13 Ottobre 2010, 08.34
Idro Bagolino Anfo Lavenone Valsabbia
Eridio

«Superiamo gli steccati»

Con la consueta chiarezza e questa volta anche con «abbondanza», Riccardo Corradini fa il punto su una questione che interessa tutti i valsabbini. Pubblichiamo volentieri.

 
Caro Direttore,
 
avevo anticipato nei giorni scorsi, nel forum dedicato al Lago, un mia lettera al giornale e adesso ho preso carta e penna, come si usava dire una volta, per scriverti queste mie riflessioni sulle ultime vicende lacuali che tanto stanno animando il dibattito in questo momento.
Ormai è noto come la Regione nell’ultima riunione del Collegio di Vigilanza abbia risposto ufficialmente e in maniera netta alle richieste dell’amministrazione idrense, in sintesi e per non dilungarmi su cose già dette: nessuna eliminazione del canale di salvaguardia del Deflusso Minimo Vitale, pertanto diniego all’utilizzo delle paratoie per garantire il DMV, nessuna riduzione all’altezza delle paratoie (richiesto l’abbassamento dai tre metri previsti, a due metri, cioè da quota 370 m a quota 369 m) e nessun aumento dell’importo inizialmente assegnato per gli interventi di valorizzazione del Lago. Praticamente una debacle su tutta la linea!
 
Ora comprendere cosa possa aver spinto il comune di Idro a fare richieste difficilmente accoglibili, potrebbe sembrare inspiegabile; in realtà guardando alla storia più recente era palpabile la deriva su cui si stavano muovendo i nuovi amministratori, incalzati da una parte del movimento (i cosiddetti irriducibili), quasi dovessero pagare uno scotto elettorale, e il pregiudizio di fondo che li muoveva nei confronti dell’Accordo di Programma dell’agosto 2008, del quale, a mio avviso, mai hanno capito lo spirito (i più maliziosi potrebbero dire anche il contenuto).
Ultimamente si erano illusi di aver ottenuto ascolto presso alcuni politici regionali, credendo che gli stessi condividessero, almeno in parte, le loro rivendicazioni. In realtà mai nessuno aveva fatto promesse di un qualsiasi genere, era stata solamente dichiarata la disponibilità per eventuali ritocchi al progetto della traversa, ma era anche stato puntualizzato che ogni discussione doveva essere affrontata sui binari dell’Accordo di Programma.
 
Ma tornando alle questioni in essere, vorrei entrare nel vivo dei punti più controversi: Nabaffa, il sindaco di Idro, sostiene che la Regione non ha acconsentito ad alcuna modifica della quota minima del canale DMV, in effetti, come è emerso dalle dichiarazioni del vicesindaco di Bagolino Enzo Melzani, la Regione ha in un primo momento accolto le richieste di modifica dei tecnici pro veritate Giacomelli e Maione per alzare questa quota dai 365,45 m previsti nel progetto definitivo, ai 365,80 m precedentemente fissati nel progetto preliminare; in seguito ha acconsentito, attraverso il parere dei propri tecnici, di innalzare ulteriormente la quota a 366,20 m (ulteriormente migliorabile, cito Melzani), lasciando una luce di 80 cm che, nel canale largo 3,5 m, è lo spazio necessario per garantire il Deflusso Minimo Vitale (2,5 mc/s) obbligatorio all’incile secondo l’attuale legislazione.
Alla luce di queste novità è presumibile che la quota minima d’invaso, con la lama d’acqua presente nel canale, si attesti a 367 m come tutti hanno auspicato.
 
Allora a questo punto molti si chiederanno perché l’amministrazione idrense si ostina a non riconoscere la cosa, ma non solo, continua imperterrita a sostenere che il progetto della cosiddetta “savanella” rimane senza modifiche a quota 365,45 m.
Tutto va ricondotto ai comportamenti manifestati in questi mesi e alla difficoltà dell’approccio che hanno Nabaffa e i suoi con gli enti regionali, ma anche con gli altri comuni, dimostrando una palpabile sfiducia e non ritenendo credibili coloro che non condividono le loro tesi, al punto da ignorare perfino quello che viene detto e scritto.
La causa originale resta in ultima analisi il rifiuto acritico dell’AdP.
 
Guardiamo anche all’altro punto richiesto, l’abbassamento delle paratoie, qui lo scenario che si presenta è illuminante; infatti, se la cosa fosse attuata, oltre che diminuire la capacità di laminazione della galleria di bypass prevista (la famosa terza galleria), effetto della diminuzione di un metro d’acqua per il superamento della soglia fissa e conseguente diminuzione della portata in caso di piena (come già dichiarato da Melzani), comporterebbe una riduzione dei volumi ipoteticamente invasabili nel lago da 34 milioni di metri cubi a circa 17 milioni.
Cosa significa questo?
In pratica: la perdita dei volumi indicati in precedenza, vorrebbe dire rinunciare a milioni di metri cubi di accumulo (quelli ridotti), che il concessionario idroelettrico dell’Alto Chiese è obbligato per legge a rilasciare. La conseguenza sarebbe l’eventuale acquisto di volumi improvvisamente necessari (causa siccità o altro), ad un prezzo da concordare con il concessionario suddetto perché, sempre per legge, non avrebbe più l’obbligo di restituire i volumi esclusi dalla disponibilità.
 
Ricordiamoci che si parte, per queste considerazioni, dal presupposto di una quota massima d’invaso posta a 370 s.l.m. come limite per il calcolo dei volumi necessari all’escursione prevista (almeno tre metri), restando sempre nell’ambito della gestione in sicurezza del lago attraverso le nuove opere.
Questione molto diversa dalle quote di regolazione che appartengono invece all’accordo tra le parti in causa e sono inerenti la gestione delle acque fornite agli utilizzatori sub lacuali compatibilmente con le necessità ambientali del lago, cosa quest’ultima ampiamente riconosciuta, checché se ne dica.
 
Sconcerto crea, invece, la notizia che il comune di Idro sembrerebbe costretto a rinunciare ai tre Mil. di Euro spettanti per le opere di compensazione.
Se i progetti previsti dall’AdP non fossero presentati entro i termini concordati, i soldi potrebbero essere destinati diversamente.
Potremmo ancora chiederci perché questa incerta amministrazione, piuttosto di continuare a insistere sull’improbabile aumento dell’importo spettante, non si è concentrata su una revisione o sostituzione dei progetti precedenti, riservando a tempi successivi eventuali nuovi finanziamenti per nuove opere di recupero ambientale.
 
Sicuramente un comportamento di maggiore collaborazione e non di contrapposizione con la Regione avrebbe avuto migliore accoglienza e avrebbe sortito effetti per Idro e i suoi abitanti.
Non si doveva rimettere in discussione, unilateralmente, accordi sottoscritti da più enti istituzionali e, senza alcuna intesa di maggioranza, pretenderne la modifica; già è difficile rivedere accordi o convenzioni sottoscritti solo tra due enti, figurarsi documenti complessi e decretati come l’Accordo di Programma.
Ingenuità e dilettantismo sono stati, purtroppo, alla base dell’azione di Nabaffa e della sua giunta.
Vedremo cosa accadrà nel breve termine, ma certamente l’amministrazione comunale dovrà rispondere ai suoi concittadini della condotta stentata e delle azioni non brillantissime messe in atto.
 
Stupisce, in conclusione, la mancanza nel documento del comune di Idro di:
 
a)   qualsiasi riferimento all’apertura di un tavolo di trattativa per le quote di regolazione (la precedente lettera del 09.09.2009 conteneva questo punto), richiesta invece fatta da Melzani vicesindaco di Bagolino, sicuramente nel convincimento di legare la quota minima del canale DMV alla quota minima di regolazione,
 
b)   una nota forte che invitasse a procedere speditamente e con finanziamenti certi sul problema della salubrità delle acque.
 
Dimostrando, una volta ancora, di come si sia deviato, nella sostanza, dai temi principali.
 
Senza fare la cronistoria degli avvenimenti passati, vorrei comunque allargare la visuale oltre gli aspetti prima trattati, soffermandomi sulla paleofrana, anche questa al centro delle controversie per le varie soluzioni prospettate.
Nei giorni scorsi, a commento di una lettera di Aldo Vaglia, ho ricordato come uno stesso versante analizzato da diversi progettisti, pur in presenza di procedure consolidate, poteva essere classificato con differenti valori di FS (fattore di sicurezza) e pertanto generare progetti non univoci a causa di differenti valutazioni e convincimenti.
Da qui il bailamme di interpretazioni, anche se dobbiamo chiarire che nell’art. 3 dell’AdP si fa riferimento allo studio di fattibilità del prof. Simonini per la messa in sicurezza della paleofrana e viene dichiarato che la Regione valuterà gli interventi in esso proposti per autorizzarne il possibile finanziamento.
 
Mi sembra che questa sia una soluzione sulla quale sarebbe necessario procedere e che può mettere d’accordo tutti, per essere chiari: l’intervento deve essere eseguito obbligatoriamente.
Aggiungo poi, onestamente, che sono profondamente convinto sulla necessità di realizzare le opere di salvaguardia, nuova traversa e terza galleria, a prescindere dalla paleofrana (teniamo presente, in ogni caso, che il Registro Italiano Dighe ha imposto alla Regione, come condizione prioritaria, la messa in sicurezza del Lago e dei suoi versanti), perché se da un lato servono come soluzione provvisoria di un possibile fenomeno franoso, dall’altro lato dovranno garantire in futuro lo smaltimento in sicurezza di eventi atmosferici rilevanti, salvo, naturalmente, episodi catastrofici difficilmente prevedibili.
 
Resta sul tappeto l’aspetto fondamentale: la salute dell’Eridio.
Tutti nell’ultimo periodo hanno potuto notare il fiorire del fenomeno algale, pur in presenza di un’escursione ridottissima e con alti livelli, a conferma che la diluizione da sola non è risolutiva e che la soluzione è complessa e dovrà essere trovata quasi sicuramente attraverso l’ossigenazione delle acque, ma con un insieme di idee e di progetti ben studiati.
In questo senso l’art. 7 dell’AdP oltre che prevedere lo studio approfondito dello “stato dell’arte” (attualmente avviato da un’equipe dell’università di Parma), fissa il 2016 come anno della conclusione dell’operazione e vi è inserito l’impegno della Regione a valutare gli interventi proposti, predisponendone il finanziamento.
 
Dobbiamo riconoscere che nel frattempo le opere del nuovo collettore vanno in questa direzione ed è vero che devono essere completate, ma la loro estensione verso Ponte Caffaro è già prevista, anche se in momenti di ristrettezza economica come questi, avviare una nuova opera diventa difficile.
Si potrebbero immaginare anche interventi di contorno, es. opere di fitodepurazione, localmente realizzabili a protezione e rivitalizzazione delle sponde con finanziamenti non proibitivi, contribuendo in modi diversi al raggiungimento dello scopo.
Forse adesso, più che delle chiacchiere e delle critiche, è il momento dei passi concreti.
 
Mi auguro che tutti comprendano la necessitĂ  di superare gli steccati e si adoperino per assicurare un futuro al Lago, a chi ci vive e a chi lo frequenta, ma anche a coloro che hanno la necessitĂ  di utilizzarne le acque per altri scopi.
Ricordiamoci che la risorsa idrica è un bene di tutti e nessuno può rivendicarne il monopolio, vanno invece mediate le diverse esigenze, nella consapevolezza che la realtà consolidata a cui ci troviamo di fronte è quella di un lago naturale regolato.
 
Cordiali saluti
Riccardo Corradini  
           


Commenti:
ID4322 - 13/10/2010 18:09:28 - (maurizio) - Quanti passi

Caro Riccardo... mi sono chiesto ma quanti passi hai dovuto fare per superare lo steccato... punto di domanda

ID4323 - 13/10/2010 18:24:08 - (Ricard53) - Domanda un po' ambigua.

Il titolo è della redazione che liberamente ha ripreso un passo della parte finale della lettera. Sulla questione che poni sarebbe opportuno un tuo chiarimento, consentendomi di rispondere in maniera adeguata. Per il resto mi sembra che ciò che ho scritto sia abbastanza comprensibile e che esprima senza fraintendimenti il mio pensiero. Non vorrei che tu intendessi che in qualche maniera avrei fatto il salto della quaglia... eventualmente spiegane le ragioni.

ID4324 - 13/10/2010 18:31:00 - (Elena Bini) - L'asta dei «cambia bandiera»

Il Sig. Corradini da qualche tempo appassionato al tema lago ha avuto modo di approfondire le questioni piu recenti. Le conclusioni che ne ha tratto vanno a braccetto con l'atteggiamento assunto dalle 4 Amministrazioni firmatarie dellAdP, tante che si puo notare che tanto poco queste si espongono pubblicamente è paura di ammettere che hanno proclamato un 1,30 inesistente? - tanto egli esterna, quasi fosse stato eletto loro portavoce. Cio che egli esprime tuttavia stride fortemente con quanto coloro che hanno vissuto da anni la questione lago sanno e ricordano. Egli non ascolta o non comprende e tantomeno accetta quelli che ora vengono chiamati gli irriducibili del lago, manca poco e ci ritroveremo nuovamente definiti come incivili solo poiche esprimiamo le idee DI SEMPRE, le stesse idee supportate dagli studi di esperti Professori universitari e sottoscritte da 8423 cittadini e da 2 delle Amministrazioni firmatarie nella primavera 2008. Oggi pare che noi si debba pagare la COLPA della

ID4325 - 13/10/2010 18:33:00 - (Elena Bini) - continua...

la COLPA della COERENZA! Il Sig. Corradini forse non capira questo intervento: gli manca un pezzo di storia. Molti altri che oggi si celano dietro la sua ubiqua voce sono certa che capiranno bene.

ID4327 - 13/10/2010 18:58:00 - (Ricard53) - Per Elena.

Chi mi conosce sa bene che neanche mettendomi una pistola alla tempia direi cose che non penso. Conosco bene la questione inerente le dichiarazioni post Accordo sull'entità dell'escursione concordata e lo scontro che si fece sulla provvisorietà o meno della stessa e sull'argomento la mia posizione è sempre stata che la quota concordata era provvisoria e che, fino a quando non si fosse fissata una nuova regola era in vigore quella del 2002. Forse a te (o a lei, come preferisce) questo è sfuggito, pertanto non mi assumo responsabilità che sono riferite ad altre persone e delle cui dichiarazioni non devi investirmi. Se ti va, entra nel merito di quanto ho scritto, comunque ti ricordo che non da oggi, ma da parecchi anni, seguo la cosa e lo seguita anche in CMVS come membro della commissione di riferimento (dal 1995 al 2004), pertanto evita i predicozzi. Per la cronaca, non ti ho considerata tra gli irriducibili.

ID4328 - 13/10/2010 19:13:27 - (Ricard53) - Ho firmato anch'io.

Mi dimenticavo, anch'io sono tra gli 8423 firmatari della petizione a cui tu hai accennato. Allora poniti il dubbio che forse oggi il sostegno alle ultime tesi su cui marciate (non molto uniti a dir la verità), non ha la stessa ampiezza ne il messaggio ha la stessa penetrazione di allora. L'ho già detto e lo ribadisco: mi spiace ma non avete ne la forza ne la ragione dalla vostra parte. Nel mio caso non ci sono ne manovratori ne manovrati, ci sono semplicemente idee che non collimano con le vostre, abbiate almeno la compiacenza di accettare questa "diversità", senza scambiarla per sottomissione a chissà quale potere. L'universo contiene anche quello che può non piacerci.

ID4329 - 13/10/2010 19:23:40 - (Ricard53) - Ultima cosa Elena.

Quando non conosci una persona evita di giudicare. Come avrai notato non entro nel personale e cerco di analizzare i fatti, sperando che tutti si muovano in questa direzione. Attendo pazientemente contestazioni su quanto ho scritto.

ID4330 - 13/10/2010 19:28:00 - (maurizio) - non ho letto la volontĂ  di superamento degli ostacoli

ciao Riccardo... intendevo che non ho letto nella lettera grandi sforzi per superare gli steccati tra posizioni diverse e legittime... anzi mi pare che questo sforzo tocca tutto agli altri... peccato mi è sembrato un ribadire più che uno slancio di unità. Per il resto vedremo noi viviamo qui.

ID4331 - 13/10/2010 22:56:52 - (Aldo Vaglia) -

Le posizioni sono talmente radicalizzate che credo impossibili le ottimistiche aspirazioni di Riccardo per soluzioni condivise almeno per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi per la riqualificazione del territorio.Cio' che dovevano essere i Mezzi sono diventati i Fini, per cui non interessano piu' i livelli, le spiagge , l'inquinamento , la sicurezza. Ma chi e' a favore o contro la terza galleria, chi pensa che la frana ci sia o sia una balla.

ID4332 - 14/10/2010 09:11:31 - (Ricard53) - Infatti Aldo!

Come ho scritto nel mio primo commento il titolo (che condivido) è libera interpretazione del direttore, ma può essere anche un auspicio. Ho cercato di riportare i fatti, mettendoci anche del mio naturalmente. Credo che il superamento degli steccati possa avvenire chiarendo bene i propri pensieri e non nascondendoli, ma dobbiamo anche guardare in faccia la realtà e dire le cose come stanno. So che con persone come Maurizio ci si potrà sempre intendere, mentre con chi non vuol capire le ragioni degli altri la cosa diventa difficile.

ID4334 - 14/10/2010 13:44:33 - (Giacomino) - Più o meno informati

Ora non si può più dire che manca l'informazione, casomai lo è stato in passato, Quanto agli steccati che nel tempo si sono radicalizzati si possono rimuovere solo con sincera buona volontà, e sarà possibile se le preoccupazioni per il lago non sono solo opportunità per polemizzare.

ID4335 - 14/10/2010 15:46:17 - (Ricard53) - Rimuovere gli steccati vuol dire rimuovere i preconcetti.

Probabilmente al di là delle posizioni, che sono tutte rispettabili (l'importante è che si basino sempre su dati oggettivi) e delle accuse reciproche, forse bisognerebbe considerare il contesto per quello che è. In definitiva ci riferiamo a una storia, non ha una leggenda, allora la Regione Lombardia non è il principe Giovanni l'usurpatore e il suo territorio non è la contea di Nottingham, così come il lago d'Idro non è nella foresta di Sherwood e i comuni firmatari non sono lo sceriffo oppressore. Ma d'altro canto Giuseppe Nabaffa non è Robin Hood, Aldo Armani non è Little John e Gianluca Bordiga non è Will Scarlet (frate Tuck lo lascio alla vostra immaginazione). Riportiamo ogni considerazione ed ogni azione nel giusto ambito.

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16/04/2010 07:00

ViabilitĂ  di fondovalle, il punto Lo facciamo con un articolo di Riccardo Corradini che in molte occasioni, e non solo su vallesabbianews, ha dimostrato di padroneggiare la materia.

27/09/2014 07:05

Il tunnel di Riccardo Corradini Caro direttore, giro anche a te, con preghiera di pubblicazione, la lettera che ho giĂ  inviato agli amministratori di Vobarno e a quelli della nostra Valle.

11/01/2008 00:00

Buon compleanno Presidio Rodi tu che rodo anch'io. Avanti tutta con le gallerie scavate dal Tarlo prima che da Tiscar. Questa volta a scriverci nel merito č Gianluca Bordiga che ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Pubblichiamo volentieri.

22/08/2012 15:46

Addio Riccardo E' morto la notte scorsa all'hospice di Nozza, dove era ricoverato da alcuni giorni Riccardo Corradini, vinto da un male inesorabile.

18/02/2009 00:00

Un po' alla volta... ce n'è per tutti Bruciano ancora le coscienze, in merito a quello che č successo a Sabbio nei giorni scorsi e che ha coinvolto un gruppo di giovanissimi. Ci scrive a tappe anche Maria Lucia. Pubblichiamo volentieri.




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