24 Gennaio 2015, 07.27
Idro
Politica e territorio

Un Consiglio sull'Eridio

di Alessandro Vaglia

Giovedì 22 gennaio, il Consiglio comunale di Idro, su richiesta della minoranza, è stato convocato per disquisire delle vicende del lago. Vallesabbianews non c'era, questo è un resoconto di parte. Qualora pervenissero, pubblicheremo volentieri anche altri contributi


Gli intervenuti sono stati il sindaco Nabaffa, i consiglieri di maggioranza Valter Zecchi e Matteo Rovatti i consiglieri di minoranza Augusta Salvaterra, Andrea Bona, Stefano Zambelli con alla fine un inaspettato e benvenuto rientro del ex sindaco Giuliano Rizzardi che, proprio non sopportando più ricostruzioni farsesche e per nulla veritiere della storia, ha rimesso alcuni tasselli al posto giusto.

Sono entrato al consiglio in ritardo, quando il sindaco di Idro ha offerto un inaspettato assist alla minoranza, negando l’esposizione dei documenti, che sono stati solo posticipati al termine delle due arringhe dei consiglieri di maggioranza.

Perché assist?
Perché ciò che è stato impedito di leggere è stato interamente letto al termine e si sa, ciò che resta è il risultato.

In effetti il messaggio, questa volta, è passato, la revisione storica dei fatti, inquinati intenzionalmente da misfatti e parziali visioni edulcorate da interessi privati, ha rimesso in campo i veri attori di quella storia e i loro di fatti.

Valter ha cercato di dipingere un quadro della storia con tinte anche forti, suggestive direi, si è adoperato, con enciclopedico sforzo, per identificare il progetto preliminare delle Opere con l’ADP2008, preliminare che  fu l’inevitabile conseguenza del pronunciamento del RID ancora nel 2005, prima dell’ADP2008.

L’impianto logico accusatorio si sviluppa su due piani distinti ma complementari.
Da una parte far credere che l’imposizione delle opere al lago non sia prodotto della Regione, bensì della vecchia amministrazione Salvaterra.
Dall’altra far credere appunto che il progetto preliminare e l’ADP2008 siano parti della stessa mente o medesima mentalità.

Valter, con enfasi retorica degna del maestro Cicerone, è passato in rassegna ad alcuni pronunciamenti dell’allora giunta Salvaterra, estrapolandoli dal loro contesto storico, stravolgendone così i diversi nessi, invece necessari per una storia congruente.

Ha sostanzialmente ricusato, secondo sua ricostruzione storica, l’accusa dell’imposizione che oggi il comune d’Idro dovrà subire passivamente con le Opere della Regione, rigettando ogni responsabilità, delle stesse, alla vecchia amministrazione.

Questo in sintesi il pensiero: “Idro, con la vecchia amministrazione, quindi non solo la Regione, ha voluto le Opere, quindi di quale imposizione venite ad accusarci proprio voi che siete gli artefici di un accordo che ha sancito le Opere?”

Senonché il diavolo fa le pentole ma si dimentica di fare i coperchi.

Tengo a precisare che a Idro non vivono solo quattro pesci in difesa del proprio lago, ma anche menti finissime e le cose, che ora vado esponendo, non sono certo delle novità, quindi dirò anche delle ovvietà che infatti il pubblico presente era già disposto da anni ad ascoltare e voleva sentire e ha finalmente sentito con il tono che gli si deve.

Valter ha concluso la sua disamina in poco più di 35 minuti accusando in definitiva la minoranza, che in qualche modo è espressione dell’allora maggioranza, di “connivenza a quella che la minoranza definisce, per Valter impropriamente, come  imposizione delle Opere”.

Matteo è stato molto più prudente nei contenuti della sua disamina: con tono tribunizio, anche se più adatto in luogo tribunalizio, ha difeso i ricorsi fatti come unico atto cosciente di un’amministrazione coerente al proprio dovere nei confronti di chi li ha assunti.

Ha mosso il suo dire dai ricorsi, mostrandone e giustificandone la loro sacrosanta definizione, come unica soluzione al contenzioso con la Regione, provocato dallo “sciagurato” accordo di programma.

Come prima obiezione a quello “sciagurato accordo di programma” mi viene in mente il ricorso che ha difeso Rovatti, ricorso in cui si difende a spada tratta proprio quello “sciagurato accordo di programma”: forse che in tempi diversi una stessa cosa è e non è? Questo è l’impossibile ed ogni argomentazione che presuppone come sua struttura la contraddizione non può che risultare un’argomentazione falsa .

Infatti, le cose non stanno così e la maggioranza lo sa, per questo oggi cerca accordi sottobanco con la minoranza, non sapendo per altro che pesci pigliare.

Suggerisco invece alla maggioranza di tentare le vie possibili alla luce del sole, non è prendendo in giro il proprio elettorato che si arriva ai loro obiettivi.

Ma veniamo ai fatti:
Augusta, contrariamente alle  vicende pubbliche recenti, onde si mostrava piuttosto remissiva e contratta, diventa quello che è sempre in fondo stata, ferma e risoluta.

Legge così i fatti:
L’accordo di programma non è il preliminare delle opere, ma il risultato di quel preliminare, risultato che il comune ha voluto per governare gli eventi in corso e non per subirli passivamente, eventi che sono il risultato di un destino del lago non voluto dall’amministrazione, ma dal RID (registro italiano dighe) ancora 3 anni prima quell’accordo, RID che ha sancito la loro esecuzione dopo un  sopralluogo e perizia. Perizia che ha partorito in quel mentre le opere.

Ogni rilettura di quel momento è pura fantasia, le opere andavano rifatte.

E’ chiaro, quindi, che l’azione identificatrice tra accordo e preliminare, proposta dall’interpretazione del Valter, è il risultato di una volontà e non di una verità, il tentativo è quello di negare la capacità di governare gli eventi che effettivamente quell’amministrazione governò, si vuole  confondere effetti con cause e scambiare gli inizi con i risultati.

In verità l’amministrazione di allora, da me presieduta, dice Augusta, valutati i fatti, decise dunque, in primo luogo, di rafforzare la propria posizione costruendo (insieme agli altri) l’unione dei comuni del Lago, spingendo con forza verso la realizzazione di un nuovo più autorevole soggetto politico, capace di esprimere con un’unica voce le istanze dell’intera comunità del Lago.

Grazie all’aggregazione dei Comuni, le popolazioni del Lago acquisirono la possibilità di partecipare da protagoniste al tavolo delle trattative con la Regione.
In particolare, ci si propose quale obiettivo la definizione di una Regola condivisa per la gestione del Lago.
Con la forza dell’unione dei comuni e il sostegno della popolazione, vennero poste sotto pressione le istituzioni giungendo all’accordo prefettizio del 2007 che, per la prima volta, ridusse l’escursione dei livelli a 1,30m e impose la tutela del deflusso minimo vitale dall’incile del Lago.

L’accordo prefettizio aveva però il limite di una scadenza e la concreta possibilità che le contropressioni di tutti quei soggetti che erano contrari ad una condivisa e rispettosa gestione del Lago potesse ridimensionare le importanti conquiste ottenute, ci indusse a consolidare quelle posizioni raggiunte aderendo e producendo assieme alle diverse istituzioni l’ADP del 2008, dopo che era stata bocciata la proposta di indire un referendum popolare, per l’allora opposizione di Nabaffa e Rovatti, e dopo che non erano state ritenute percorribili soluzioni tecniche alternative.

Cosa Valter sottace e perché la sua versione è intenzionalmente falsa:

L’ADP2008 è un accordo che, per la prima volta, affronta le problematiche del Lago in chiave sistemica, subordinando soprattutto la realizzazione delle nuove opere all’osservanza di alcune garanzie fondamentali per il rispetto del Lago e, in particolare, del suo deflusso minimo vitale.
Vengono introdotte (che l’ADP2008 introduce) garanzie che non erano previste nel progetto preliminare:

Lo (1)“stramazzo” (soglia fissa) all’imbocco della nuova galleria a quota 367,20;
La (2)costruzione della traversa nel rispetto dello stesso livello di quota di quello esistente quale vincolo più idoneo contro l’eventuale realizzazione della cosiddetta Savanella.

Le opere erano, inoltre, inserite in un contesto più ampio in cui si definivano le azioni da perseguire per la (3)qualità delle acque, il futuro (4)ente gestore, la (5)sicurezza della paleofrana, il (6)rilancio dell’economia turistica mediante investimenti per dieci milioni di euro (per Idro circa tre milioni) e un impegno vincolante per le gravose attività di (7)manutenzione delle rive, spiagge e verde pubblico.

Ci si era dunque posti quale principale obiettivo, quello di consentire che (8)le Istituzioni e i cittadini delle Comunità del Lago rimanessero protagonisti, sia nella fase di realizzazione delle opere che, soprattutto, nella fase successiva di gestione del Lago.

Insomma la buona politica replico io..

Il seguito lo conoscete già, un’amministrazione che non crede alla politica e si affida ai tribunali con ricorsi inutili o presentati in ritardo, strategie che hanno lo scopo di delegittimare le opere di messa in sicurezza destituite di ogni logica, garanzie perse per strada per questo muro contro muro con la Regione, Regione che con le opere non fa altro che seguire le disposizioni del RID ma che, grazie anche all’insipienza delle nuove “strategie  lacustri”, si sta impadronendo del nostro lago tradendo alcune conquiste fatte in precedenza e che andavano tutelate in sede politica.

Voglio a questo punto concludere riferendomi ad un incipit di Matteo sul “suo” principio di verità, ammonendolo che la verità non è un progetto privato, anzi, ogni progetto privato è ciò che più si allontana dalla verità, essendo questa un progetto “comune” e ciò che viene comunemente definito come abuso è ciò che vorrebbe prevaricarla e quando parlo di abuso intendo anche l’abuso privato.

Qualcuno in quel consiglio ha bisbigliato che la gente di Idro non voleva quell’accordo di programma del 2008, qualcuno dice a quel qualcuno che oggi la gente di Idro, che non voleva quell’accordo, ha vinto.

In realtà nessun accordo oggi c’è tra Regione e Idro
, restano infatti solo le Opere come era prima del 2008 e speriamo che restino almeno quelle, altrimenti, oltre che ai mancati accordi e risorse, resteremo anche senza sicurezza.
   
Alessandro Vaglia




Commenti:
ID54124 - 24/01/2015 09:57:12 - (Leonardo10) -

I ricorsi per essere vincenti devono essere preparati con competenza ,professionalità e serietà, altrimenti vengono irrimediabilmente persi. Così è stato finora. L'unico ricorso gestito con convinzione è stato quello riguardante il pgt.

ID54126 - 24/01/2015 10:04:20 - (Dru) - Vuoi dire Leonardo10, come scritto nell'articolo...

Ricorso di questa maggioranza in favore dell'ADP ?

ID54127 - 24/01/2015 10:06:42 - (Beppe60) -

Mi sembra che alcuni membri dell'amministrazione, non tutti per fortuna, si accaniscano con particolare piacere contro l'adp per poi elogiarlo ed utilizzarlo come punto di partenza nel primo ricorso che auspica il rispetto del medesimo adp. Attenzione pero': chi si accanisce così rischia e, purtroppo, merita lo stesso tipo di accanimento

ID54128 - 24/01/2015 10:16:47 - (Baldo degli ubaldi) -

Da quello che ho letto nei due articoli si capisce che ci sono 2 scuole di pensiero: la prima dare la colpa al passato per salvarsi dall'imminente catastrofe , l'altra cercare di trovare soluzioni diverse dai ricorsi.L'interrogazione chiedeva cosa avete intenzione di FARE? risposta : ASPETTARE E VEDERE.Non condivido, bisogna AGIRE e con forza.

ID54138 - 24/01/2015 13:18:26 - (Leonardo10) -

A proposito di strategie e ricorsi, bisognerebbe iniziare a leggere ricorsi e sentenze dell'amministrazione e dei comitati. In questi anni, non a caso, si è letto solo l'Adp. Se leggiamo anche solo il primo ricorso presentato dal sindaco Nabaffa, c'è da rimanere basiti: è un inno all'adp.Si è venduto a tutti che fosse suff presentare ricorsi (anche in ritardo) per fare un'opposizione forte e seria alle opere ma non è così.Se si vuole analizzare la vicenda bisogna analizzarla per intero. Una ricostruzione di parte, che si ferma di fatto solo al 2008, è estremamente limitata e limitante.

ID54140 - 24/01/2015 14:04:12 - (Dru) - Oggi più di ieri bisogna cercare una soluzione politica ad un problema politico

Due i suggerimenti che acutamente, da par suo, mi ha dato l'ex sindaco di Idro, Giuliano Rizzardi, e di cui vi faccio dono a voi della maggioranza: primo legare l'azione giudiziaria al problema delle terminate licenze irrigue, secondo cercare nuovamente di unire la comunità in un progetto di ampio respiro, come fu l'ADP, e cioè percorrere la strada della centrale, con un'OPA che coinvolga i comuni della valle come possibili acquirenti. Certo Giuliano, sono cose che tu vedi come ordinaria amministrazione, essendo tarato su quelle dimensioni, ma i quattro pesci del lago saranno in grado di nuotare in queste acque? Ho i miei radicali e radicati dubbi in proposito... Diverso sarebbe se ci aiutassi tu con le tue competenze.

ID54142 - 24/01/2015 14:45:51 - (Beppe60) - Il pasto

Che momento politico è un consiglio comunale che ha il solo fine di dare in pasto la firmataria dell'adp a pubblico e comitati? Peggio del peggio: aver già utilizzato lo stesso adp in tutti i punti del proprio ricorso per dire che è un documento di salvaguardia del lago e di tutela della sue acque. Ma non vi rendete conto, cari amministratori, che autorizzate proprio tutti quei gesti prepotenti dei vostri elettori? Io non ho bisogno di questo pasto, IO NON HO BISOGNO DI QUESTI RAPPRESENTANTI

ID54145 - 24/01/2015 15:15:00 - (Beppe60) -

Chi afferma di essere per la verità e per la legalità, si è ben guardato dal leggere pubblicamente il primo ricorso presentato dal sindaco Nabaffa. Basterebbe questa lettura per rendersi conto del vuoto di certe affermazioni. Un buon amministratore quando si accorge che i suoi ricorsi risultano perdenti, se veramente tiene al lago, cerca anche altre soluzioni, non nascondendosi dietro il comodo "è tutta colpa di un'altra". Un'azione politica che ripete per 6 anni gli stessi errori, non ottenendo nulla, dovrebbe porsi degli interrogativi. Altrimenti, da muro contro muro diventa testa contro il muro.

ID54146 - 24/01/2015 16:03:23 - (Dru) - sono a scusarmi con Mila per alcuni commenti che sembrerebbero ispirati al mio scritto

... ma, restando integro il concetto e sua forma, io quando parlo di abuso privato intendo parlare della questione "striscione pro entrata", non certo di giardini di casa tua e altro, di cui non conosco e non voglio sapere nulla...

ID54152 - 24/01/2015 18:52:37 - (Leonardo10) - Principi

E' giusto che fatti privati rimangano tali, anche se spesso non è stato così, ma se un consigliere dichiara pubblicamente e giustamente che lui è per la verità e per la legalità, è giusto che lui per primo, non ammetta alcuna eccezione al rispetto di questi principi.

ID54153 - 24/01/2015 19:09:32 - (bobdylan) -

Molto chiaro e completo l'articolo di Alessandro Vaglia,Mila Rovatti invece espone solo la posizione della maggioranza ,quindi per me non è comprensibile.Da quello che si capisce ,come ha fatto in questi 6 anni , la maggioranza temporeggia aspettando che gli eventi si compiano e noi poveri cittadini di Idro stiamo qua fermi e zitti!!!Bisogna cambiare muoversi .

ID54159 - 25/01/2015 00:28:33 - (kyselak) -

Hai fatto bene Alessandro a rimarcare la diversità di atteggiamento adottata dal Presidente dell'Organo Istituzionale per eccellenza ovvero del Consiglio Comunale allorquando veniva imposto alla minoranza di procedere alla mera lettura dell'interrogazione e non già ad analizzarne o commentarne i contenuti. Sia ben chiaro che in questo caso il Presidente si è attenuto alla normativa vigente in materia di "interrogazioni consiliari". Ma è altrettanto vero che anche le risposte dovevano essere contenute nel limite temporale sancito dal Regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale. Limiti abbondantemente superati da ben tre replicanti. La risposta l'avrebbe dovuta fornire o l'Assessore o il Sindaco. Per par condicio è stato poi consentito lo sforamento dei tempi anche per il proponente nel corso della dichiarazione di soddisfazione o meno.

ID54161 - 25/01/2015 00:50:04 - (kyselak) -

Il lungo excursus storico da parte del Consigliere Zecchi, non ha dato risposta all'interrogazione che verteva sul conoscere le iniziative che l'Amministrazione intendesse intraprendere alla luce dell'imminente appalto delle nuove opere di messa in sicurezza del lago. Comunque la ricostruzione degli eventi, seppur di parte, seppur intervallata da continui sarcastici richiami rivolti alla proponente signora Salvaterra, seppur documentata da stralci estrapolati da atti deliberativi pregressi più complessi e che, se non letti nel'intero contesto, possono tranquillamente dare adito ad interpretazioni parziali o addirittura fuorvianti, la ricostruzione, dicevo, non la vedo così catastrofica come l'ha dipinta Alessandro nel suo post. Anzi nel suo complesso devo dire che non mi è dispiaciuta.

ID54162 - 25/01/2015 00:55:07 - (kyselak) -

Il Consigliere Rovatti, che ha preso la parola subito dopo il collega Zecchi, ha dato le risposte all'interrogazione. Un muro contro muro contro la Regione al fine di osteggiare l'inizio delle opere, con l'appoggio degli Amici della Terra. Una scelta diversa da quella che si proponeva la minoranza tesa ad un dialogo stretto con la Regione al fine di ottemperare ai punti chiave inseriti nell'Accordo di programma.

ID54164 - 25/01/2015 01:07:15 - (Dru) - a Kyselak

la mia ricostruzione, di quanto legge Valter, non intende ammantare di catastrofismo le risposte all'interrogazione della minoranza da parte di Valter, anzi, so benissimo che in cuor suo Valter, come l'intera amministrazione, reputa una conquista l'ADP2008 da parte del comune, non è questo il punto. Volevo scrivere un articolo ad hoc, ma intanto ti rispondo. Nel primo ricorso, fatto dal comune e curato dall'avvocato Lucio Laurenti, il comune si oppose ad un verbale del collegio di Vigilanza relativo alla riunione tenutasi il 27 settembre 2010 (attento alle date). In questo Ricorso, il primo e quello per noi rivelatorio del pensiero della maggioranza, si presentavano come fatti: al punto uno la paleofrana in movimento e al punto due l'irrimediabile e ormai compromissoria funzionalità delle opere vecchie di regolazione.

ID54165 - 25/01/2015 01:20:09 - (Dru) -

Questi i fatti di quel ricorso Kiselak, in contraddizione con gli ultimi articoli della nostra Mila, sull'inutilità di siffatte opere, si mettano d'accordo prima loro insomma e a questo punto si consulti la Bini con Nabaffa quando chiede a Giuliano se le opere c'entrano con la messa in sicurezza della paleofrana, pensando di mettere in difficoltà Giuliano, che si rilegga quel ricorso allora dove si mostra a che punto servano queste opere proprio in correlazione alla paleofrana. Ma torniamo al mio scritto, che non parla di catastrofi, ma indica nel Valter una posizione incongruente al suo di pensiero, non certo al pensiero della minoranza, quando espressamente, in quelle risposte, vuole identificare il preliminare con l'ADP, azione che se riesce dona un capro espiatorio alle innumerevoli difficoltà in cui la nuova amministrazione ora si trova a navigare.

ID54166 - 25/01/2015 01:31:07 - (Dru) -

a pagg.5/6 del ricorso di Nabaffa, ricorso che ricordo venne presentato in ritardo, ricorso che fonda tutte le sue ragioni nell'ADP2008, così cita il punto 9: Successivamente, nel maggio 2010 è stato validato il progetto definitivo che, già da una prima analisi, si è palesato in distonia(cosa c'entri qui la distonia muscolare è un mistero tutto avvocatizio) con i principi fondamentali espressi nell'ADP2008 e nel progetto ad esso correlato. Seguentemente, gli elementi di maggior criticità rilevati più volte dal Comune d'Idro, come di seguito specificato, si riferivano ad importanti e pregiudizievoli modifiche rispetto a quanto stabilito nell'ADP2008 proprio a garanzia e salvaguardia della tutela ambientale e della sicurezza del lago stesso (ndr. capisce Bini?).Il progetto definitivo ha infatti (ndr. progetto validato nel 2010) sul rispetto del deflusso minimo vitale, sulla quota di regolazione del lago e sulla massima quota di escursione

ID54167 - 25/01/2015 01:39:27 - (Dru) -

del livello del lago. Insomma qui Valter nega palesemente le risposte che in consiglio ha dato, cercando in questa sede di identificare il preliminare con l'ADP2008, cosa che nel ricorso distingue, tenendo fermo che l'ADP fu una conquista incredibile, ma non nel senso di non credibile, ma in quello di eccezione. Certo che so benissimo Kiselak che Valter è un buon uomo, ma so anche che si difende con le parole e le parole facilmente vanno in contraddizione al pensiero. A proposito, nel ricorso si fa anche riferimento al fatto che nell'ADP non vi fosse che savanelle sopra il livello minimo di 367 metri, cosa che nel consiglio, sia Valter che Matteo hanno tentato di negare, si mettano d'accordo allora con i propri ricorsi giudiziari e storici insomma...

ID54168 - 25/01/2015 01:47:43 - (Dru) - scusa Kyselak ma ho saltato di mettere un "inciso"

... Il progetto definitivo ha infatti "inciso" sul rispetto del deflusso minimo vitale, sulla quota di regolazione del lago, sulla massima quota di escursione del livello del lago... insomma cercare di cavarsela con i ricorsi dovrebbe insegnare alla gente cosa significhi in termini di risultati, non credi Kyselak che la precedente amministrazione fosse tutto un altro mondo?

ID54169 - 25/01/2015 01:51:20 - (Dru) - punto 10

Per tale ragione, già il 9 settembre, l'amministrazione comunale di Idro si è rivolta alla Regione Lombardia per evidenziare le distonie (?) sopra richiamate, con richiesta espressa di rivedere i contenuti e le scelte tecniche del progetto definitivo e rilevando puntualmente che la struttura delle opere di scarico non era riferita alla quota minima di regolazione del lago (367 s.l.m.), "così come stabilita in sede di DP2008".

ID54173 - 25/01/2015 11:04:28 - (Dru) - A questo punto considero il tuo, Kyselak,...

... un intelligente modo di avvenire ad un clima distensivo, per meglio riflettere sulle future iniziative da intraprendere, ma fino a quando si cercherà una via di fuga nelle demagogiche e infamanti accuse di "vendita del lago" o connivenza di questa minoranza con la Regione, nessuna buona intenzione potrà servire. Con noi un colpo al cerchio ed uno alla botte non funziona.

ID54175 - 25/01/2015 11:31:21 - (Dru) - Così cita il ricorso di Nabaffa (lo riscrivo perché anche la Bini si capaciti dei fatti)

Fatto che in Ruine sulla sponda sinistra del fiume Chiese insiste una paleofrana in movimento continuo composta di diversi milioni di metri cubi di materiale incoerente e che detta paleofrana ha irrimediabilmente compromesso la piena funzionalità delle opere di regolazione del lago di Idro realizzate negli anni '30 del secolo scorso, ovverosia: una traversa mobile di regolazione del deflusso superficiale delle acque nel fiume Chiese per le quote superiori a Mt.367,00 sul livello del mare ed una galleria di scarico di fondo utilizzata esclusivamente per finalità di protezione civile...

ID54177 - 25/01/2015 11:50:24 - (Leonardo10) -

Un politico deve avere la capacità di leggere la situazione, proporre soluzioni e perseguire obiettivi ambiziosi, ma, raggiungibili. Se le soluzioni proposte sono identiche a quelle avanzate da semplici cittadini e identiche sono le sconfitte, questa non è resistenza, ma, incapacità. In una vicenda come questa, bisogna avere la capacità di cambiare strategia.Già sei più debole, se poi rimani anche fermo e continui a riproporre stancamente lo stesso schema, finisci inesorabilmente per essere impallinato. Possibile che in 6 anni nessuna proposta nuova sia stata avanzata? Solo ricorsi mal gestiti? Ma cosa state aspettando? Di leggere se le osservazioni vs e del ministero sono state accolte? Tutto qui. Forti di una comoda accusa voi non vi state battendo, vi state riposando.

ID54178 - 25/01/2015 12:23:28 - (Baldo degli ubaldi) -

Ho paura che ormai la maggioranza si sia convinta di non aver possibilità di vittoria contro la realizzazione delle opere e che stia solo cercando di salvare la faccia vedendo l'imminente sconfitta. Aspettare cosa farà la regione è sintomatico di questa rassegnazione

ID54181 - 25/01/2015 13:38:11 - (Dru) - Che sia chiaro a tutti

Io dico, di Valter, che in sede consigliare identifica l'ADP2008 con il preliminare, mentre nei ricorsi li distingue, dico quindi che dire e negare il dire è contraddizione,tutto qui. Ma questo tutto è la sostanza di ogni nostro problema per una soluzione condivisa sul lago. Quando la maggioranza deporrà questo modo di far politica, che divide, per impugnare il giusto modo di farla, allora ci saremo, altrimenti combatteremo con ogni mezzo per ristabilire la verità. Certo che come dici tu, Kyselak , l'interrogativo verteva sul progetto futuro, ma rispondere al futuro richiamando il passato, e richiamandolo contraddittoriamente, non mi sembra un buon modo di cercar soluzioni, anzi, mi sembra un buon modo per evitarle.

ID54185 - 25/01/2015 14:41:04 - (kyselak) -

Abbiamo disquisito a lungo sulle varie contraddizioni anche clamorose in cui sono incorsi sia l'Amministrazione comunale di maggioranza di Idro che i vari comitati, amici, coordinamenti che dir si voglia. Se poi aggiungiamo l'atmosfera che si viveva in quegli anni (prima della firma dell' AdP), gli atti intimidatori sfociati con l'occupazione della sala consiliare, mi vien da sorridere sulla denuncia di commenti anonimi su questo blog avanzata, alla fine della sessione consiliare, da esponenti vicino alla maggioranza.Anche la giustificazione del sindaco in merito al ritardo del ricorso non mi convince affatto, come non credo al fatto che il primo cittadino non legga questa rubrica. Che le dia molto fastidio è più probabile.

ID54201 - 25/01/2015 20:03:04 - (kyselak) -

Per mia natura sono contrario al bipolarismo perfetto, ai governi di larghe intese, ad inciuci, compromessi e opportunismi di ogni genere, a patti del Nazzareno e simili. Pertanto in questa appassionante questione del lago cerco di capire le ragioni dell'una e dell'altra fazione per cercare quel filo conduttore comune che porta ad ottenere quello che tutti auspichiamo ovvero il bene del lago. Non mi sono chiari alcuni passaggi della ricostruzione degli eventi. Se è vero come è vero che il Registro Italiano Dighe aveva dichiarato inagibile la galleria degli agricoltori e che la Regione aveva già approntato un preliminare per la costruzione di una nuova galleria, che senso aveva l'opposizione e il diniego alle opere formalizzati con deliberazione consiliare n. 37 del 18/09/2007 votata all'unanimità se, dopo soli dieci mesi o poco più venivano stravolti tutti questi intendimenti?

ID54202 - 25/01/2015 20:15:04 - (kyselak) -

Posso capire che una chiara esposizione delle motivazioni che portarono alla sottoscrizione dell'Accordo di Programma avrebbero dato adito a strumentalizzazioni da parte dei contestatori. Ma tacere sul repentino cambio di strategia ed indirizzare alle famiglie un'informativa (peraltro parziale) ad accordo sottoscritto, ha accresciuto sospetti e diffidenza nella popolazione. Mi sto riferendo ai contributi messi sul piatto della bilancia dalla Regione per la valorizzazione del lago. Gli stessi esponenti della Regione coadiuvati dall'allora Sindaco di Bagolino, in pubblica adunanza, parlarono di contributi compensativi per i danni subiti dalle amministrazioni e popolazioni lacustri negli anni immediatamente precedenti.

ID54204 - 25/01/2015 20:27:46 - (kyselak) -

Dobbiamo però analizzare il contesto storico nel momento della sottoscrizione dell'accordo. La difficoltà di reperire risorse per gli investimenti era una costante in quei tempi. Si parlava quasi esclusivamente di edilizia scolastica minore, ma con finanziamenti che coprivano solo una parte dei costi preventivati, si parlava di servizio idrico integrato ma con finanziamenti di poche migliaia di Euro e sempre con vincolo di destinazione. La possibilità di poter attingere ad oltre dieci milioni di Euro con il solo vincolo della valorizzazione del territorio del lago non sembrava vero per gli Amministratori di quel tempo. E preferirono giustamente e ripeto giustamente addivenire ad un accordo con la Regione. Il problema, peraltro non agevole, era quello di spiegarlo alla gente. Invece di agire alla luce del sole si preferì nascondere il tutto confidando nelle conquiste ottenute con l'accordo prefettizio.

ID54205 - 25/01/2015 20:40:44 - (kyselak) -

Peccato però che non si trattava di conquiste ma di rispetto della normativa sul deflusso minimo vitale con sbarramento in alto per via della sicurezza. E' pur vero che l'AdP definiva le azioni da perseguire in tema di qualità delle acque, della definizione della regola, della nomina dell'ente gestore, della sicurezza della paleofrana e via dicendo. La conclamata contrarietà della Regione ad una gestione condivisa del lago ha portato poi a considerare inefficace tutto quanto sembrava perseguibile con la famosa postilla finale per cui l'efficacia dell'AdP verrà a decadere a conclusione delle opere. Il progetto definitivo peggiorativo di quello preliminare ne è la prova tangibile della considerazione regionale nei confronti dell'AdP.

ID54206 - 25/01/2015 21:13:48 - (kyselak) -

Va però rimarcata l'onestà intellettuale degli esponenti dell'attuale minoranza consiliare quanto hanno ammesso l'errore di comunicazione, sia per iscritto, nelle memorie inviate con pieghevole alle famiglie sia con il coraggioso intervento dell'ex sindaco e poi assessore Giuliano Rizzardi. Onestà intellettuale che notoriamente fa difetto all'attuale maggioranza la quale non ammetterà mai di aver sbagliato a rinunciare al finanziamento per il nuovo ingresso e di aver preteso più soldi per la valorizzazione del territorio del lago. Peccato che uno dei primi atti deliberativi adottati dalla Giunta Nabaffa sia stato quello di revocare l'approvazione del protocollo d'intesa per la ripartizione dei fondi regionali e che ad Ospitaletto si festeggerà in questi giorni il 5° anniversario della realizzazione di una importante via di comunicazione con i soldi destinati al Comune di Idro.

ID54208 - 25/01/2015 21:38:17 - (Baldo degli ubaldi) -

Il problema , adesso, non è chi ha fatto cosa e cosa è stato fatto, ma cosa si vuole fare. Risposta : aspettare per fare l'ennesimo ricorso? Tutto tempo sprecato. Bisogna agire.

ID54211 - 25/01/2015 22:47:27 - (Dru) - Sono con Kyselak

Al tuo quesito sulle ragioni per il primo diniego, sarebbe utile che rispondessero i protagonisti della vicenda.

ID54226 - 26/01/2015 13:13:24 - (Dru) - caro Kyselak

è venuto il tempo che ci incontriamo, ma come non lo so...

ID54229 - 26/01/2015 14:03:41 - (kyselak) -

Caro Dru. Io credo nella buona fede dell'allora amministrazione Salvaterra tenendo presente anche le difficoltà di comunicazione con i cittadini notoriamente molto sensibili alle vicende del lago, memori anche delle catastrofiche situazioni verificatesi negli anni precedenti. Sensibilità che non poteva esserci negli abitanti di Bagolino maggioritari rispetto a quelli della Frazione di Ponte Caffaro. Ora staremo a vedere se questa amministrazione agirà per il bene del lago come ha conclamato o baratterà l'esecuzione delle opere così come concepite attualmente dalla Regione (senza alcuna garanzia per la gente del lago) con il via libera alla cementificazione prevista dal Piano di Governo del Territorio.

ID54232 - 26/01/2015 14:43:09 - (Dru) -

cosa è questo, un modo per scartare il mio invito? :-), c'è solo una cosa che mi dà più fastidio dell'atteggiamento preso dalla maggioranza di Idro oggi, il sistema democristiano di rispondere non rispondendo.. sempre con simpatia.

ID54268 - 26/01/2015 21:28:15 - (kyselak) -

Caro Dru. Abbiamo lo stesso difetto. A volte siamo anche troppo prolissi e a volte troppo sintetici. A cosa ti riferisci quando parli del primo diniego? Al no alla terza galleria con deliberazione di Giunta del 2007 o alla revoca del protocollo d'Intesa di due anni dopo?

ID54270 - 26/01/2015 21:49:49 - (Dru) - Intendo

No alla terza galleria con deliberazione di Giunta 2007. Può darsi che, spinti dalle correnti intransigenti dei vari comitati, anche la vecchia giunta si sia fatta prigioniera delle stesse. Ma qui, le mie, sono solo supposizioni, saranno più precisi loro ...

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