07 Gennaio 2022, 10.00
Lavenone
Ciclismo

Mattia Frapporti, amaro addio al ciclismo

di Cesare Fumana

Troppe delusioni e amarezze nelle ultime stagioni e il ciclista professionista di Lavenone ha deciso di appendere la bici al chiodo


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La difficoltà di trovare una nuova squadra, le amarezze nelle ultime stagioni, la voglia di una vita più stabile hanno convinto Mattia Frapporti, 27enne ciclista professionista di Lavenone, a lasciare il ciclismo professionista.

Una decisione presa con amarezza e lo ha fatto rilasciando un’intervista nella quale esprima tutta la sua delusione per la situazione personale ma anche più in generale della situazione del ciclismo in Italia in questo momento.

Le motivazioni di questa decisione le ha spiegate in un’intervista a Spazio Ciclismo: «Un po’ è stata una decisione obbligata, ero senza contratto. Poi ho avuto delle delusioni nel ciclismo, prima con la Androni e adesso con la Eolo. Mi sono fatto un’idea del ciclismo che non mi permette di andare avanti. Sono stufo di avere delusioni e mazzate morali. Alla fine o vai fortissimo o non hai una carriera. Il ciclismo non ti regala niente».

È stata una delusione a livello umano o di fatica senza ricompense?

«Soprattutto a livello umano. Ho fatto un anno a sacrificarmi per i compagni e per chi stava meglio in quel momento, ma questo non è mai stato apprezzato dalla squadra. Nel momento del bisogno, mi sono trovato con il niente in mano. Alla fine è già la seconda volta in cui mi succede, sono stufo di andare avanti così. Tutte le squadre hanno questi problemi. O sei in una World Tour, in cui il lavoro per i compagni viene pagato, oppure in una squadra così piccola non conta niente e non interessa. Vogliono solo risultati. Alla fine c’è tanta amarezza. Non è quello che volevo. Il ciclismo mi ha sempre dato tanto, è la mia vita. Lo faccio da vent’anni, non avrei voluto smettere così».

Frapporti è passato nella massima categoria giovanissimo con la Trevigiani continental dopo essere cresciuto al team Valsabbia seguendo le orme dei fratelli maggiori, Marco e Simona, e aver ottenuto conferme del suo indubbio valore soprattutto nelle prove contro il tempo con la Feralpi Juniores, Mattia è cresciuto per gradi e approdato nella categoria professional, ingaggiato dalla Androni Sidermec dove correva già il fratello Marco.

Qui ha trascorso quattro stagioni con alterni risultati. La soddisfazione maggiore il primo anno con una vittoria in una tappa del Tour dello Jura in Francia mentre con la Trevigiani aveva ottenuto tre vittorie in Cina.

Lo scorso anno aveva avuto un’offerta interessante da parte della Eolo Kometa di Ivan Basso. Un progetto che pareva interessante e Mattia era partito con grande entusiasmo per questa avventura, certo di poter far bene.

Ma il valsabbino è stato impiegato poco e male nel corso della stagione, lavorando soprattutto per la squadra e quando bisognava parlare del rinnovo ha scoperto improvvisamente che non rientrava più nei programmi del team.

Ora ha deciso di lavorare presso l’azienda metalmeccanica di famiglia.

Anche il fratello Marco è ancora in attesa di un ingaggio per la prossima stagione.



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