Un lettore lancia l'allarme per gli scavi del collettore fognario che stanno deturpando le rive dell'Eridio.
Gentile direttore,
Volevo richiamare l’attenzione di chi ama e apprezza il lago d’Idro per ricordare che è in corso la posa del collettore fognario, lungo le sponde, da Idro ad Anfo. Si tratta di un’opera importante e attesa da tempo in grado sicuramente di migliorare la qualità delle acque del lago. Alcuni cittadini si stanno però interrogando su come si interviene sulle rive del lago per la posa di questo collettore fognario. Il tracciato passa proprio a pochi metri dall’acqua e fino ad oggi ha abbastanza modificato il profilo naturale delle rive.
In questi giorni in particolare si sta lavorando a Pieve di Idro, nella zona antistante la Chiesa di S. Anna, dove è stato fatto un riporto di terreno per alcune centinaia di metri, restringendo l’alveo e sopra tale riporto è stato fatto un muro in getto. A questo punto dei lavori, ci chiediamo se accanto all’ottimo progetto tecnico per la posa del collettore esiste anche un attento progetto paesistico per la sistemazione delle rive. Dall’analisi degli elaborati depositati in Comune sembra di no. Infatti non si capisce, ad esempio, se questo lungo muro verrà lasciato a vista. O se verrà occultato, magari con una lunga scogliera diritta di massi bianchi di marmo, visibile dallo spazio, come già fatto poco più avanti, tipo le rive di un canale.
È possibile che la sponda naturale di un lago, per diverse centinaia di metri, diventi come la sponda artificiale di un canale? Senza un minimo di progetto? Pensiamo che la tutela delle acque deve andare di pari passo con il rispetto delle rive. La posa di una condotta fognaria non può stravolgere il profilo delle sponde di un lago per kilometri. L’intervento deve essere rispettoso dei luoghi, altrimenti si configura un serio danno ambientale al quale poi i responsabili dovranno porre rimedio. E prevenire è meno costoso che poi dover ripristinare.
Grazie per la vostra cortese attenzione. Cordiali saluti.
Pietro Bonardi
Onestamente, non mi occupo di viabilità, ma queste costruzioni oltre ad essere massiccie non sono reversibili. Ormai il vecchio paesaggio rimarrà nelle memorie. Voglio dire: nessuno nega la necessità di farsi una casa, ma un cubo disegnato in maniera approssimativa è lontano da una creazione di Aalto (il grande architetto finlandese). L'ho già scritto più volte. Dov'è finita la leggerezza e il rispetto pudico della natura? Una strada se ben disegnata può scolpire il paesaggio. Il punto è: è ben disegnata? I muri accanto al lago, in effetti, sanno veramente di sponda per un canale. Mah...
Nel caso di S. Antonio alludevo alla super nuova mega rotonda.
...le chiese di campagna, ch'erbose hanno le soglie.
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L'associazione che si occupa di tenere pulita e di promuovere e valorizzare la Rocca d'Anfo, ma anche del suo Museo, è alla ricerca di nuove leve
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di Filippo Vanzani [Salò]
ID16552 - 27/01/2012 19:10:34 - (davidebond) - Siamo i primi
Sono pienamente d'accordo. Il mio paese (Anfo) penso che sia il primo in graduatoria per lavori che hanno sfigurato il paesaggio: venendo da Idro, una galleria di un km, due rotonde e dei parcheggi davanti alla Rocca. Non discuto le buone intenzioni di chi diede vita a questi progetti, ma hanno stravolto il profilo del paese. La galleria è un insulto che non merita commenti. La prima rotonda ha eliminato il bel viale che portava nel centro del paese. Ritornare indietro non si può più. I parcheggi davanti alla Rocca, visti da Idro presentano un muraglione bianco da far paura. Infine, l'ultima galleria ha completamente stravolto il paesaggio attorno alla chiesetta di S. Antonio. Era necessario intervenire in maniera così massiccis? Incidentalmente, io ero anche affezionato alle fronde che cingevano la chiesetta, preservandola dall'ambiente circostante e conferendole un atmosfera mistica e riservata.