senza uscita naturale

“Il lago deve ricominciare ad uscire dal suo emissario naturale, subito e per sempre”. Non hanno utilizzato mezzi termi e hanno pochi dubbi i rivieraschi dell’Eridio che ieri pomeriggio si sono ritrovati nell’aula magna dell’Istituto Polivalente di Idro, invitati dal Coordinamento delle cinque Pro loco del lago.
Sono quelle di Anfo, Bagolino, Idro, Ponte Caffaro per le sponde bresciane, Baitoni per quella trentina.

Sono state loro ad intentare alla fine dello scorso gennaio un’azione legale nei confronti del Ministero delle Infrastrutture, la Regione Lombardia, la Provincia autonoma di Trento e quella di Brescia: un “Atto di messa in mora, di interpello e di accesso a tutti gli atti che riguardano il lago d’Idro”.
Un’azione legale che ha finito col convincere anche gli amministratori dei Comuni rivieraschi e della Comunit� montana che dopo le prime perplessit� la stanno ora appoggiando con decisione.

“Il procedimento avanza faticosamente, e ce lo aspettavamo” ha detto l’avvocato Franco Mellaia del foro di Bolzano, che per tutti a Idro da qualche tempo � diventato “il difensore del lago”.
Solo la Provincia di Brescia ha permesso senza indugi di accedere agli atti. Trento e la Regione Lombardia hanno prima atteso che il Coordinamento si rivolgesse alle relative sedi dei Tar.
Il Ministero delle Infrastrutture, invece, davanti al Tar del Lazio non si � nemmeno costituito: “Un’assenza ed un silenzio inspiegabili quanto illegittimi � ha aggiunto Mellaia -, attendiamo la sentenza e a quel punto anche Roma dovr� piegarsi a quello che prevede la legge”.

Sarebbe un errore per� pensare che arrivati fin l� sar� pi� facile, per i rivieraschi, andare avanti nel solco tracciato dai ricorsi: “C’� un deficit conoscitivo su quali sono le utenze a valle del lago, si afferma che ci sono esigenze irrigue e di produzione di energia elettrica, ma dati precisi, ad esempio su quanti sono gli ettari irrigati, non sono mai stati forniti a nessuno � ha affermato infatti l’avvocato -. Sar� quindi difficile, anche quando avremo completo accesso agli atti, procedere con l’equazione differenziale del Lombardini e stabilire quanta acqua, per legge, il lago sar� in grado di erogare. Mancher� il dato relativo al fabbisogno idrico e sar� necessario trovare il sistema di recuperarlo. Qualcuno, ad ogni modo, a questo punto dovr� rispondere di eventuali mancanze o di abusi. Noi riteniamo che siano stati perpetrati per decenni”.

L’azione legale va dunque avanti come fosse un rullo compressore.
“Il problema � che la situazione � grave, pi� di quanto non si pensi � ci ha detto il sindaco di Idro Augusta Salvaterra -. Sappiamo bene che l’acqua del lago in questi giorni � stata giudicata balneabile, ma lo � solo in laboratorio. In realt� sono stata costretta a firmare ordiananze di preclusione al lago che valgono per tutta l’estate, a causa dei ripetuti esami negativi degli anni scorsi. Una situazione che se non si interviene alla svelta rischia di essere irreversibile. L’anno prossimo, infatti, l’Asl potr� dichiarare balneabili le nostre spiagge solo se i prelievi di quest’anno daranno tutti esito positivo. Con il lago che � gi� sceso di un metro in pochissimo tempo gi� adesso sar� assai difficile che questo possa verificarsi.

I cittadini e gli operatori turistici fanno la fila, in questi giorni, per lamentarsi della situazione - ha aggiunto -. Mi dicono che telefonano i clienti anche dall’estero, che chiedono com’� il lago. Tutto rischia di precipitare: l’ecosistema del lago certo, ma anche tutta l’ecomomia dei centri rivieraschi. Non sappiamo pi� a che santo votarci.

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