Un «ban» per chi dice sì alla mafia

Questo misterioso brano è sostanzialmente un progetto intrapreso da alcune classi del Perlasca di Idro e di Vobarno.
L’obiettivo è quello di valorizzare ciò che noi ragazzi facciamo ogni giorno, dare il giusto peso al nostro lavoro e al percorso che ogni anno portiamo a termine con i nostri professori.

Per farci essere più orgogliosi di noi stessi, perché, come dice la professoressa di religione Elena Pellegrini, le idee buone noi ragazzi le abbiamo e se non bastasse sono anche tante, una più bella dell’altra.

Quindi questo progetto serve per far prendere consapevolezza a noi giovani studenti delle immense potenzialità che abbiamo, che a volte purtroppo ci dimentichiamo di avere, sommerse dalla nostra vita frenetica legata allo studio o alla scuola, o anche più semplicemente sommerse dalla nostra pigrizia. Inoltre, come afferma la professoressa di lettere Alessandra Alabiso, che insieme alla docente di religione è la mente di tutto ciò.
Tutto questo è da vedere come una CRESCITA che lo studente può avere, non solo come una semplice valutazione.

L’idea principe, infatti, è quella di cercare di unire e di creare una solida polis all’interno dell’istituto, cercando di eliminare le tribù (per spiegare meglio: la tribù di informatica, quella di meccanica ecc) una in rivalità con l’altra. Riuscendo a fare questo potremo finalmente creare una metaforica città dove si vive all’interno tutti insieme in modo armonico, al contrario della frammentazione che ormai vive e osteggia all’interno dei nostri istituti.

Quindi, come già affermato in precedenza, sul sito della scuola c’è uno spazio dedicato a questo progetto dove verranno caricate le cose più belle e significative prodotte dagli studenti del Perlasca.

Cristian Bonomini

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