06 Febbraio 2021, 09.10
Gavardo Valsabbia
Depuratore del Garda

«Un percorso trasparente e condiviso»

di Redazione

È quanto promesso dalla responsabile comunicazione di Acque Bresciane alle Mamme del Chiese in merito allo studio delle varie opzioni da presentare all’Ato sul depuratore del Garda


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Le Mamme del Chiese hanno incontrato per la seconda volta la  Responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne di Acque Bresciane, Vanna Toninelli, che avevano già incontrato il 3 novembre scorso, invitate per cogliere dalla voce diretta dei comitati attivi sul territorio, le istanze e le preoccupazioni relative alle tematiche ambientali oggetto del loro impegno.

«L’esperienza positiva di quell’incontro – affermano in una nota Piera Casalini e Roberta Caldera per  Le Mamme del Chiese –, in cui abbiamo potuto esprimere in modo esauriente la nostra opinione in merito al progetto riguardante la depurazione dei reflui gardesani, l’avvenuta approvazione della Mozione Sarnico del 30 novembre scorso e la preoccupazione che i sei mesi concessi a partire da quella data per elaborare nuove proposte, scivolasse veloce in un nulla di fatto, ci ha convinto a chiedere un nuovo incontro in cui comunicare, con ancora più determinazione, la nostra linea all’Ente che istituzionalmente ha il compito di sviluppare le nuove opzioni».

«Alla d.ssa Toninelli abbiamo ribadito che la Mozione Sarnico, oltre ad aver stabilito in maniera inequivocabile il Principio di Territorialità nella definizione delle regole che governano il Servizio Idrico Integrato, ha affermato quel principio di buon senso da sempre evocato da tutti coloro che fin dal 2007 si oppongono al coinvolgimento del bacino del Chiese nella depurazione della rete fognaria gardesana».

La mozione, in sostanza, sancisce che le soluzioni finora proposte (da Visano passando per Muscoline, per arrivare a Gavardo e Montichiari), non solo sono inaccettabili e inattuabili sul piano tecnico ed economico ma anche per tutto quell’insieme di valori quali Giustizia, Equità, Educazione, Trasparenza, Rispetto dei Territori e delle Comunità, Responsabilità delle proprie azioni, che sono tra gli elementi fondanti della convivenza civile a cui tutti dobbiamo tendere, Amministrazioni pubbliche comprese.

«È infatti paradossale – dicono le Mamme – che fino ad ora tutti gli impianti di depurazione sono stati costruiti nelle aree di pertinenza, seguendo semplicemente le regole della Logica, del Buon Senso e dell’Educazione Civica, mentre per l’impianto gardesano si è resa necessaria la codifica ufficiale! La Mozione, di fatto, dice che le vie finora percorse sono tutte sbagliate, quindi, aldilà di strategie e forzature veramente incomprensibili, la politica e gli Enti preposti devono chiedersi quali sono le reali necessità del Garda e del Chiese e agire di conseguenza, nel solco tracciato dalla Mozione».

Nel suo intervento la d.ssa Toninelli ha spiegato come si sta muovendo Acque Bresciane a seguito dell’approvazione della Mozione Sarnico, dando anche soddisfacenti risposte alle domande che via via le venivano sottoposte.

Subito dopo il Consiglio Provinciale, Acque Bresciane ha emanato un comunicato in cui prendeva atto del risultato e nel contempo incaricava i suoi tecnici di considerare altre opzioni, come del resto ha indicato, intorno alla metà di dicembre, la comunicazione ufficiale di A.T.O in cui si chiedeva di analizzare un’altra opzione parimenti efficiente e compatibile con la localizzazione in territorio gardesano, tenendo in debito conto il fattore tempo perché la Cabina di Regia mette premura.

Precisa che Acque Bresciane non è un soggetto politico e non ha potere decisionale. Pertanto alla fine dei lavori dei tecnici, presenteranno una relazione ad ATO che avrà il compito di decidere. Il percorso che porterà alla relazione vuole essere trasparente e di condivisione del metodo con il territorio.

Per quanto riguarda le opzioni in campo, la d.ssa precisa che non ha titolo per esprimersi in questo senso; si sta parlando molto di Lonato anche a livello mediatico, per via di determinate caratteristiche, ma il primo step spetta ai loro tecnici che devono analizzare la situazione del territorio comprendendo tutte le variabili.

All’ATO consegneranno un ventaglio di proposte che comprenderà anche quelle che coinvolgono il bacino del Chiese e quelle che terranno conto dell’approvazione della Mozione Sarnico, che ha introdotto nuovi criteri di valutazione per l’organo decisore, anche nell’ottica di superare la conflittualità dei territori.

«Includere nel nuovo progetto – precisano nella nota – la risoluzione delle criticità relative agli scarichi, abusivi e non, e la separazione delle acque bianche dalle nere è un obiettivo universale che vale per tutti i territori, da ottemperare pena le infrazioni da parte della Comunità Europea e per tutelare l’ambiente. Questo è l’obiettivo di Acque Bresciane che è destinata a diventare il gestore unico di tutta la Provincia».
Rispetto ai rischi di malfunzionamento degli impianti di depurazione, la responsabile della Comunicazione di Acque Bresciane ha sottolineato che i tecnici puntano su un depuratore di grandi dimensioni perché vengono messi meno in crisi da situazioni quali scarichi abusivi ed eventi meteorici intensi.

«Concludendo, noi mamme auspichiamo che per quest’ultimo progetto si faccia tesoro degli errori commessi in precedenza. Ora si presenta l’occasione per fare le cose fatte bene, risparmiando probabilmente denari che possono essere impiegati nell’eliminazione degli scarichi e nella suddivisione delle acque. La condivisione dell’iter progettuale sarà, almeno lo speriamo, la garanzia che le cose verranno fatte al meglio nell’interesse di tutti.

Con l’approvazione della Mozione Sarnico, dunque, si è tracciata una linea che determina un cambio di passo; ora ci aspettiamo che questa lunga e tribolata faccenda evolva in fatti concreti all’insegna del Buon Senso, nell’interesse primario dei Territori.

Ringraziamo la d.ssa Toninelli per la cordiale disponibilità e per l’invito a risentirci ad ogni occasione utile».



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