Fra due anni le nuove opere di regolazione

Il lago, i livelli, la paleofrana... una storia infinita. Da una parte Regione Lombardia che teme una “piena millenaria” e gli scenari catastrofici che ne deriverebbero e che ha affidato ad Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) il compito di rivedere il progetto che fu di Itinera, che è stato cassato in quanto presentava delle criticità.

Dall’altra gli amministratori dei Comuni attorno allo specchio d’acqua valsabbino - e anche un po’ trentino – che, con l’alternarsi delle maggioranze nei diversi municipi, un po’ accettano l’idea che il lago possa avere nuove opere di regimazione e un po’ l’avversano.

Nel mezzo si potrebbe mettere la Comunità montana di Valle Sabbia, che cerca di fare sintesi delle diverse istanze che sono di natura tecnica, ma anche un poco politica: «Qualcuno avrebbe voluto che abbandonassimo il tavolo di confronto, ma la contrapposizione sterile non è il nostro compito» afferma a questo riguardo il presidente Flocchini.

C’è da dire che in questi ultimi tempi i toni della contrapposizione sono meno accesi. «Crediamo che un poco sia anche merito del fatto che da quando della regimazione del lago ce ne occupiamo noi, non siamo mai andati in deroga sui livelli rispetto a quanto è stato stabilito» ci dicono da Aipo.

Ma le nuove opere? Arriveranno? Con quali tempi? Due anni, a voler essere ottimisti: L’Agenzia per il Po ha già affidato ai tecnici le realizzazione di un nuovo progetto, che si porterà via il primo anno; l’altro sarà necessario per le procedure che precedono l’affidamento dei lavori.