11 Maggio 2008, 00.00
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Agroalimentare

Non è stato trovato l'accordo sul prezzo del latte

Nei giorni scorsi i sindacati degli allevatori e i rappresentanti dell'Assolatte non hanno trovato l'accordo per fissare il prezzo del latte, un prodotto cosě importante per le famiglie

“Nei giorni scorsi – spiegano Nino Andena (Presidente Coldiretti Lombardia) e Ettore Prandini (Presidente Coldiretti Brescia) presenti alla trattativa per Coldiretti - siamo rimasti veramente stupiti e amareggiati dall’atteggiamento assunto da Assolatte che, in modo veramente inconcepibile, non ha voluto riconoscere al mondo agricolo la stabilità di un prezzo già raggiunto a fatica con l’accordo dello scorso anno e che a malapena consentiva alle nostre imprese di tirare avanti visti i costi di produzione incredibilmente alti che si devono sostenere”.

“Certo è che non faremo un passo indietro – aggiunge Prandini - e anche per il mese di aprile le nostre aziende fattureranno alle industrie lo stesso prezzo in vigore nel mese di marzo perché non accettiamo soluzioni unilaterali da parte delle industrie. Abbiamo avvisato i nostri produttori di seguire le indicazioni fornite e di essere uniti nella mobilitazione che parte proprio con questa azioni. Quella parte di industrie che maggiormente hanno ostacolato la fissazione del nuovo prezzo saranno quelle su cui concentreremo le nostre iniziative mobilitative che nella prossima settimana organizzeremo.

La mancata fissazione del prezzo di un prodotto così importante per le famiglie rimette al centro il ruolo dei consumatori che non mancheremo di coinvolgere. Ricordo infatti che i cittadini continuano a pagare prezzi importanti per i prodotti lattiero caseari, come ad esempio per il latte alimentare che dalla stalla al banco di vendita aumenta del 400%.

“Ai consumatori – dichiara il Presidente di Coldiretti Brescia - diciamo inoltre che il mondo agricolo non aveva chiesto aumenti, ma semplicemente la conferma del prezzo in vigore a marzo 2008, nonostante le imprese agricole in questi mesi abbiamo visto lievitare di oltre il 30% i costi di produzione. Di più da parte agricola non poteva fare, la stessa disponibilità non si è riscontrata da parte degli industriali.

Questa situazione riporta a galla il grave problema della mancata completa applicazione della legge sull’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti agricoli. Ricordiamo infatti che ad oggi solo il latte fresco e i prodotti Dop riportano l’indicazione della provenienza del latte, mentre tutti gli altri prodotti (latte uht e formaggi non dop), manca la necessaria trasparenza consentendo che questi prodotti possano essere fatti con latte e semilavorati di cui non è certa l’origine mentre vengono invece commercializzati ai consumatori come se fossero italiani.

Senza un prezzo adeguato alla stalla si apre ulteriormente il nostro Paese all’importazione di latte di dubbia provenienza, che non ha nulla a che fare con le nostre stalle e che costituisce un grave danno al vero made in Italy.


I principali numeri della filiera lattiero-casearia in Provincia di Brescia ANNO 2007

· produttori primari: 2.100
· latte prodotto: 10.500.000 quintali
· primi acquirenti operanti: 65
· valore della produzione primaria: 377.300.000 euro
· % plv agricola provinciale: 37%


Fonte: Coldiretti


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