...e la ricerca continua

Abbiamo intervistato Giorgi, bassista gavardese dei Low Frequency Club, promettente terzetto che alla “Nave di Harlock”, a Brescia, ha presentato “Low Frequency Club”, cd realizzato in collaborazione con l’etichetta valsabbina Polka Dots.

Dal rock dei Morphema alla dance dei Low Frequency Club, passando per il “puro funk” dei SeymourFunk: le vostre sono metamorfosi volute o sono il frutto di una continua ricerca di nuove sonorità?
«Sono sicuramente il frutto di una continua ricerca. Noi siamo un gruppo in costante evoluzione. Durante tutto l’arco della nostra formazione abbiamo conosciuto insegnanti che ci hanno sempre stimolato ad ampliare i nostri orizzonti. Abbiamo fatto nostro questo metodo e quindi cerchiamo di non ripeterci»
... Quindi ci dovremo attendere altre evoluzioni radicali in futuro?
«Certamente si»

Riuscite ad interpretare generi diversi con la stessa apparente facilità, ma dietro ci sta una conoscenza molto profonda della musica: quali sono stati i vostri studi?
«Io e mio fratello abbiamo cominciato a suonare all’età di dodici anni. Io ho frequentato una scuola per turnisti che ho lasciato poco dopo perchè non mi interessava diventare uno strumentista professionista. L’esperienza, comunque, mi ha segnato perchè ho imparato ad affrontare tutti i generi. Yoki, invece, nipote di un noto maestro di pianoforte, cominciò a suonare il piano già a cinque anni e a prendere lezioni di canto fin da bambino»

Quanto ritenete sia stata importante l’esperienza di “SabbieMobili” per la realtà musicale valsabbina?
«SabbieMobili, nella persona di Marco Caldera, ha aiutato molti ragazzi ad avvicinarsi a quello che è il mondo della musica. Secondo me è stata un’iniziativa utilissima di cui se ne sentiva veramente bisogno, intorno alla quale, soprattutto all’inizio, si era formato un’entusiasmo rarissimo per la realtà valsabbina: mi ricordo che l’organizzazione di serate in tutta la valle riscuoteva sempre un grande successo di pubblico; insomma, una vera vetrina per artisti emergenti. É un vero peccato che, col tempo, l’entusiasmo iniziale sia scemato»

Quanto è stato importante Marco Caldera per voi?
«É stato ed è tuttora fondamentale. Lo è stato fin dalla creazione di SabbieMobili e lo è tutt’ora con l’etichetta “Polka Dots”, che ci assiste»

Vi considerate un gruppo originale?
«Cerchiamo di esserlo»
Quali altri artisti locali vi sentite di consigliare ai lettori di ValleSabbiaNews?
«Mi sento di consigliare i gavardesi Coscarelli e i suoi fratelli e Christian Ruggeri, chitarrista molto bravo, soprattutto il suo progetto Ectoplasma Yes I Am ... ma non sono molto aggiornato sulla realtà dei gruppi locali di oggi. La Valle, secondo me, è una realtà poco “aperta”, nel senso che ci sono ancora molti “figli degli anni ‘90” e non si apre a nuovi orizzonti»

Avete un target ?
«Non ci siamo mai posti il problema. Ci siamo resi conto che, fino a due anni fa, con l’uscita di Emotional Phunk, piacevamo anche alle mamme. Ora suoniamo musica diversa e siamo meno accessibili, anche se il target rimane molto ampio: abbiamo ricevuto complimenti dagli amanti della dance, ma anche da chi non si era mai avvicinato al genere»

Prospettive?
«Suonare il più possibile. Il disco è uscito il 7 Marzo, sta andando bene e le recensioni sono buone: il nostro obiettivo è quello di riuscire a diffonderlo il più possibile e farci conoscere. Tra poco comincerà il periodo dei festival: speriamo bene! »

www.myspace.com/polkadotslabel
www.myspace.com/LOWFREQCLUB

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