vietato ai sensi dell'art. 727 del codice penale italiano, che sancisce inoltre una pena pecuniaria dai 1.000 ai 10.000 euro e, in alcuni casi, persino l'arresto fino ad un anno.

Un atto "crudele e degradante", come affermato dall'art. 6 della "Dichiarazione Universale dei diritti degli animali", che sfocia addirittura in quello che è un vero e proprio problema sociale ed economico: negli ultimi 10 anni, sono 40.000 gli incidenti causati dagli animali sulla sola rete autostradale, meta prediletta di chi vuole disfarsi della responsabilità di avere un cane o un gatto. Tre milioni di euro invece è la cifra spesa ogni anno dai 189 Comuni del territorio provinciale per mantenere i cani accalappiati nei canili.

Le motivazioni? Non si possono ridurre alla mera scomodità di prendersi cura dell'animale o di scegliere vacanze adeguate che annoverino il cane come membro della famiglia. Secondo Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all'Università di Bologna, alla base di questo c'è un profondo senso di indegnità: un senso di vuoto, di squallore, di inconsistenza che nasce da un disagio. Il senso di colpa che l'empatia umana dovrebbe spontaneamente suscitare al momento dell'abbandono, viene superato dal bisogno inconscio di negare gli affetti, i sentimenti e le emozioni. In altre parole, coloro che abbandonano gli animali sono spaventati di fronte alle forti emozioni evocate dai "pet" in famiglia e si sentono superiori nell’apparente dominio degli affetti.

Tuttavia, a dispetto di chi se ne va in vacanza abbandonando il proprio amico a quattro zampe, c'è chi pianifica il tutto senza dimenticare nulla: nella sola Lombardia sono circa 50 gli asili per cani. In aumento anche gli alberghi, le case vacanza, i campeggi e gli stabilimenti balneari dog friendly, anzi: pare proprio che il turismo dedicato agli animali domestici sia uno dei settori più in crescita, che dà lavoro a moltissime persone e permette alle famiglie numerose (cani compresi) di non rinunciare al piacere della vacanza, ma anzi, di andarci con la famiglia al completo.