Cinque tappe per il Cammino dell'Eridio

Cinque tappe, studiate per offrire a chi decidesse di percorrerle una di seguito all’altra di trovare dove rifocillarsi e anche un riparo per passare la notte.
Alta via dei Forti perché a fare da elemento comune sono il complesso di fortificazioni sorte a difesa del lago d’Idro nel periodo della Prima Guerra mondiale.

Cinque tappe, dicevamo, per un totale di 62 chilometri “ad anello” con uno sviluppo di dislivello positivo (e anche negativo) di circa 2.500 metri.

Si parte da Idro e il primo giorno si raggiunge il Forte di Valledrane a Treviso Bresciano camminando per 16 chilometri con un dislivello complessivo di 950 metri.

Il secondo giorno è quello che serve, dal Forte di Valledrane, per raggiungere l’Altopiano del Monte Stino a Capovalle, dove sono conservati i camminamenti e le postazioni d’artiglieria che fanno parte del Museo della Grande Guerra: 13 km per 450 metri di dislivello.

La terza tappa prevede la discesa fino a Ponte Caffaro, incontrando in Vesta il Fregio del 1° Reggimento Genio poi percorrendo il Sentiero dei Contrabbandieri.

La quarta tappa è di 11 chilometri e ben 1230 metri di dislivello, per raggiungere il Forte di Cima Ora e poi l’oasi naturalistica del Baremone.

Ultima tappa quella che scende fino ad Anfo, dove è previsto l’utilizzo del battello che poi approda a Idro, il punto di partenza.

L’opuscolo con la cartina dettagliata e le informazioni sulle fortificazioni che via via si incontrano lungo il percorso è disponibile nell’info-point dell’Agenzia turistica all’ingresso della Rocca d’Anfo.

L’Alta via dei Forti promette emozioni... forti.
Provare per credere.

Sono centocinquanta i sentieri censiti negli anni Novanta del secolo scorso dalla Comunità montana di Valle Sabbia, che per l’occasione aveva fatto realizzare una prima cartina, scala 1:35000, poi anche una guida dei sentieri della Valle Sabbia, con le diverse sezioni Cai del territorio a fornire il loro indispensabile contributo di conoscenze e di esperienza.

Un lavoro organico che è poi stato ripreso più di recente, con il territorio suddiviso in quattro cartine invece che in due, più maneggevoli, ma soprattutto più facili da leggere, in scala 1:25000.

Tutti da percorrere a piedi, in alcuni casi anche da pedalare con la mountain bike o da seguire in sella ad un cavallo.
Ce n’è per tutti i gusti: faticosi, ricchi di storia anche tragica, come quelli percorsi dai partigiani attorno alla Corna Blacca.

.in foto: il forte di Valledrane; il forte di Cima Ora