A chi caricare questo fardello?

Riguarderebbe circa l’1% della popolazione italiana!
La finalità è la creazione di un fondo-dote per sostenere le prossime generazioni.

Bisognerebbe utilizzare più fondi che arrivano dall’Europa per offrire un futuro ai giovani, ma da qualche parte bisogna iniziare.
Ovviamente questa proposta va inserita in un più organico disegno di riforma del fisco che contempli sia la progressività delle aliquote in proporzione al reddito così come prevede la nostra Costituzione, sia un disboscamento della giungla fiscale italiana, rendendo trasparente e controllabile il sistema.

E’ questo l’unico modo per ridurre la pressione fiscale Irpef ai lavoratori, ceti medi e pensionati.
Questa operazione tra l’altro aumenterebbe fortemente la capacità di reddito e quindi di spesa delle famiglie.
Accanto a questa operazione che ripristina un minimo di equità sociale, si aggiunge una ulteriore considerazione.

La pandemia, tra le altre gravi conseguenze, ha prodotto una caduta dell’economia cui il governo Conte 2 e il governo Draghi hanno in parte supplito con i “decreti rimborsi”.
Ancorchè insufficienti, queste risorse recuperate facendo debito, hanno appesantito fortemente il deficit italiano.
E’ un po' che mi chiedo, ma come si pagherà tutto questo debito? E soprattutto chi lo pagherà?

Sicuramente sarà l’auspicata ripresa economica-produttiva a dare un po’ di slancio, ma se la stessa non sarà accompagnata anche da una riorganizzazione delle entrate fiscali e di una loro equa ripartizione sulla popolazione, sarà un massacro sul piano sociale soprattutto caricato sulle spalle delle giovani generazioni, che dovrebbero incominciare seriamente ad occuparsene.

Vorrei essere esplicito al riguardo!
Qui non si parla dei sondaggi effimeri di una settimana o di un anno, qui parliamo di sacrifici che saranno pesanti, dureranno nel tempo e dovranno essere affrontati da chiunque governerà. Penso che avere per obiettivo un futuro dignitoso e la tutela dei redditi medio bassi, necessiti di scelte coraggiose, e le ricette non sono tutte buone!

Del resto questa proposta di riforma non è avanzata da vetero-comunisti incalliti nostrani, guardiamo quanto il neo Presidente USA ha messo nel suo piano di rilancio post-pandemico.
Dov’è che Biden è andato a cercare le risorse? Non certo dalla classe media, ma dai ricconi.

L’Europa con le misure intraprese darà una bella risposta ai bisogni dell’Italia, ma all’orizzonte non c’è l’ipotesi di azzeramento/riduzione del debito degli Stati. La palla tornerà nel nostro campo e sarà opportuno che il Presidente Draghi acceleri sul tema, avviando un serrato confronto anche con le parti sociali. 

E’ il momento di dare a chi è in difficoltà, ma è il momento di chiedere solidarietà a chi ha maggiori possibilità di farlo.

Poi c’è la piaga incancrenita dell’evasione fiscale. Miliardi a palate evase negli anni, che si aggiungono a scandali e corruzione, risorse sottratte a sanità, assistenza, ricerca, scuola etc.
Gli evasori fiscali han “rubato” posti e cure nelle terapie intensive, non avendo loro contribuito versando il giusto allo Stato.
Mi chiedo se sia moralmente corretto rivendicare la rottamazione delle cartelle esattoriali dall’anno 2000, che nulla hanno a che vedere con la pandemia.

Ma quando mai un lavoratore dipendente o un pensionato, quand’anche l’avesse pensato, avrebbe potuto non versare l’Irpef (trattenuto alla fonte)?  Chi lo può fare è solo una parte del lavoro autonomo! Per fortuna non tutti! Bisogna che si stringano le maglie dei controlli!
Basterebbe una regola semplice, dare possibilità a tutti di detrarre alcune spese di manutenzione (casa, auto, denti ecc). 
E, in aggiunta, chi ha contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, intanto paghi l’accertato, poi se vincerà i ricorsi avrà la restituzione.
Vedreste come cala l’area dell’evasione!  

Per dare bisogna avere, chi non ha mai dai dato è ora che contribuisca!

Vobarno maggio 2021
Ernesto Cadenelli

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