Inizio lavori nel 2022

«I nostri uffici hanno fatto un capolavoro: sono riusciti a recuperare gli esiti di una gara d’appalto del 2015 mantenendo gli stessi sconti, riuscendo anche a valorizzare il progetto definitivo già redatto, che gode dell’approvazione della Regione Lombardia con le relative prescrizioni ambientali».

Così Guido Galperti, vicepresidente della Provincia con delega al settore delle strade e dei trasporti, in merito alla determina sottoscritta ieri che riguarda la costruzione della “variante” fra Vestone Nord e Idro Sud, da realizzare “in deviante esterna all’abitato di Lavenone”, risolvendo quindi la più gravosa delle criticità presenti lungo il tracciato della 237 del Caffaro ovvero l’attraversamento dell’abitato di Lavenone.

Un’opera che, si spera, darà il via anche alla realizzazione del nuovo ingresso all’abitato di Idro e relativo ponte sull’incile del lago.

Era ora. Lo si può dire ad alta voce. E non dev’essere stato facile.
L’appalto infatti era stato vinto inizialmente dal raggruppamento di imprese che faceva capo alla CMC di Ravenna, cooperativa che poi è andata in concordato preventivo nel 2016, perdendo quindi i requisiti necessari.
I successivi ricorsi hanno fatto in modo che la decadenza di questo primo appalto risultasse definitiva solo a giugno di quest’anno.

Anticipando la sentenza, già alla fine del 2020, la Provincia ha chiesto alla Collini Lavori Spa, arrivata seconda, di confermare l’interesse alla realizzazione dell’opera.
Nel frattempo però era cambiato il mondo, soprattutto in riferimento ai maggiori costi delle materie prime.

«Fondamentale a questo punto è stato riuscire ad adottare il progetto definitivo già presentato da Pro Iter Srl per conto della CMC di Ravenna – aggiunge Galperti -. Con pochi passaggi di tipo tecnico/giuridico sarà ora possibile da parte della stessa Pro Iter la redazione del progetto esecutivo».

Tempi? «E’ ragionevole ipotizzare l’avvio dei lavori nel secondo quadrimestre del prossimo anno» conclude Galperti.

La novità non è del tutto “indolore”: i costi dell’opera, rispetto a quanto era stato previsto nel 2015, lievitano da 55 milioni a 59,5 milioni di euro e richiederanno 30 mesi di lavoro invece che 20 come aveva previsto CMC di Ravenna.

Ricordiamo che la Provincia autonoma di Trento aveva messo a disposizione per la realizzazione di questo lotto la cifra di 27,5 milioni di euro. Il resto è compito soprattutto di Regione Lombardia.