La scuola, luogo di emozioni

Per qualcuno sarà la fine di un lungo percorso che non vede l’ora di terminare, mentre, per altri, segnerà la fine di un percorso di crescita, il momento in cui la “porta” delle scuole superiori si chiuderà e rimarrà solo un ricordo da custodire nel proprio bagaglio di vita.

Per me è ancora presto il momento di chiusura di questa porta, dato che sono solo al terzo anno e, sebbene sia precoce un'affermazione di questo tipo, so per certo che alla fine di questo percorso, sentirò tanto la mancanza di questa scuola.

Come affermava il mio insegnante di religione cattolica, la nostra scuola è un’isoletta felice.
Se ci soffermassimo davvero a pensare perché dovrebbe essere considerata tale, ci renderemmo presto conto di quanto sia veritiera questa affermazione. 
La nostra scuola è per certo un luogo d’istruzione, ma al contempo, chiunque entri a far parte della grande famiglia del Polivalente, sentirà presto l’aria di casa, come la percepisco io dal giorno in cui ho messo piede al suo interno.   

Però, non tutti, giustamente, la pensano come me!
La scuola è sempre più vista da noi giovani come fonte di angosce, ansie, paure e tant’altro, così impegnativa al portarci a pensare di essere sbagliati, frustrati o non abbastanza prepararti per affrontare il mondo che ci aspetta al di fuori di quelle mura.

In merito a questo, io penso che la scuola come qualsiasi altro contesto di vita sia caratterizzato da alti e bassi.
Non dico che io non abbia mai provato o pensato le parole scritte in precedenza, ma ho semplicemente compreso che per quanto sia difficile il contesto scolastico, non devo permettere a tutte quelle emozioni negative di sopraffarmi.
Ognuno di noi studenti ha dei momenti in cui di scuola non vorrebbe più saperne nulla, ma allo stesso tempo, in cuor suo sa che l’unico modo per portare il proprio cambiamento nel mondo è l’istruzione.

Perciò cari compagni, non sentitevi delle nullità o inferiori rispetto agli altri se durante il vostro percorso ci saranno dei piccoli errori, custodite quest’ultimi e cogliete l’errore come punto di partenza per poter migliorare.

Le valutazioni scolastiche non definiscono e tanto meno decidono chi siete: siete e sarete sempre solo voi a deciderlo.

In particolare, il mio augurio va a tutti i maturandi: seppure non conosca la maggior parte di tutti voi, vi auguro di poter uscire da questa scuola con un bagaglio sulle spalle colmo di fiducia in voi stessi, con la consapevolezza di chi siete stati, ma soprattutto, di chi volete essere là fuori!  

Aicha El Hamli 3^B S.S.A.S

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