Depuratore, il Prefetto-Commissario accelera

Non perde tempo il Prefetto di Brescia Attilio Visconti, in veste di Commissario straordinario per la depurazione.
Dopo l'incontro svolto ieri con Ato e Acque Bresciane, infatti, la prossima mossa sarà quella di chiedere al presidente dell'Ato di convocare la Conferenza dei servizi per l'acquisizione dei necessari pareri tecnici riguardo alla realizzazione, ormai stabilita, del nuovo impianto nelle sedi di Gavardo e Montichiari.

Tre sono i passaggi previsti per ottenere la fattibilità tecnico-economica del progetto: la trasmissione ad Ato del progetto di fattibilità (già avvenuta), la conferenza dei servizi e l’approvazione dello stesso progetto. La data fissata per la conclusione di questa fase è il 30 settembre, e anche se sarà molto difficile da rispettare, l'intento del Commissario è quello di non allontanarvisi troppo.

Per il progetto esecutivo di collettore e depuratori, per la verifica, la validazione e la gara di appalto occorreranno all'incirca altri 14 mesi; per la fine del 2024 potrebbero iniziare i lavori, e se tutto andasse come previsto l'impianto potrebbe entrare in funzione entro la fine del 2026.

Nel frattempo emerge anche una mozione. Dopo che il Prefetto ha ritenuto la mozione Sarnico ininfluente sulla sua scelta, il consigliere di Centrodestra Cristina Almici ha chiesto che il Governo inserisca in sede di conversione del decreto in legge che l'operato del commissario sia “rispettoso della delibera del Broletto”. “Il commissario – si legge nel testo - non può sostituirsi nelle valutazioni o nelle scelte già assunte dagli organi provinciali (in questo caso Lonato, ndr) stravolgendole o modificandole, ma solo farle proprie e accelerarne l'iter attuativo”.

Sul Chiese intanto la protesta si fa sempre più accesa.