Salò Valsabbia - Borgomanero 0 - 0

Quando il sole inizia a scaldare, addio spettacolo sui campi di gioco. Ma, tra un verdetto e un gol che non t’aspetti, anche una domenica dall’aria estiva può trovare un suo perché. Invece il pareggio a reti inviolate tra il Salò e i piemontesi del Borgomanero è frutto di novanta minuti bruttini, a larghi tratti addirittura noiosi, nei quali le occasioni da rete si sono potute contare sulle dita di una mano.
Difficile, dunque, per i 300 sugli spalti del Lino Turina trovare stimoli in una gara in cui paradossalmente non sono mancati un paio di episodi che avrebbero potuto cambiarne il destino: due rigori, uno per parte. Peccato che entrambi siano stati falliti...
I gardesani di Roberto Crotti speravano forse di chiudere la stagione regolare davanti al loro pubblico in maniera differente, ma sul rettangolo di gioco si è vista una squadra abbastanza scarica e talvolta priva di idee. Un calo che ci può stare per mille motivi dopo una rincorsa come quella effettuata dai benacensi, ma che pone un grosso interrogativo sul discorso play off. Gli spareggi-promozione distano attualmente un punto e una vittoria nella gara d’anticipo di sabato con la Solbiatese (in diretta su Raisport Sat alle 14.30) permetterebbe a Quarenghi e compagni di andare poi a giocarsi l’approdo tra i professionisti.
Si diceva di una partita soporifera, nella quale gli ospiti, ormai salvi, hanno faticato a trovare motivazioni per mettersi in mostra. Ciò nonostante i padroni di casa, dopo una lunga fase di studio, non hanno trovato spazi per orchestrare la manovra: tra i tanti falli fischiati ai danni di N’dzinga e i palloni persi da Quarenghi (compreso il rigore fallito), non sono riusciti a bissare il successo della scorsa domenica.
Al via senza gli infortunati Caricato e Ferretti, il tecnico bergamasco deve affidare alla coppia Martinazzoli-Tognassi il compito di dirigere la difesa, orfana anche dello squalificato Sberna.
La prima vera conclusione verso la porta si registra solo al 23’: N’dzinga serve Quarenghi che di prima intenzione calcia verso Zecchini trovando però solo i cartelloni pubblicitari. Complice un fuorigioco erroneamente fischiato, a finire sul taccuino è l’espulsione proprio di Crotti, allontanato dal campano D’Apice per proteste al 46’.
Nella ripresa la musica sembra cambiare. Al 3’, infatti, Leto Colombo ci mette una mano di troppo in area e il direttore di gara concede al Salò il penalty. Dal dischetto capitan Quarenghi spara alto sopra la traversa.
Dopo un colpo di testa di N’dzinga e un rasoterra insidioso di Aimè, sembra che la gara sia destinata a una svolta finale. Al 45’ Vitali impegna Zecchini, gli fa eco a parti invertite un minuto più tardi Zenga (figlio dell’ex portiere Walter, ore tecnico del Catania) si fa pericoloso con un tiro basso a fil di palo.
Quando al 48’ Martinazzoli atterra Aimè in area causando il secondo rigore dell’incontro, per il Salò sembra giunta la beffa. Invece proprio Zenga fa molto peggio di quanto ci si aspetti, calciando centralmente tra le braccia di Menegon.
Chiara Campagnola dal Giornale di Brescia

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