Commissariamento: «Uno schiaffo alle comunità del Chiese e alla politica Bresciana»
di Cesare Fumana
I sindaci del Chiese hanno evidenziato al prefetto-commissario tutte le incongruità e tutta la contrarietà alla sconcertante vicenda del commissariamento che esclude i territori
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Anche i sindaci di Gavardo, Prevalle, Muscoline e Montichiari sono stati convocati dal prefetto di Brescia, Attilio Visconti, nel ruolo di Commissario Straordinario per il depuratore del Garda.
Il prefetto ha informato i primi cittadini in merito al Decreto Legge con il quale ha ricevuto la nomina di Commissario Straordinario per la sola sponda bresciana ai fini della realizzazione del collettamento e depurazione del Lago di Garda, alla documentazione attualmente a sua disposizione e alle modalità e alle tempistiche con cui intende procedere.
I sindaci Davide Comaglio, Damiano Giustacchini, Giovanni Benedetti e Marco Togni in una nota hanno esposto le considerazioni espresse anche al commissario.
«1) La nomina di un commissario segna l’operato completamente fallimentare degli enti che fin dall’inizio e per quasi 3 anni (salvo un ravvedimento negli ultimi 2 mesi) hanno ipotizzato alcuni scenari senza mai coinvolgere i territori, gli altri enti e le associazioni ambientaliste, imponendo sempre ed unicamente come scelta il Fiume Chiese quale corpo recettore vincolando quindi qualsiasi ipotesi di localizzazione del sistema depurativo del Lago di Garda che, qual si voglia, sarà sempre deputato a rimanere lungo il fiume stesso. Questo caposaldo è una chiara imposizione avvenuta già dal 2018 del quale non si capisce la motivazione.
2) La nomina del Commissario segna la completa delegittimazione dei territori e dei suoi rappresentanti a tutti i livelli istituzionali. La soppressione dell’accordo tra il Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e Veneto siglato nel 2017. Annulla il dettato normativo previsto dal regolamento regionale nr. 6 del 2019. Cancella la Conferenza dei Comuni dell’Ato della Provincia di Brescia. Cassa la così detta Mozione Sarnico.
3) Acque Bresciane ha consegnato al Commissario solo lo studio di Montichiari/Gavardo e lo studio di Lonato. Ad oggi NON ESISTE alcun progetto definitivo, esiste solo uno “studio di fattibilità tecnico economico” riguardante lo scenario Montichiari/Gavardo e ben altri 5 (cinque) scenari. Ci chiediamo per quale motivo Acque Bresciane e ATO, abbiamo fornito al Commissario solo la documentazione di due scenari e non di tutte le ipotesi sul tappeto. A nostro avviso, da sempre sosteniamo che mai è stato fatto un vero studio completo e secondo un criterio logico di corpo recettore – localizzazione impianto di depurazione.
In questa sconcertante vicenda siamo convinti che i responsabili degli enti coinvolti debbano fare una seria riflessione sul proprio operato dal 2018 in avanti traendone le doverose conseguenze.
Rispettiamo la scelta del Commissario di individuare quale consulente l’Università di Brescia ma rimaniamo molto dubbiosi non tanto sull’ente individuato, quanto sulle eventuali singole figure tecniche di supporto. Ricordiamo infatti che più volte abbiamo criticato dimostrandone gli errori degli studi sul sistema di depurazione del Garda a firma del Prof. Bertanza.
Infine, in merito al Decreto Legge di nomina del Commissario e al campo del mandato ricevuto rileviamo come anche questa volta le pesanti ingerenze gardesane abbiamo influito:
- a fronte di un finanziamento unico di 100 milioni da parte del ministero, se nel decreto si parla di “depurazione del Garda”, sbagliata è stata la scelta di nominare un Commissario solo per sponda bresciana. Ricordiamo che l’attuale depuratore di Peschiera è al 50% di proprietà bresciana.
- Ancora, le premesse ove si richiede la dismissione dell’attuale sublacuale perché giunta a termine della sua via utile sono completamente infondate e nessun ente lo ha certificato assumendosi la responsabilità di tale dichiarazione.
È chiaro quindi che chi ha richiesto la nomina di un commissario, vale qui rammentare la lettera inviata al Ministro Cingolani, ha poi influito pesantemente blindandone il mandato al fine di far propendere la scelta in maniera obbligata su Gavardo e Montichiari. Questo è uno schiaffo in faccia a tutta la comunità del Fiume Chiese e alla politica bresciana che aveva intrapreso una chiara decisione politica con la Mozione Sarnico.
Il Decreto Legge di nomina deve essere ora convertito in legge con l’approvazione del parlamento ed è per questo che rivolgiamo un appello a tutti i parlamentari bresciani di ogni appartenenza politica affinché sia emendato/cambiato per dar modo e tempo al Commissario di portare avanti il suo mandato con un nuovo studio, vero ed approfondito dove prioritariamente si scelga il miglior corpo recettore finale per minimizzare l’impatto ambientale e solo di conseguenza la localizzazione in uno dei comuni efferenti il Lago di Garda come la politica bresciana ha correttamente deciso».
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