12 Novembre 2022, 07.00
Lavenone Valsabbia
Viabilità

Variante di Lavenone ancora ferma al palo

di Ubaldo Vallini

Con gli ultimi aumenti delle materie prime a Lavenone mancano 10 milioni di euro e i lavori non possono partire. Enti al lavoro per trovare soluzioni. E il nuovo ponte sull'incile del lago? Ne abbiamo parlato col presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini. VIDEO


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Una è la Variante di Lavenone, l’altra è il ponte nuovo che permetterà un più agevole attraversamento dell’incile del lago, per congiungere la 237 del Caffaro alle Provinciali che salgono verso Capovalle e Treviso Bresciano.
Due opere complementari che avranno in comune una rotatoria nei pressi delle attuali paratoie del lago, i cui rispettivi cantieri però non riescono ad aprire.

Nel caso della Variante
che permetterà di bypassare la strozzatura rappresentata dal centro abitato di Lavenone, progettata e finanziata dieci anni fa, la serie di impedimenti di natura legale finanziari e burocratici che ne hanno procrastinato la realizzazione sembrava essersi conclusa.

Negli ultimi due anni, grazie ad una nuova ditta in sostituzione di quella alle prese con un concordato, alla revisione del progetto e al recupero di risorse aggiuntive (5 milioni di euro di fondi ex-odi da aggiungere ai 55 già deliberati), sembrava che finalmente i lavori sarebbero iniziati.

Invece no: «La ditta trentina alla quale è stato affidato l’appalto ancora non ha firmato e in questi ultimi mesi siamo alle prese con aumenti delle materie prime, ferro e calcestruzzo soprattutto, che hanno fatto ulteriormente lievitare i prezzi. Si parla di altri 10-12 milioni, stiamo cercando di capire come sbloccare la situazione» ci dice Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità montana, ente che non è coinvolto direttamente negli appalti e nelle procedure operative, che però da sempre cerca di fare da stimolo perché le cose funzionino al meglio.

«Ne stiamo parlando con la provincia di Brescia, che è poi quella più direttamente coinvolta, con quella autonoma di Trento, con Regione Lombardia e anche col Ministero, nella speranza di trovare una soluzione» aggiunge Flocchini.

E il nuovo ingresso di Idro? «Anche quest’opera, complementare alla variante, è fonte di preoccupazione: anni fa erano stati stanziati 6 milioni, poi è stato necessario recuperarne altri 4 circa dai fondi per il Comuni di confine – dice il presidente -. Qui mancano però ancora la progettazione definitiva-esecutiva, quindi le approvazioni di Sovrintendenza, Provincia ed altri enti competenti. Appaltare un’opera al giorno d’oggi, coi prezziari che cambiano quasi ogni mese, sta diventando veramente difficile».

.in foto: uno scorcio di Lavenone

L'argomento è stao approfondito in questo video, con maggior risoluzione su VallesabbianewsTv







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