30 Ottobre 2022, 07.21
Gavardo Valsabbia
Blog - Maestro John

Un sorriso dentro al pianto

di Maestro John

Le persone a cui con infinita tristezza diciamo addio, ci lasciano nel cuore il loro indimenticabile sorriso. Poi tradizioni, eventi ed un compleanno


Ognissanti: non ci sono solo i santi sugli altari. Tanti vivono anche vicino a noi. Immersi nelle nostre ansie, nelle nostre paure, quasi mai li riconosciamo.
Sono persone che si impegnano a vivere una vita onesta, dignitosa, pur nelle difficoltà di ogni giorno.

Qualcuno ha scritto: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre.
E queste persone creano i piccoli miracoli della vita.

Giorni dedicati al ricordo.
Volo veloce con la memoria e ricordo alcune persone che ci hanno lasciato in questi mesi. E anche quelle che non ci stanno in queste righe, anche a loro va la mia preghiera.

Ricordo Raffaele Comini, per tutti Mirco: è salito sulle montagne del cielo a 62 anni, ai primi di dicembre.
Ed i cinque ragazzi che persero la vita in quel terribile incidente del 22 gennaio: la 17enne Irene Sala, i cugini Imad Natiq e Salah Natiq di 20 e 22 anni, il 19enne Dennis Guerra, il 20enne Imad El Harram.

E poi l’amico Padre Ezio Bettini, comboniano, una vita dedicata ai poveri.
Il dott. Gian Luca Bettini, che sfrecciava per incontrare i pazienti sulla sua bella moto. Ed Alessio Filippini, coscritto ed amico di mio fratello Dino, che mi raccontò le vicissitudini del viaggio di nozze con Maria Leali.

Poi “Gianni” Gian Battista Conforti, una di quelle persone che hanno reso migliore questo mondo. Gianpiero Bettini, che vedevo passeggiare e pregare insieme alla moglie Giulia nel giardino vicino al Chiese. Enrico Grumi, che nell’infinito amore di Dio riabbraccerà la moglie Maria Bertoli ed i figli Dario e Stefano, che tragicamente lasciarono questo mondo a 22 anni.

Come dimenticare le due staffette partigiane Elsa Pelizzari e Maddalena Flocchini, che aiutarono i “ribelli per amore” rischiando la vita?
E due persone meravigliose, Gabriella Ranesi e Anna Leni, che credevano nei valori della famiglia, dell’amicizia e della condivisione.

Misa Simoni, che avevo conosciuto quand’era partita per il Burundi come infermiera professionale per fare formazione sanitaria nei dispensari.
E poi il baffuto “Tóne” Facchetti, che si impegnò come volontario con il Gruppo Mali di Gavardo. E infine Giovanni Zilioli

A lui ed ai tanti ragazzi che ci hanno lasciato,
dedico alcune parole dei familiari di Francesco Valdiserri, travolto da un’auto mentre camminava sul marciapiede.

La mamma al funerale ha detto ai giovani:  “Fate di tutto per essere felici se lo volete ricordare. Il tempo per essere felici non va sprecato.”

E lo zio: “Addio Francy anima bella, cucciolo della famiglia. 18 anni sono troppo pochi per essere strappato alla vita in modo così assurdo e inaccettabile.
Chiedo al ricordo del tuo sorriso il miracolo di riuscire a scaldarci un po’ durante tutto il gelo che ci aspetta…e prego che tua madre e tuo padre possano trovare la forza per continuare a vivere nonostante un dolore così devastante.”


Ed il papà: «Francesco era un ragazzo puro, difendeva sempre i più deboli. Aveva la forza del sogno, io l’avevo perduta da tempo.
Difendeva le sue idee con totale convinzione, con la tenacia che è solo dei ragazzi.
Cercate “Fra” nell’aria, cercatelo nella musica, cercatelo dentro di voi nel ricordo che vi ha lasciato. Gli avete voluto bene, vi ha voluto bene. Da soli siamo perduti, insieme forse possiamo farcela.”


E ricordo le straordinarie parole di Valérie Perrin: “Sarai ovunque i miei occhi si poseranno. Dove sarà il mio cuore, il tuo continuerà a battere.”

E le parole di Sant’Agostino: “Se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, tu non piangeresti. Prega, sorridi, pensami, non sono lontano, sono dall’altra parte, come se fossi nascosto nella stanza accanto.”

Ho chiesto all’amico Antonio Abastanotti (molto più in gamba di me!) di raccontare i funerali di un tempo.

“Mi ricordo che fino al 1945 i funerali erano distinti in 1^ e 2^ categoria, in base alla situazione economica della famiglia.
A quelli di 1^ categoria noi chierichetti venivamo pagati con 20 centesimi, il sagrista Bortolo Cargnoni (che teneva la contabilità della Chiesa) di solito vi faceva partecipare i ragazzi delle famiglie numerose, così anche per l’Ufficio Funebre.

Durante i funerali i maschi venivano portati in spalla dagli uomini, parenti o amici del defunto. Le signore venivano portate dalle donne con una specie di barella che aveva delle corte gambe per poterla appoggiare a terra darsi il cambio. Si andava dalla casa di residenza alla chiesa e poi fino al cimitero, sempre a piedi.

Mentre oggi fa tutto l’Agenzia funebre, un tempo l’organizzazione del funerale spettava alla famiglia: dalla denuncia dell’avvenuta morte presso il Comune (si faceva la richiesta del certificato di morte dopo aver avuto dal medico comunale la dichiarazione medesima) per poi accordarsi col Parroco per giorno e ora del funerale.

La maggior parte dei defunti veniva sepolta in terra.
La fossa veniva scavata a mano dall’addetto al Cimitero, di solito lo stradino comunale che all’occorrenza era anche muratore: ricordo uno dei fratelli Beltrami, il Goffi Luigi ed il Mabellini Ferruccio.
Alla fine dovevano coprire la fossa, sempre a mano, dopo che i parenti avevano gettato una manciata di terra sul cofano funebre.

I cofani venivano solitamente fatti su misura dai falegnami, Carlo Rivetta o Carlo Cargnoni, dopo che avevano preso le misure del caro estinto. Pochi potevano permettersi di acquistare un cofano dalla ditta Manenti in via Quarena o da Anzani in P. Marconi.
Ricordo che fui chiamato dal Carlo Rivetta per lucidare in tutta fretta qualche cofano, che veniva costruito con legname economico, di solito castagno o abete.

Al funerale di personaggi importanti c’era la Banda Musicale e partecipavano anche i bambini dell’Asilo Infantile, nella stagione fredda con un mantellino nero e cappellino rotondo di panno nero.
Le suore dopo il funerale ci davano tre mentine. Al funerale del sig. Marchetti parteciparono anche quelli delle scuole elementari, ricordo di avervi partecipato anch’io.”


Grazie, mitico Antonio!

Alcuni eventi settimanali:

* oggi, domenica, “A spasso sul Covolo” passeggiata con il CAI Gavardo e visita alle aree archeologiche accompagnati da Angelo Lando del MAVS

* oggi alle 14 “In cammino fra borghi e colline”, passeggiata lungo i sentieri di Muscoline promossa dalla Commissione Ambiente con “Paesaggio Garda Festival”
accompagnati dalla guida Patrizia Marazzi

* oggi la Parrocchia di  Bagolino la Parrocchia ricorda nelle Messe l’incendio del 1779, nel pomeriggio itinerario alla riscoperta dei segni dell'incendio, la sera suonerà la campana a martello

* a Villanuova pomeriggi Danzanti al Circolo ACLI

* lunedì sera al Museo di Gavardo “Dolcetto o reperto” festa di Halloween per bambini 9-11 anni alla scoperta del mondo dei morti in età romana

* martedì all’Agriturismo S. Carlo di Gavardo “Trofeo Cross” gara competitiva di corsa campestre

* mercoledì al Centro Sociale di Gavardo Laboratorio del cuoio condotto da Cisco e poi canti in compagnia

* la sera di mercoledì  alla biblioteca di Gavardo “Gruppo di gioco” con giochi da tavolo

*venerdì 4 a Soiano Andrea Giustacchini in “La guerra negli occhi” (tratta dal libro di Maurizio Abastanotti “A chi dimanda di me”)

*venerdì 4 in Biblioteca per “a Gavardo il suo Spazio” con Chiara Sirignano prof.ssa di Fisica e Astronomia del Dipartimento “G. Galilei” dell’Università di Padova, si farà un Viaggio all’origine dell’Universo con la missione dell’ESA Euclid, un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea per esplorare l’Universo

* venerdì  al Centro Sociale di Gavardo Laboratorio di Burraco, conduce Mariangela

* nei ristoranti di Serle tutti i venerdì cena per la rassegna “Profumo di spiedo”

* sabato alle 16 per “Gente di Valle Sabbia” nella sala convegni della Cassa Rurale di Ponte Caffaro “Censimento delle opere campali della grande Guerra nelle Giudicarie” con Francesco Bologni e Massimo Parolari

* domenica il mitico don Gabriele fa il suo trionfale ingresso a Bedizzole  accompagnato dal suono di ben due bande!

* domenica al Teatro Santa Giulia di Brescia alle ore 15.30 “Cara Liliana” dedicato a suor Liliana Rivetta per il 150° dei comboniani

Venerdì compie gli anni l’amica Anna Martini, moglie del grande Antenore Taraborelli.
I due sposi hanno avuto la grazia di due splendidi figli, Francesca e Giovanni.
La dolce Francesca abita a Daone con il marito Loris Losa ed i figli Marianna e Riccardo, due ragazzi educati e creativi.
Giovanni come il papà è appassionato di fotografia e socio dell’Avis, ma non è milanista come il padre, giustamente ha scelto la Juventus (quest’anno però c’è da soffrire…).
Con Gaia Costa ha regalato ai nonni Adele, un tesoro di bambina. Buona vita, nonna Anna!

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John

Nelle foto:
1) Il sorriso di Mirco Comini
2) Anna Leni con Bruna Valdini
3) Gabriella Ranesi con il cognato Pierino Massolini
4) Giovanni Zilioli con Aldo Abastanotti





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