Tavolo tecnico, «nessun problema ambientale»

«Allo stato delle conoscenze, si ritiene che non si siano palesati nuovi aspetti, tecnicamente e scientificamente argomentati, tali da ritenere che la soluzione adottata dei depuratori a Gavardo e Montichiari per la sponda Lombarda, sia “ambientalmente” incompatibile con il corpo idrico ricettore del Chiese».

Sono queste le conclusioni a cui è giunto il Tavolo tecnico dedicato alla verifica dell’effetto ambientale della restituzione degli effluenti dei depuratori in progetto di Gavardo e Montichiari al fiume Chiese, a firma del direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Maddalena Mattei Gentili.

Questo era già emerso ed era stato riferito dai partecipanti all'ultima riunione del Tavolo tecnico. Ora c'è un documento che lo attesta ufficialmente.

L'istruttoria tecnica ha da prima esaminato «lo studio DICATAM, dell’Università di Brescia, che ha valutato le alternative progettuali sotto diversi profili, anche al fine di verificare che in esso vi potessero essere profili tali da inficiarne gli esiti, come adombrato nella documentazione prodotta dai consulenti dei Comuni» del quale viene constatata la «correttezza dell’approccio metodologico».

Le analisi del tavolo tecnico sono poi entrate «esclusivamente nel merito del tema oggetto dei lavori del Tavolo Tecnico, ovvero la compatibilità ambientale del fiume Chiese con i due depuratori in progetto nei comuni di Gavardo e Montichiari, rispettivamente».

Tutto ciò che è stato a monte della decisione di collocare i depuratori a Gavardo e Montichiari non è stato preso in considerazione, come viene esplicitamente detto: «La documentazione predisposta dai vari soggetti che hanno preso parte ai lavori del Tavolo Tecnico Fra cui (Nota Tecnica – a cura dei consulenti dei comuni, Osservazioni alla Nota Tecnica - a cura di ATO Brescia, Osservazioni e controdeduzioni alle Osservazioni di ATO Brescia - a cura dei sindaci e dei loro consulenti, ecc.), non vanno ad alterare o modificare la validità delle conclusioni dello studio DICATAM».

Seguono una serie di considerazione riguardo ad alcuni aspetti ambientali (portata,calcoli dei carichi residui dei depuratori, ecc.).

«Si tralascia quindi di esprimere valutazioni nel merito di altri temi, non oggetto del lavoro del Tavolo tecnico, sui quali i consulenti e i sindaci dei comuni si sono a lungo soffermati (ad es., il confronto tra le alternative progettuali e i relativi criteri di valutazione, i costi delle opere, le valutazioni ambientali sul fiume Mincio, le problematiche ambientali del comune di Montichiari, ecc.)», che poi sono i punti salienti che chiariscono l’assurdità del progetto.

Quindi, in conclusione, «Agli esiti di tale verifica tecnica non sono stati ravvisati errori, sia metodologici sia di elaborazione, nella documentazione esaminata a corredo della scelta della soluzione progettuale in esame».

Infine, sono state indicate alcune “criticità” già note riguardo al fiume Chiese da inviare alla Cabina di regia, per predisporre le prescrizioni in merito al progetto, che sono già state rese note.

Quindi per il Ministero non c’è niente nel progetto dei due depuratori a Gavardo e Montichiari che sia “ambientalmente” incompatibile con il corpo idrico ricettore del Chiese.

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