Il riconoscimento valorizza anche il museo di Gavardo dove sono conservati i reperti del sito palafitticolo del lago Lucone, dove proseguono gli scavi del Gruppo Grotte coinvolgendo anche gli studenti.
Ha destato vivo apprezzamento anche al Museo archeologico della Valle Sabbia di Gavardo la decisione dell’Unesco di inserire nella lista del patrimonio mondiale i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino.
Fra questi, infatti, risultano anche i siti dislocati attorno al lago di Garda, dove si trova la maggiore concentrazione di palafitte, con più di 30 siti dislocati sia sulle sponde del lago, sia nei bacini inframorenici.
Il progetto elaborato dalla Svizzera coinvolge Italia, Germania, Francia, Slovenia e Austria. Dei circa 1.000 abitati dell'epoca delle palafitte rinvenuti nell'arco alpino ne sono stati selezionati 152. Di questi 25 si trovano in 5 regioni del Nord Italia e ben 4 sono collocati nella nostra provincia, avendo come protagonista il Garda. I villaggi scelti e ora classificati come patrimonio dell'Unesco sono appunto quelli del Lavagnone di Desenzano, di Lucone di Polpenazze, di Sirmione e de Il Gabbiano di Manerba.
Sul sito palafitticolo del lago Lucone di Polpenazze sono impegnati da anni negli scavi il Gruppo Grotte di Gavardo e l’Istituzione museale.
«Questo riconoscimento – afferma con soddisfazione il prof. Angelo D’Acunto, presidente dell’Istituzione museale gavardese –, visto che i reperti ritrovati in questo sito sono conservati nel nostro museo, fa sì che anche il museo stesso si fregi di questo riconoscimento». Un’ulteriore valorizzazione della collezione gavardese e un ulteriore stimolo allo studio e alla fruizione del Museo archeologico.
Gli scavi su questo sito stanno proseguendo ancora. Per questa estate c’è la possibilità per gli studenti del Liceo “Fermi” di Salò di conseguire dei crediti formativi partecipando alla campagna di scavi per due settimane, sia nel sito del Lucone sia nella necropoli dell’età del rame di Bione, nel sito della Corna Nibbia. Alla proposta hanno già aderito diversi studenti.
Sicuramente in valle sono molte le "risorse umane" non conosciute o che lavorano pi nel silenzio da anni per la cultura...questo non vuol dire che non ci siano. Il Museo stesso spesso sottovalutato proprio dai valsabbini stessi e oltre al Gruppo Grotte vero zoccolo duro dell'archeologia in valle e agli studenti del liceo, sullo scavo diretto da Marco Baioni, sono presenti diversi studenti delle Universit Italiane e esperti del CNR che da anni portano avanti gli approfondimenti e le analisi scientifiche...credo che il valsabbino in fuga potrebbe, se gi non lo ha fatto, contattare il museo...perch sembra proprio un po' strano
no, non sembra strano, credimi. Io lo conosco molto bene e se è fuggito è anche perchè al museo nessuno gli ha mai dato credito...sai, se non sei spinto da...oggi so che lavora felicemente tra italia e estero ed è stato membro della commissione scientifica che ha redatto il piano del progetto palafitte. Poi, però, bisognava sistemare quelli di università e cnr e lui, pur se è rimasto l'unico italiano nella commissione internazionale di esperti, non è stato considerato utile...anche da quelli del museo...ma non penso proprio se la sia presa, conoscendolo, ora so che dirige due ricerche in giro per l'europa...e non penso tornerà al museo...però potrei chiederglielo...no?
Sorprendenti ritrovamenti al Lucone È stata particolarmente proficua la campagna di scavi condotta quest’estate dal Museo archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, presso il sito palafitticolo del lago Lucone, a Polpenazze.
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ID10913 - 29/06/2011 15:07:49 - (max weber) - ...ecco un esempio....
ma voi lo sapete che tra gli esperti europei della progettazione di questa proposta per l'UNESCO insieme agli svizzeri c'è anche un giovane valsabbino in fuga?...non credo...non è tra i soliti noti...ah, povera valle