Pulmini... al barolo

Sei pulmini per altrettanti Comuni, per una spesa di circa 190mila euro, presi dai fondi ex-Odi. Serviranno a garantire il “trasporto sociale” ed il servizio alla persona dalle zone che più di altre soffrono la distanza dai presidi ospedalieri.

I Comuni sono Idro (capofila) e Bagolino, che sono “confinanti”. Ma ci sono anche Anfo, Lavenone, Treviso Bresciano e Capovalle che col Trentino non hanno confini in comune.

Il progetto è fra quelli considerati “strategici” dalla Provincia di Brescia che ha affiancato i Comuni nell’individuare con le risorse ex-Odi il modo di contenere gli effetti dell’emergenza epidemiologica, perseguendo così “obiettivi generali di tutela sociale e sanitaria della popolazione”.

Finalmente, e per la prima volta almeno in Valle Sabbia, coi fondi dei Comuni di confine viene messo in pratica l’auspicio di “scalviniana” memoria, che voleva fra i Comuni beneficiari non solo quelli direttamente confinanti, ma anche quelli “di seconda fascia”.

Proprio l’indimenticato sindaco bagosso Marco Scalvini infatti, fra i primi ad intuire la possibilità che le regioni autonome potessero in qualche modo mitigare le difficoltà di chi da vicino guardava alla loro “erba”, oggettivamente “più verde”, si era inventato l’analogia della “macchia di barolo”, che sulla tovaglia si espande perdendo progressivamente il colore.
Così, a suo dire, dovevano essere distribuiti anche i fondi in arrivo dalle regioni più ricche.

Pulmini trasporto persone perché?
Succede, in questi mesi, che i Comuni vengano chiamati a rispondere in maniera crescente alle esigenze sociali della popolazione, rispondendo alle richieste di trasporto sociale a servizio della persona.
La distanza dai presidi ospedalieri deputati alle indagini epidemiologiche e/o ai ricoveri di casi COVID-19, infatti, richiede molto spesso la richiesta dei cittadini di un servizio di trasporto.

Presto verranno quindi acquistati, potendo contare pure sui benefici dell’economia di scala, uno per Comune dei pulmini a 9 posti, guidabili con patente B e quindi di ampio utilizzo.
Saranno opportunamente attrezzati, col posizionamento di una barriera tra il conducente e gli utenti, in modo da tutelare la salute dell’operatore e dei trasportati.

Una volta conclusa l’emergenza questi mezzi continueranno ad essere utilizzati per il servizio alla persona.
In caso di necessità, così prevede un’apposita convenzione fra le Amministrazioni coinvolte, è previsto l’interscambio dei mezzi acquistati, per rispondere con ancora più efficacia alle necessità delle popolazioni coinvolte.

Sul territorio amministrato da questi sei Comuni, in tutto circa 227 chilometri quadrati, vivono 7.750 abitanti.