Arrivato il primo pulmino

È arrivato a Lavenone il primo dei sei pulmini chiamati a garantire il “trasporto sociale” ed il servizio alla persona per le zone che più di altre soffrono la distanza dai presidi ospedalieri.

Un progetto nato durante il Covid perseguendo l’obiettivo della tutela sociale e sanitaria della popolazione.

Il Nissan dedicato a Lavenone è arrivato due venerdì fa e già il sabato era operativo per un trasporto alunni. Gli altri pulmini verranno presto assegnati a Idro, ma anche ad Anfo, Lavenone, Treviso Bresciano e Capovalle che col Trentino non hanno confini in comune.

Si tratta, almeno per la valle Sabbia, della prima volta in cui le risorse ex-Odi per i Comuni confinanti (190 mila euro) vengono destinate anche alle comunità di “seconda fascia”, ovvero quei territori che confinano coi Comuni confinanti. Si avvera così, “alla memoria”, l’ipotesi delineata da Marco Scalvini quando era sindaco di Bagolino, fra i primi ad intuire la possibilità che le regioni autonome potessero in qualche modo mitigare le difficoltà di chi da vicino guardava alla loro “erba”, oggettivamente “più verde”.

Scalvini si era inventato l’analogia della “macchia di barolo”, che sulla tovaglia si espande perdendo progressivamente il colore: cosi avrebbero dovuto fare anche i fondi “ristoratori” man mano che i beneficiari si allontanavano dal confine con le regioni più ricche.