04 Gennaio 2015, 08.26
Idro
Eridio

Lago: il Consiglio si pronunci

di val.

Sarà un Consiglio comunale straordinario a dare indicazioni su come l’Amministrazione di Idro intende muoversi in merito all’imminente avvio dei lavori per la realizzazione delle nuove opere di messa in sicurezza del lago d’Idro


Opere che verranno appaltate nei prossimi mesi.
A richiederlo la minoranza consiliare di “Lago e Paese” che in queste ore e su questo tema ha chiesto la convocazione straordinaria del consesso e fissa anche il punto all’ordine del giorno: “Proposte ed iniziative dell’Amministrazione comunale in merito all’imminente avvio delle nuove opere di messa in sicurezza del lago d’Idro”.

«Dopo quasi sei anni di mandato ancora non è chiaro lo stato dei rapporti dell’amministrazione Nabaffa con la Regione Lombardia, per garantire il rispetto delle ragioni e delle esigenze degli cittadini di Idro, che si vedono nuovamente imporre, a distanza di poco più di ottant’anni e senza alcuna precisa garanzia, la costruzione delle opere in questione destinate ad avere un impatto decisivo sul futuro della nostra comunità» mettono nero su bianco i consiglieri Salvaterra, Zambelli e Bona.

«Ciò a fronte dell’abdicazione da parte dell’Amministrazione al proprio ruolo di partecipazione e rappresentanza attiva e responsabile – aggiungono -. Non si può certo pensare che l’impegno amministrativo possa ridursi, come fatto fino ad ora, alla presentazione di ricorsi giudiziari, sbagliati e consegnati in ritardo, quando è indispensabile e necessaria una forte ed incisiva presa di posizione di tutta la popolazione».

Il regolamento comunale prevede l’obbligo da parte del sindaco di convocare il Consiglio comunale entro 20 giorni dalla richiesta di un quinto dei consiglieri, che in questo caso sono tre su undici.



Commenti:
ID53288 - 04/01/2015 11:53:11 - (kyselak) -

La minoranza, nell'espletamento del proprio ruolo di controllo all'interno del Consiglio Comunale, fa molto bene a chiedere una chiarezza sui rapporti dell'attuale maggioranza con la Regione Lombardia alla luce di alcune dichiarazioni e atteggiamenti del Sindaco in cui sembra di rilevare una certa contraddittorietà. Abbiate pazienza ma mi sfugge un particolare in un passo del virgolettato che, si presume, sia desunto da dichiarazioni degli esponenti di minoranza. "Si vedono nuovamente imporre - i cittadini di Idro - a distanza di poco più di ottant’anni e senza alcuna precisa garanzia, la costruzione delle opere in questione destinate ad avere un impatto decisivo sul futuro della nostra comunità". Non si tratta di opere imposte dall'alto bensì concordate e sottoscritte dall'Accordo di Programma di cui faceva parte l'allora Sindaca, prof. Salvaterra. Non dobbiamo rigirare la frittata ne' da una parte ne' dall'altra.

ID53292 - 04/01/2015 12:16:31 - (Dru) - Caro Kyselak

L'accordo di programma non è l'origine delle opere. Alla luce anche degli ultimi 6 lunghi anni di amministrazione Nabaffa, crediamo davvero che senza accordo le opere non le avrebbero fatte? Nell'avanzata di Alessandro il Grande, figlio di re Filippo il macedone, alle città che non opponevano resistenza veniva risparmiata l'esistenza. Certo alcuni avrebbero potuto tacciare il re Mazeo di Babilonia di codardia, ma i più intelligenti capirono subito e Babilonia fu salva. Non era in discussione il cambiamento allora, dei re, come oggi delle opere, in discussione era la sopravvivenza e il benessere di un popolo che altrimenti, assediato, sarebbe stato destinato al massacro. Che le Opere erano necessarie fu deciso prima dell'Adp2008

ID53293 - 04/01/2015 12:30:36 - (Dru) - Altro esempio forse più calzante.

Ogni comune viene dotato di un server, questo servizio viene deciso perché i comuni sono dotati di tecnologie obsolete, e qui siamo a livello di HW, poi i comuni sono chiamati a discutere il SW. Questo è successo con l'Adp2008, l'HW non era in discussione, in discussione è il SW, ma qualche zuccone, dopo l'eccellente SW installato dall'amministrazione Salvaterra, ha ritenuto possibile l'impossibile, contestare il SW per azzerare l'HW. Ridicolo nella sua tragicità. Così ci troveremo installato l'HW con il SW voluto da altri... Capito ?

ID53294 - 04/01/2015 13:15:34 - (Dru) - Qui invece, quando si volesse davvero rigirare la frittata

Supposto che il povero Mazeo, rientrato in città, la città dalle mille e una notte, dopo essersi consultato con Alessandro per la resa, al consiglio con i suoi fosse stato dai medesimi destituito, e dopo il massacro conseguente all'Obiezione di una resa condizionata, i suoi condannassero il Mazeo per la strage, sarebbe si un voler rigirare la frittata. Non confondiamo Alessandro con Agamennone e Nabaffa con l'Ulisse, non vedo cavalli di Troia all'orizzonte, ma prevedo altrimenti un massacro se a condurre la trattativa con Alessandro sono gli oppositori di Mazeo, ci sarebbe comunque quell'Achille che può sparigliare tutto...

ID53295 - 04/01/2015 13:24:28 - (kyselak) - per Dru

"Che le opere fossero necessarie, fu deciso prima dell'AdP 2008", ma solo dalla Regione. I Sindaci si accodarono nella primavera-estate 2008 senza prima aver detto peste e corna sugli intendimenti regionali. I malumori riscontrabili nei cittadini di Idro risalgono agli eventi di quegli anni allorquando le amministrazioni lacustri non seppero dare tangibili risposte a questa inversione di rotta. Necessaria fin che si vuole, ma che lasciò sgomenti tutti. Sarà anche come dici tu che "l'accordo di programma non è l'origine delle opere", ma che abbia dato un grande imput, questo è innegabile. Come vedi, caro Dru, la storia si ripete. Nel 2008 furono 4 sindaci a cambiare opinione, poi ci fu l'attuale Sindaco di Anfo e oggi c'è il Sindaco Nabaffa che non sa più che pesci pigliare. Anche perchè nel lago di pesci non ce ne sono più.

ID53296 - 04/01/2015 13:46:02 - (Dru) - Caro Kyselak

Che Mazeo avesse in pensiero il futuro di una Babilonia diversa non appare, ma è certo. Che il Mazeo, uscito dalle porte di Babilonia per consultarsi con Alessandro abbia presentato le sue condizioni, pensate prima insieme al gran consiglio della sua favolesca città, non appare, ma è certo. Che Alessandro abbia accolto solo alcune delle istanze della città sotto assedio, ancora non appare, ma è certo. Certo che era necessario solo per Alessandro la conquista di Babilonia, Mazeo ne avrebbe forse fatto anche a meno, e il progresso scientifico e moderno forse non avrebbe avuto la stessa forma che oggi tutti noi vogliamo e conosciamo, ma il punto non è questo, il punto è cosa sia meglio per la città di Babilonia, se trattare, magari utilizzando mezzi differenti di trattativa, ma sempre per trattare non per illudersi che Alessandro rinunci al progresso, o continuare sulla posizione di una finta resistenza.

ID53297 - 04/01/2015 14:02:19 - (Dru) - Insisto

Anche la resa di Mazeo ha dato forte impulso alla conquista di Babilonia da parte dei macedoni, i cosiddetti "barbari", ma Mazeo è ricordato come il lungimirante e non come il titubante, perché deciso e non indeciso. Chi lo dice che non avrebbe fatto meglio a non arrendersi? nessuno può dirlo, ma tutti noi possiamo riconoscere le decisioni per gli effetti che producono, e quali effetti hanno ad oggi prodotto le divisioni interne le comunità lacuali? A parte la presunta e mai dimostrata denuncia da parte della maggioranza di Idro, nei confronti della vecchia amministrazione, di "alto tradimento"? Tradimento di cosa? Oggi capiamo bene chi ha tradito cosa, no? Magari anche inconsapevolmente, magari solo per stoltaggine, ma poi bisogna ancora guardare agli interessi del paese.

ID53299 - 04/01/2015 14:15:29 - (Dru) - Sento ripetutamente dire il nostro sindaco...,

..che il luogo dove confrontarsi è il consiglio comunale, e lo sento come se per lui, e da chi di questo mantra ha fatto una fede, da questo dipendesse più la propria sopravvivenza che quella del Lago. Sento che Nabaffa è giustamente preoccupato della piazza, ma ingiustamente meno preoccupato del Paese. Conosce la piazza il Nabaffa, la stessa piazza che, attraverso latrati famelici, ha strappato di dosso i vestiti, con pelle e carne, della precedente amministrazione. I giorni della rivolta popolare, che hanno portato il consiglio di Mazeo a destituirlo, son passati e Alessandro si dispone per entrare le mura. Speriamo oggi nella sua magnanimità e speriamo che lo sia con i cittadini e non con il gran consiglio, che all'ultimo momento sa spesso come cavarsela, lasciando città e popolo in mano alle razzie.

ID53305 - 04/01/2015 19:07:47 - (kyselak) - per Dru

E' vero che il generale Mazeo, consegnando la città di Babilonia ad Alessandro Magno, risparmiò la vita a molti dei suoi e preservò la città da sicura distruzione. Ma, tenendo un atteggiamento di collaborazione con i vincitori, mebbe ogni sorta di privilegio da parte di Alessandro il Grande, non ultimo il conferimento dell'ambita carica di grande satrapo di Babilonia. In tempi molto più recenti fecero la stessa cosa il generale Petain e Laval, rispettivamente Presidente (per autoproclamazione) e ministro della Repubblica di Vichy collaborazionista del regime nazista. Questo mentre De Gaulle stava rinsaldando le fila dei suoi partigiani dopo la disfatta di Dunkerque. Petain morì in carcere con condanna a morte tramutata in ergastolo per intercessione dello stesso De Gaulle e Laval finì davanti al plotone d'esecuzione. Questo per farti capire che non tutti i salmi finiscono in gloria come successe al buon general Mazeo.

ID53307 - 04/01/2015 19:36:46 - (Dru) - Ah, caro Kyselak, è proprio vero, con la storia non si impara nulla.

...

ID53308 - 04/01/2015 22:26:09 - (blb) - x kyselak

Accordo di programma avvenne in risposta ad un procedimento di opere gia' avviate.C'era gia' il progetto preliminare senza nessun impegno da parte della regione. Progetto che peraltro vedeva una traversa posta a due metri sotto quella del progetto attuale cosa che fu appunto annullata con l'accordo in piu' si era riusciti a mettere in progetto lo sfioratore sulla futura galleria a quota della traversa C'erano inoltre dei vincoli scritti che avrebbero dovuto essere portati avanti e difesi (ente gestore, regola, nuovo accordo per la manutenzione delle spiagge).

ID53309 - 04/01/2015 22:51:15 - (blb) - dopo l'accordo il nulla....

si e' rotto il fronte dei comuni uniti e la protesta contro accordo e' stata politicamente strumentalizzata per un consenso ai nuovi amministratori che non ha dato nessun frutto...in un susseguirsi di vicende disastrote . Ricordi che avrebbero potuto essere fondati persi per averli presentati in ritardo (la parcella di 9000 euro e' stata pero' regolarmete pagata) pareri dati nelle conferenze di servizi fuori dalla legge, assessori della comunita' montana che in conferenza di servizi si vedono approvate le opere da parte della stessa che poi denunciano pur restando a far parte della stessa.

ID53310 - 04/01/2015 23:01:24 - (kyselak) - per blb

La disamina che lei fa è corretta. Tanto è vero che fino a febbraio/marzo 2008 ci fu unanimità da parte delle Amministrazioni del lago e dei vari comitati nel respingere qualsivoglia programma che prevedesse la realizzazione di una terza galleria. Poi le cose presero una piega diversa. Rimase solo l'unanimità dei Sindaci, ma nel raggiungere l'accordo con la Regione, dapprima osteggiato in tutti i modi. E' innegabile che rispetto al progetto preliminare ci fossero degli elementi migliorativi. Se non altro per giustificare all'opinione pubblica il repentino cambiamento di rotta. Non voglio che lei mi fraintenda sig. blb. Io non sono affatto contrario all'AdP anche se ancor oggi penso si potesse migliorare ulteriormente. Purtroppo la fretta (con il senno di poi assolutamente ingiustificata) di concludere l'importante contratto, ha combinato un pasticcio irreparabile creando delle divisioni sociali a tutt'oggi difficili da ricucire.

ID53311 - 04/01/2015 23:48:16 - (blb) -

che ci sia stato poco tempo e' vero e capisco anche i comitati che sono per il no a prescindere. L'accordo avrebbe dovuto essere l'inizio di un percorso che avrebbe dovuto agire sull'ottenimento di un softWare (per dirla alla Dru),prima della costruzione delle opere, condiviso.Si e'preferito intrapprendere una cocciuta lotta (che di fatto si e' rivelata solo di facciata) all'hardware che comunque era impossibile fermare (cosa che i quattro sindaci avevano capito)

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