Accuse respinte, la convenzione è legittima

Le accuse mosse dai sindaci dell'asta del Chiese e dai comitati ambientalisti nell'ambito del ricorso presentato dai Comuni contro il progetto del doppio depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari contro l'Ufficio d'Ambito e Acque Bresciane sono state respinte.

Secondo i sindaci e le associazioni, Ato e gestore non avrebbero condiviso con la Provincia la convenzione firmata con il Commissario per la depurazione del Garda che avvia l’iter della progettazione definitiva; nel ricorso chiedevano dunque le dimissioni dei rispettivi presidenti, Aldo Boifava e Gianluca Delbarba.

La convenzione però, hanno dichiarato i diretti interessati, è legittima.

“In merito alla presunta violazione dei rispettivi statuti con la firma della convenzione con il commissario” - si legge in una nota riportata dal Giornale di Brescia - l’Ufficio d'Ambito di Brescia e Acque Bresciane, gestore unico del Servizio Idrico Integrato, vogliono chiarire che tale adesione è strettamente conforme alla legge di istituzione del Commissario straordinario e ha ricevuto l'avallo del Ministero della Transizione Ecologica.

Inoltre è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio d'Ambito, autorità di regolazione, nell’ambito dei poteri assegnati dalle Leggi e dal suo stesso Statuto. Infine, la convenzione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Acque Bresciane, società ad intero capitale pubblico, nell’ambito delle regole che attengono all'attività di gestore del servizio idrico integrato nella provincia di Brescia.

In attesa che il Tar si pronunci, Ato e Acque Bresciane proseguiranno nell’attuazione del cronoprogramma definito dal commissario straordinario”.