23 Marzo 2023, 07.00
Idro Barghe Mura

Una nuova pagina per il Progetto rospi

di Redazione

Questo è un anno speciale per l'attività di protezione degli anfibi in Valsabbia, caratterizzato dalla conferma della storica campagna di Idro, dalla seconda edizione di quella di Mura e dal ritorno, in modo completamente diverso, dell'intervento di Barghe


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A Barghe grazie a un importante contributo
economico della Comunità montana della Valsabbia, al quale si sono affiancati quelli delle sezioni di Brescia della Lac e della Lipu, è stato possibile posare oltre un chilometro di barriere rimovibili, ma destinate a rimanere in esercizio tutto l'anno, in due diversi punti della viabilità provinciale e comunale.

L'intervento più importante
riguarda la provinciale del Caffaro all'altezza della località Ponte Re (foto 2) e in direzione di Nozza, ma è stato attivato anche un sito di protezione nella località Ghirlo (foto 3 e 4) poco prima dell'ingresso di Barghe arrivando da Sabbio Chiese.

«Non è stato difficile condividere il progetto
, - afferma il sindaco di Barghe Giovan Battista Guerra - un ringraziamento importante va ai volontari, per quello che hanno fatto e soprattutto come l'hanno fatto: hanno lavorato tanto e durante il loro lavoro non hanno tralasciato di raccogliere moltissimi rifiuti. La salvaguardia in una specie e di qualsiasi specie è importante, più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che non siamo solo noi ad abitare questo pianeta e diventa fondamentale anche questo animaletto, il famoso “rospo bistrattato”.».

Entrambe le località sono interessate da un importante flusso di rospi comuni, con qualche raro esemplare di rana dalmatina, che adesso sarà in larga parte canalizzato nel primo caso, a Ponte Re, in due sottopassi, e nel secondo, nella località Ghirlo, in un piccolo corso d'acqua affluente del Chiese.

In questo modo si andrà a ridurre enormemente la strage annuale che qui si verificava in primavera, durante l'attraversamento delle due strade da parte degli animali diretti al Chiese per la riproduzione.

Un progetto che si è realizzato grazie all’impegno dei volontari: «Un primo intervento di protezione degli anfibi in questo stesso punto era stato fatto prima del covid per un paio di stagioni ma era parziale, eravamo riusciti a fermare il loro la loro marcia mortale verso la strada solamente all'andata, ma quest'anno abbiamo completato il quadro. Abbiamo piazzato quasi 1 km e 200 m di barriere. – afferma uno dei volontari – A questo progetto pensavamo da anni, finalmente siamo riusciti a realizzarlo e i ringraziamenti vanno innanzitutto alla Comunità Montana della Valle Sabbia che ha accolto questa proposta ed è sempre stata al nostro fianco in passato per la protezione della piccola fauna.

Non è scontato che un ente pubblico intervenga con dei fondi pubblici per proposte di questo tipo ma tutelare la microfauna e gli anfibi è importantissimo perché hanno un ruolo ecologico fondamentale. Anche se le persone non ci pensano, poi se ne accorgono nel momento in cui non ci sono, per l'impatto fortissimo, ad esempio, che molti parassiti possono avere sulle piante, parassiti di cui gli anfibi si nutrono.

Oltre a quelli per la Comunità montana e per il Comune di Barghe, nella persona del sindaco che ci ha fornito un sostegno fondamentale accompagnato da una gentilezza non comune anche nel nostro lavoro sul campo, c'è una lunga serie di altri ringraziamenti diretti a chi ha reso possibile questa importante operazione.

Innanzitutto, alla decina di proprietari dei fondi che ci hanno permesso di occuparli mostrando a loro volta una sensibilità non comune alle esigenze dell'ambiente e degli anfibi. Poi alla Provincia, che ci ha permesso di utilizzare parte del sedime stradale di proprietà, ma anche a Secoval, che ci ha assistito tecnicamente nei rilievi e nell'identificazione dei lotti e dei relativi proprietari.

Infine, un ringraziamento speciale va a tutti i volontari, davvero tanti in questa occasione. A Barghe hanno lavorato per giorni all'installazione le guardie ecologiche della Comunità montana e della Provincia e tante persone legate alle associazioni ambientaliste, Lac e Lipu in testa. Ci siamo trovati anche in 20 a lavorare al progetto Barghe, e adesso sempre i volontari stanno iniziando il loro impegno nelle nottate di salvataggio degli anfibi a Idro, a Barghe e a Mura.

I risultati di questo progetto – concludono i volontari - si vedranno in futuro ma già ci sono: a Idro i numeri parlano chiaro. Ormai il traffico automobilistico con il passare degli anni ha praticamente decimato i rospi comuni lungo tutta la ex statale quindi intervenire qui era assolutamente fondamentale e strategico. Ce l'abbiamo fatta e sicuramente permetteremo a questo habitat di non perdere un elemento fondamentale».

A celebrare questo momento anche Francesca Crescini, consigliera comunale di Mura dove settimana scorsa si è conclusa, col supporto della Protezione civile e del Gruppo alpini del paese, la posa del sistema di salvataggio dei rospi attorno al laghetto di Bongi, luogo di un'importante flessione durante la stagione riproduttiva.

A Idro invece, sempre nella fase di posa del sistema di protezione e canalizzazione i volontari hanno potuto contare sul supporto davvero speciale di ospiti e operatori del Centro diurno "Stella del mattino" di Nozza di Vestone, e insieme sono stati protagonisti di un'esperienza di inclusione.

Infine, nei prossimi giorni iI Progetto rospi verrà presentato anche nelle scuole elementari di Barghe e di Idro con interventi didattici nelle classi. Una presentazione propedeutica all'organizzazione di uscite serali con i bambini e le famiglie, per vedere dal vivo la migrazione riproduttiva degli anfibi e unirsi, al loro censimento e salvataggio.

C’è ancora tanto da fare. «Il problema più grosso nella realizzazione di questo progetto è avere il ricambio dei volontari e per la sua continuità ce n’è sempre bisogno» per questo Mora Claudia, Guardia Ecologica della Valle Sabbia e referente dei progetti rospi della Valle Sabbia, lancia un appello a chiunque voglia dare una mano.

Puoi chiamare al numero 377 1183288 oppure scrivere all'indirizzo e.mail bufobufoidro@gmail.com.
 
Per seguire il progetto puoi visitare la pagina Facebook: Salviamo il Bufo Bufo - volontari della Valle Sabbia e censimenti.



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