«Sono Zlatan quando vinco e sono Zlatan quando perdo»

... un discorso motivazionale che agli occhi di lo conosceva solo per la fama da “spaccone” sarebbe potuto sembrare, ancora una volta, un inno all’arroganza e alla presunzione ma che se riascoltato con meno pregiudizio risulta essere un messaggio di vita per tutti, che va al di là dello sport.

“Se non fai sfida con te stesso non puoi crescere. Quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere.
Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. La cosa importante è fare ogni giorno la differenza”

Il messaggio che si nasconde dietro a queste parole è l’insegnamento di vita di uno sportivo partito dal basso, che ha però saputo scalare le vette del calcio internazionale creandosi spazio con molta dedizione e non solo grazie al talento.

Nella sua storia c'è grande sofferenza ed ha semplicemente imparato a scongiurarla a modo suo: quell'atteggiamento da duro imperturbabile è un’armatura, un guscio dietro il quale ha combattuto con unghie e denti per arrivare dov'è ora.

Con quel discorso Ibra si è messo a nudo, svelando a chi, nella propria vita, non lo ha imparato a sue spese, che l’unico vero fallimento è il far si che la sconfitta trionfi e prevalga su noi stessi.
Il fallimento deve essere l’occasione di trarre una lezione da esso, che permetta di raggiungere il successo, non demordendo, ma anzi, avendo fissi i propri obiettivi, senza mai perdere l’entusiasmo.

È una sorta di inno al sapersi guardare da dentro, al sapersi conoscere sul serio e al volersi un bene sincero, prima di tutto verso noi stessi, perché in fondo, successo significa fare della propria vita ciò che si sogna e Zlatan Ibrahimovic, all’età di 39 anni, dopo un ventennio trascorso sui campi da calcio, sta vivendo il suo sogno.


Ilaria Limelli
5^A Liceo

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