01 Agosto 2018, 08.20
Gavardo
Trekking

Ad un passo dal cielo

di Ceci

Proprio una bella avventura il "Trekking delle famiglie" organizzato dalla sottosezione del Cai di Gavardo a San Martino di Castrozza dal 6 al 13 luglio


«Lassù sulle montaagneee, fra booschi, e valli d'ooor..».
Così recita una bella canzone che si canta quando in un rifugio ci si riposa dalla faticosa risalita tra prati, sentieri, qualche pietra d'inciampo e la vista meravigliosa di qualche laghetto.
Magari ti ritrovi che uno della compagnia ha con sé l'armonica a bocca e di colpo parte un bel coro, tanto che alcuni ragazzi arrivati fin lassù dal fondovalle si girano di scatto e pieni di stupore ti applaudono.

Segno che l'atmosfera della montagna, della baita, del pascolo tutto intorno, a noi settantenni fa ritornare i ricordi ma a loro fa scoprire un altro modo di gioire, del trovarsi insieme.
Certo le giornate, così come sono state programmate, sembrano fatte apposta per una botta di ricostituente al fisico ma anche allo spirito.

Lasciate a casa le preoccupazioni di tutti i giorni
(come per magia sembrano essersi svanite nel nulla) eccoci immersi nel relax assoluto.

Primo la colazione a buffet: sembra che tu debba fare il pieno di carburante. 
La conta di quanto hai ingurgitato, di cosa hai introdotto: non si sa… A mezzodì come sarà? Meglio portarci avanti!

Poi l'appuntamento fuori dall'hotel per la partenza: alcuni per la serie A con le super camminate, poi la serie B le cui mete sono alla portata dei più.
Alcuni sono provvisti di cartina dei sentieri da affrontare, per cui, bastoncini alla mano, zaino in spalla... si parte.

Su, su, sempre più in su fino allo stupendo paesaggio dei rifugi, delle malghe (dove ci trovi anche il cane di Belle e Sebastien e i tanti giovani innamorati della montagna e dediti all'alpeggio) immerse nell'anfiteatro delle Dolomiti, patrimonio dell'UNESCO.
In una escursione guidata ci viene spiegato il perché di questo riconoscimento, oltre che le delucidazioni sulla flora e sulla fauna del  luogo.

Il pranzo al rifugio, (a parte alcuni che non rinunciano ad un buon primo o secondo con polenta) per la maggior parte di noi consiste in una fetta di strudel, oppure lo yogurt con i frutti di bosco o i favolosi strauben (frittelle tirolesi), un frutto, un caffè, vista anche la sostanziosa colazione fatta e la previsione della cena di benvenuto, piuttosto che la cena tipica.

Poi il rientro e sulla via del ritorno c'è lo spazio per fissare gli appuntamenti del pomeriggio all'arrivo in hotel.
Mentre quasi tutti i maschietti si godono il letto, le femminucce si ritrovano al reparto wellnes (piscina, sauna ecc.) e lì danno il meglio di loro.
Siccome dalla piscina al bagno turco, passando per la sauna e l'idromassaggio lì è tutta zona del silenzio, pensano bene di dar libero sfogo agli “speteguless”, tanto da farsi riprendere, come scolarette in ricreazione, dalle addette di turno nel reparto.

Il top però è all'angolo delle tisane
: le proviamo tutte o quasi, fredde calde corroboranti e rilassanti, digestive e tonificanti, giusto per consigliare chi verrà dopo di noi.
La cena come detto non ha bisogno di particolari sottolineature tranne che finisce sempre un po' tardi, per cui passi direttamente, il più delle volte, al riposo notturno, a volte preceduto da una piccola uscita in paese, giusto per non andare a letto con la cena sullo stomaco.

Una nota degna di segnalazione l'hanno  avuta le passeggiate nei boschi.
Indimenticabile quella immersa nella “foresta dei violini” di Paneveggio (con il ponte tibetano, le cascatele, gli abeti che danno il legname per la costruzione degli strumenti musicali) e le passeggiate che ti portano alle malghe in sentieri non troppo impegnativi.

Non dovendo spendere fiato in eccesso
hai voglia di raccontarti con chi al momento ti affianca, alla persona che in quel momento ti è vicino.
Le manifesti i tuoi sentimenti, le tue impressioni su questo o quell'avvenimento, su particolari situazioni e -perché no- sciogliere anche qualche nodo,  sentendoti libero di farlo con persone che capisci essere in sintonia con i tuoi pensieri.

Voglio concludere con una frase detta da uno del gruppo che abbiamo condiviso un po' tutti: “Chissà perché qui in montagna si trova gente contenta, gentile, raramente trovi persone arrabbiate, ci si saluta tutti, al contrario di quanto succede giù al paesello....sarà perché la nostra testa riceve più ossigeno?" 
Mah!!!! ..chissà.......

by  ceci

P.S.- Io e mio marito è la quarta volta che partecipiamo a questa proposta del CAI di Gavardo e, forse l'avrete già capito....abbiamo cambiato luoghi e valli ma la compagnia è sempre più OK!

Nell’ultima foto il cane della Malga Civertaghe.




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