Considerazioni cantate

I giovani artisti cercano ispirazione, trovano idee e raccontano tematiche sociali di un certo spessore, mettono luce sulle realtà più insidiose e difficili da trascrivere a parole, ma soprattutto sanno farsi ascoltare.

Ora, solo in questo secondo, migliaia di canzoni nascono e cercano di farsi spazio in questo nostro piccolo mondo.
Ci sono rime, mai esistite, che cambiano profondamente la mentalità collettiva o individuale, denunciano problemi di ogni tipo, o, più semplicemente, arricchiscono la colonna sonora della nostra vita.

Alcune volte, la sera, mi chiedo come certe strofe siano venute in mente al cantautore di turno, alla situazione e ai pensieri che hanno partorito un concetto così frivolo e volatile, quanto forte e vivo.  

E’ questo il potere misterioso della musica che molti giovani narratori sanno custodire come un Mantra: non ci si deve sforzare per descrivere un fatto o un tema, bisogna assicurarsi di saper cogliere l’attimo e di trascrivere l’ideale quando nasce, se necessario.

E’ un discorso complicato (e un pochino sentimentale, lo ammetto), ma è un’ottima premessa per illustrarvi chi sono davvero questi cantanti e quali canzoni stringono nel profondo questa corrente di pensiero.

Parliamo di Riccardo Zanotti, frontman e cantautore della band Pinguini Tattici Nucleari, fedelissimo bergamasco che, nella canzone intitolata “Sudowoodo”, parla dell’adolescenza difficile e stressante, della visione di sé stessi e del complicato rapporto tra ragazzi e parte della società, giudicante e severa.

Sudowoodo, animale di fantasia che viene costantemente scambiato per una pianta, si stanca dei continui equivoci, è deluso dalla sua situazione sociale e vorrebbe vivere tranquillo.
Come Sudowoodo odia gli annaffiatoi, anche chi si vede sempre contraddetto, deriso o frainteso suscita una certa aggressività verso gli altri, esternando il malessere interiore con forza.

Riccardo conclude la canzone con un appello verso chi non sa prendersi un attimo per osservare, capire l’altro e aiutarlo: “Non giudicate mai quello che non siete in grado di annaffiare”, perché può essere difficile distinguere qualcuno da qualcosa.

Passiamo ad un altro gruppo musicale molto seguito, gli Eugenio in Via di Gioia, che già da anni raccontano l’importanza della natura, della cura dell’ambiente e del futuro del mondo.
Nell’album “Natura Viva” tutto ruota attorno all’idea di essere vivente, che non riguarda soltanto l’umanità, ma qualsiasi cosa che possa crescere e, in qualche modo, far sentire silenziosamente la propria presenza agli altri.

Non è una semplice lezione comportamentale, ma un vero e proprio viaggio mentale dell’autore, che spiega con particolari similitudini l’immagine che ha in testa.
Il pensiero si mischia con la realtà, e ne crea una versione arricchita e interpretabile, sia gradevole all’ascolto che profonda nelle parole.

“Albero”, nome della canzone che introduce il disco, racconta il solo e unico obiettivo di un arbusto: crescere.
In questo moto infinito e ripetitivo, gli alberi non smettono mai di progredire, è la loro ragione di vita, e questo, a detta della band, è ciò che più accomuna un essere umano alla grande madre natura.

Opinioni e fatti cantati, può essere considerata una formula magica, ma non è altro che volontà di espressione romanzata.
Ho sempre gradito leggere i testi delle canzoni oltre che ascoltarne la melodia, e ho capito che spesso le verità nascoste si comprendono solo se qualcuno te le spiega, cosa indubbiamente complicata.

Troverò sempre il tempo per perdermi nella mia playlist, perchè se ho imparato qualcosa dalle ore passate ad ascoltare musica, è, per l’appunto, saper ascoltare.

Matteo Zambelli