14 Novembre 2022, 06.24
Lavenone
Cronache

Massi sulla intercomunale per Presegno

di red.

In attesa di sopralluoghi la strada è stata momentaneamente chiusa. Dopo la rimozione dei massi passano solo i mezzi di soccorso


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Non c’è stato il tempo ieri sera per valutare il rischio che possa precipitare altro materiale. Così è stata chiusa al traffico veicolare e anche pedonale la intercomunale che da Lavenone sale a Presegno, Bisenzio e poi arriva fino a Ono Degno di Pertica Bassa.

Si è trattato di un distacco roccioso di notevoli dimensioni avvenuto all’incirca tre chilometri dopo il paese di Lavenone.
Sul posto si sono recati subito i Vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile di Lavenone, con loro il sindaco Franco Delfaccio e l’assessore Brunori.

Il luogo della frana è stato raggiunto intorno alle 17
e non è stato possibile effettuare un sopralluogo che potesse escludere il precipitare di altri massi. Quindi la decisone di chiudere.
In serata è arrivata anche la relativa ordinanza comunale.

Nella notte, un ulteriore sopralluiogo da parte dei Vigili del fuoco, valutato che eventuali mezzi di soccorso non avrebbero potuto raggiungere le frazioni di Presegno e Bisenzio, si è già provveduto alla rimozione dei massi che ostruivano la careggiata.
Il traffico resta comunque consentito ai soli mezzi di soccorso.

«É stato già allertato il servizio protezione civile di Regione Lombardia per concordare sopralluogo e modalità di intervento confidando nell'attribuzione delle necessarie risorse per il ripristino delle condizioni di sicurezza» hanno fatto sapere dal municipio.

Questa mattina con le prime luci del giorno i tecnici riusciranno a saperne di più.

A monte del blocco stradale abitano una ventina di persone che non rimarranno completamente isolate. Per scendere in paese, però, dovranno sobbarcarsi diversi chilometri, salendo fino in località Zenofer per poi raggiungere la Pertica Bassa a Ono Degno e ridiscendere fino a Vestone. Non è la prima volta che quella intercomunale viene bloccata causa frana.




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