I sindaci chiedono l'accesso agli atti

I sindaci di Gavardo Davide Comaglio, di Montichiari Marco Togni, di Muscoline Giovanni Alessandro Benedetti e di Prevalle Damiano Giustacchini hanno inviato una lettera al prefetto commissari per accedere agli atti interenti l'iter di progettazione del depuratore dei comuni gardesani e hanno illustrato con una nota la loro azione per contrastare l'opera.

«Da due anni a questa parte - scrivono i quattro primi cittadini - , ovvero dal nostro insediamento, noi 4 sindaci di Gavardo, Montichiari, Muscoline e Prevalle stiamo portando avanti la nostra battaglia contro la realizzazione del Depuratore del Garda lungo il Chiese.

Molti altri sindaci si sono uniti alle nostre iniziative, li teniamo costantemente informati e molti di loro ci hanno garantito il loro futuro supporto.

Tutti gli atti che in passato abbiamo inviato agli enti (tra cui ATO, Acque Bresciane, Ministero Ambiente) o tutte le richieste di accesso agli atti, le abbiamo sempre portate avanti insieme.

La nomina ora di un Commissario Straordinario non cambia l’iter di approvazione del progetto.
Ad oggi sul tavolo ripetiamo che non vi è alcun progetto. Vi è “solamente” uno “studio di fattibilità tecnico economica” che ora verrà portato nell’iter tecnico amministrativo di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) dove saranno coinvolti moltissimi enti soprattutto sovracomunali.

Tale iter in tutti i casi sarebbe stato necessario, con o senza un commissario straordinario.
Da parte dell’ATO è giunta la comunicazione di convocazione per il 22 settembre della Conferenza di Servizi preliminare.

Per tale motivo, dovendo partecipare alla Conferenza, noi 4 sindaci due giorni fa abbiamo inviato una richiesta di accesso agli atti al fine di essere informati su ogni atto presente e così continueremo a fare anche in futuro, come già nel passato, rimanendo nell’ambito istituzionale che ci compete.

Questo è quanto ci compete nel ruolo di sindaci e questo è quanto dobbiamo fare nei confronti dei nostri cittadini dai quali siamo stati eletti e ai quali dobbiamo rispondere del nostro operato».

In foto: il sindaco di Gavardo Davide Comaglio al presidio di protesta davanti alla Prefettura