13 Luglio 2021, 10.30
Lettere

Giovani e speranza nel futuro

di Rosalba Francinelli, Angelo Lossi

Una coppa vinta, delle urla, pianti di gioia. Ma perché tutti questi applausi? Questa la riflessione di due nostri lettori dopo la vittoria dell'Italia agli Europei di calcio


Qualche giorno dopo, cosa ci comunica questa vittoria? Forse siamo i più forti? Forse siamo stati i più bravi? Non è niente di tutto questo.
Vorrei fare un attimo di riflessione e domandarvi, cari lettori, perché così tanti applausi?

Certo abbiamo vinto contro un'altra squadra, contro un avversario in una sfida solamente del pallone.

Ma oggi, io mi chiedo, cosa abbiamo vinto veramente? Spesse volte alziamo la bandiera e non ne conosciamo neppure il significato reale. La stessa bandiera che sventoliamo e sfoggiamo nelle occasioni ha tre colori pieni di eccellenza.
Verde come la purezza della montagna, della natura in cui abitiamo, e delle belle isole, dei prati e delle regioni di una splendida Nazione fondata sul reciproco segno di fratellanza, come una sfumatura che arricchisce il nostro cuore.

Poi incontriamo il bianco, di sensibilità, pace, amore, bontà e molti altri aggettivi che si muovono sul percorso del sentimento collettivo.
Il rosso vivo e il rosso della rosa profumata. Un fiore universale per la sua gentile eleganza che porta gioia, ma anche dolore, perché la rosa non è una rosa senza spine. Una bandiera che sventola starebbe bene innalzata verso il cielo a rimirarla se il mondo fosse bello per ognuno di noi.
Però mi viene da dirvi quest’oggi che purtroppo non tutti festeggiano questo evento con gioia.

In questa incantevole Italia racchiusa in questa bandiera c’è ancora tanto dolore, instabilità, precarietà, e lasciatemi dire anche molta povertà e sofferenza.

Ci sono popoli, civiltà che hanno una propria bandiera, ma non possono festeggiarla. Perché sono stati meno fortunati, in molti piangono per i loro cari che hanno perso in una vita spezzata dalla pandemia, da un incidente, da una silenziosa malattia da soli, e ci sono persone che non riescono ad andare avanti, famiglie ridotte alla stanchezza.

Questo esempio calcistico non è la vita che sistema le cose, ma è una maschera con cui molta gente si trasforma anche con comportamenti spaventosi e orribili verso altre persone in episodi davvero sconcertanti.

Per il calcio tutto è dovuto e si esagera, ci si allarga e si va oltre, dimenticando le questioni urgenti di una Nazione ridotta solo a pagare le tasse e un'umanità che piange per il calcio! Questa, veramente, è una cosa che non si può tollerare.

A me, personalmente questa cosa reca tristezza; non alzano mai una coppa al cielo o su un trono per il vero servizio del volontariato, che in Italia e in altre Nazioni esiste e per il quale molti sacrificano ore di lavoro per altre persone.

Non sono tempi per cantare vittoria, credetemi. Persone lottano ogni giorno contro prove debilitanti e schiaccianti; in sale di rianimazione, in letti di ospedali, con ossigeno e lottano come leoni con il proprio fisico.

Bisogna ricordarsi che stiamo uscendo da una brutta situazione, che abbiamo superato non del tutto. Ma vi chiedo, avete capito qualcosa di tanta sofferenza che abbiamo dovuto sopportare e che abbiamo dovuto circondarci nel coraggio di ognuno in maniera solidale?

Cari giovani, ricordatevi che questi calciatori vivono una vita di denaro facile, non di duro lavoro e di vero sacrificio che la vera persona comune, l’operaio, il muratore, il carpentiere ogni santo giorno dedicano al proprio modello di vita una speranza continua e lottano per una vera bandiera, per un sigillo importantissimo; non calciando ai rigori nella speranza che la vita possa cambiare, ma l’uomo e la donna vera si concentrano sulla vita di ogni giorno, per le piccole azioni quotidiane, per la materia prima da scegliere e da lavorare, in un contatto vero con la terra. Perché le sfide di questa nostra esistenza sono fatte di coppia e non di una coppa da alzare, ma di problemi da risolvere, su cui concentrare energie.

Hanno fatto scendere in piazza generazioni di giovani ancora non vaccinati. Ricordatevi, cari giovani, che il futuro è nelle vostre mani e non permettete a nessuno di ostacolare i vostri sogni; ma i sogni quelli veri, non quelli di vedere una partita, ma di recuperare il tempo perso.
Non fate morire e non permettete di rovinare questa nostra Italia. Ma con un calcio al pallone le piaghe della propria storia non si cancellano.

Forza ragazzi, forza gioventù. E’ questa la scommessa che dobbiamo vincere, tutti noi.




Commenti:
ID82623 - 13/07/2021 11:29:37 - (tiger68) - concordo

Concordo pienamente con quanto scritto, e trovo assurdo che lo stato abbia legalizzato questi assembramenti in un momento così critico, facendo girare per la città il pulman dei calciatori, quando poi chi pagherà questa trovata saranno i comuni cittadini che dovranno subire nuovi lockdowns ... Assurdo, povera Italia e poveri Italiani che in nome del calcio sembrano aver dimenticato che siamo pieni di gravi problemi!

ID82624 - 13/07/2021 16:23:27 - (Diogene) -

Concordo in tutto, peccato siamo una minoranza Il dio calcio comanda in Italia

ID82626 - 14/07/2021 07:13:18 - (bernardofreddi) -

Questo articolo - senza offesa! - mi ricorda le prediche del bel tempo andato, quando la vita era una sofferenza e un sacrificio continui e, non appena la povera gente trovava un sistema per alleviarli un po', piombavano i preti a farli sentire in colpa. Per qualcuno il calcio è una droga, giusto; c'è gente che sta male e non sarà una vittoria agli Europei a guarirla, corretto; sarebbe meglio riconoscere il lavoro dei volontari o di chi si guadagna duramente la vita, sacrosanto. Ma allora non possiamo essere per una sera felici, senza farci troppe domande? Quanto ai giovani, date retta ad uno che un po' li frequenta: non è certo il calcio il loro problema, anzi, forse sarebbe meglio che si trovassero insieme la domenica a tifare in uno stadio, piuttosto che ognuno attaccato al suo schermo a vivere una vita vituale.

ID82627 - 14/07/2021 17:20:27 - (ornella) - Complimenti a Rosalba e Angelo

Sono d'accordo con voi. La vostra lettera è molto significativa e dovrebbe far riflettere.

ID82628 - 15/07/2021 13:59:26 - (Crisma) - Ho pensato la stessa cosa quando ho letto

Concordo con te, qualche momento di leggerezza nella vita aiuta ad andare avanti e un vecchio adagio recitava "cur contento il ciel l'aiuta" e se guardiamo al meglio si affronta tutto anche le perdite, che oggi pare nessuno riesce piu ad accettare, la negatività e il peggior nemico dell' umanità perchè impedisce di vivere e coglierne l'essenza, direi più rispetto e meno critiche e una mano silenziosa se la vogliamo dare fa sopratutto bene a noi stessi

Aggiungi commento:

Vedi anche
27/06/2016 17:08

«Noi la pensiamo così» Le «Caramelle in Piedi» ci scrivono. Non saremo certo noi a... scartarle: «Egregio Direttore, vorremo esprimere la nostra opinione su un fatto che, da troppi giorni, sta occupando spazio sui giornali locali... »

12/07/2019 17:22

Abbasso o rialzo delle tasse? Quando calerà il sipario sull’argomento di distrazione di massa qual’è l’immigrazione e si dipanerà il mistero dei rapporti con la Russia, a Salvini e di Maio resterà di rispondere alle mirabolanti promesse sulla riduzione delle tasse.

08/11/2021 09:30

Riflessione sul certificato verde "Con questo breve scritto vogliamo aggiungere una riflessione sul certificato che da qualche mese è divenuto essenziale per vivere le nostre vite, partendo proprio dall'analisi sintattica del nome, nella neolingua green pass... "

14/02/2010 11:58

Candidare Renzo Bossi? Spunti di riflessione Una candidatura opportuna e necessaria, di stimolo ai nostri giovani. E' l'opinione di un leghista di Bagnolo Mella. Che ne dicono i valsabbini?

30/11/2016 10:19

Evviva la corretta informazione Anche in Valle Sabbia è giunta l'ora di tornare alla verità dei numeri, guarire dai mal di pancia ed affrontare i problemi per quello che sono realmente, valutandone anche le opportunità. Questa in sintesi l'opinione dell'estensore di questa lettera




Altre da Lettere
27/03/2024

Il Capodistaccamento si congeda

Ha appeso il casco al chiodo Ivan Bardelloni, per gran parte della sua vita volontario nei Vigili del Fuoco e da sette anni nel ruolo di Capodistaccamento a Vestone. Gli abbiamo chiesto di raccontarci della sua esperienza

23/03/2024

«E il Postamat di Gavardo?»

Un servizio “spesso fermo, non funzionante, e le poche volte in cui invece funziona lo fa con tempi di erogazione biblici”. Così scrive un nostro lettore

22/03/2024

«Cari ragazzi, voi sapete essere meglio di così»

La lettera del direttore del CFP Scar Camilla Lavazza, insieme ai docenti e al personale scolastico, agli allievi a seguito del gravissimo fatto di cronaca accaduto alla fermata dei Tormini lo scorso giovedì pomeriggio

18/03/2024

«Grazie per il vostro coinvolgimento»

L’associazione “Sotto lo stesso cielo” ringrazia gli studenti dell’Istituto Perlasca che hanno preso parte alla rappresentazione dello spettacolo “La Bolla”

16/03/2024

Perchè questa forzatura a Vobarno?

La minoranza vobarnese in Consiglio comunale lamenta la decisione dell'Amminisrazione uscente di adottare il nuovo Piano regolatore a pochi giorni dalle elezioni

11/03/2024

Ciao Fulvio

Fulvio Silvini, bionese trasferito a Preseglie per amore, è morto all'età di 57 anni. Pubblichiamo volentieri il commosso addio di un amico

10/03/2024

Lucia portatrice di luce

La storia della giovane di Preseglie, scomparsa nel 1990 a soli 23 anni, della quale si narra nel libro “Lucia portatrice di luce” scritto da don Luigi Bresciani, arriva nella capitale

09/03/2024

Ricordando il professor Gianni Poletti

Gianfranco Giovanelli, attuale presidente della “Associazione il Chiese”, a un anno di distanza, ricorda il suo predecessore, il professor Gianni Poletti, deceduto il 10 marzo 2023

04/03/2024

Quale prospettiva per il Servizio Idrico provinciale?

In attesa delle nomine dell’ufficio d’ambito territoriale (Ato) da parte dell’assemblea dei sindaci il Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia esprime le sue preoccupazioni

27/02/2024

I ringraziamenti dal Blumon Break

Sono tutti per lo sci club Bagolino, per l’impegno che vede il sodalizio impegnato nel coinvolgere decine di giovani allo sci alpinismo