15 Marzo 2023, 09.15
Eco del Perlasca

44 giorni di inferno

di Milena Bianchi

In questo periodo si parla molto di mafia e ciò mi fa pensare a Junko Furuta, una ragazza di 17 anni morta per colpa della Yakuza giapponese


Junko, nata a Misato nella prefettura di Saitama, viveva con i suoi genitori, suo fratello maggiore e suo fratello minore.
Junko era una ragazza che frequentava il liceo Yashio-Minami era considerata una ragazza intelligente, carina e timida.
Non beveva e non si drogava a differenza della maggior parte degli studenti e lavorava part-time dopo scuola.

Hiroshi Miyano, suo compagno di scuola, affiliato alla Yakuza, aveva una cotta per lei e continuava a chiederle di uscire con lui, ma lei continuava a rifiutarlo.
Ciò fece iniziare la sua vendetta verso Junko.

La sera del 25 novembre del 1988,
mentre stava tornando a casa in bicicletta, fu fermata da Shinji Minato, un amico di Hiroshi Miyano, che la fece cadere dalla bici e la fece scappare.
Successivamente Junko, trovando lì vicino Hiroshi, si fidò di lui che si offrì di riaccompagnarla a casa.

Da lì in poi inizia l’inferno.
Hiroshi, Shinji e altri due amici, prima la violentarono due volte, poi fu portata a casa di Shinji, nel quartiere di Ayase di Adachi.
Obbligarono la ragazza a chiamare i genitori per dire loro che era scappata di casa, informandoli anche che stava bene e che non sarebbe più tornata.

Junko fu tenuta prigioniera per 44 giorni,
durante i quali venne violentata e torturata prima di essere uccisa.
Alcune delle torture più terrificanti da lei subite furono le seguenti: l’appesero al soffitto e la colpirono come un sacco da box; fu violentata per più di 400 volte; quando provò a contattare la polizia le bloccarono e bruciarono le gambe e -secondo me la più terrificante- quando fu trovato il suo corpo lei era incinta nonostante i gravi danni subiti all’utero.

Fu uccisa il 4 gennaio del 1989.
I 4 ragazzi si sfogarono su di lei per aver perso una partita a Mahjong. Fu picchiata per ben due ore. Dato che iniziava a sanguinare le diedero di nuovo fuoco e lei morì.
Misero il suo corpo in un bidone e lo riempirono di cemento, poi lo fecero sparire.

Successivamente un componente della Yakuza, pentito
, indicò alla polizia dove si trovava il bidone.
I 4 ragazzi, sebbene minorenni al momento dell’omicidio, furono arrestati.
Hiroshi Miyano, il capo della gang, fu condannato a 20 anni di reclusione, la seconda condanna più alta in Giappone dopo l’ergastolo.

A seguito del delitto, per legge,
la responsabilità penale fu abbassata a 16 anni e successivamente a 14 anni per gli omicidi commessi da minorenni.

Questa storia ha ispirato alcuni film,
come ad esempio Joshikôsei konkuriito-dume satsujin-jiken nel 1995, e alcuni libri/manga Giapponesi come “17 anni” di Seiji Fuiji e Yoji Kamata.

Per alcuni, la storia dietro la tortura e l’omicidio di Junko Furuta è stata amplificata, inventata o modificata.
Fatto sta che il crimine avvenuto non cambia!

Milena Bianchi 3 Alberghiero Cucina





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