Il depuratore con le ruote
di red.
In attesa del tavolo di confronto sulla ”soluzione Lonato del Garda” per la depurazione dei comuni gardesani, Alcune associazioni ambientaliste chiedono maggior chiarezza sui dati
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Riportiamo una nota sottoscritta da:
Gaia Gavardo
Mamme del Chiese
Visano Respira
Ambiente Futuro Lombardia
Aqua Alma Onlus
C.A.T Desenzano
L’intricatissima vicenda che ha visto il depuratore a servizio della sponda bresciana del Lago di Garda migrare da un sito all’ altro coinvolgendo prima i comuni di Lonato (2007), Visano (2013), Muscoline (2018) Gavardo-Montichiari (2019) ed ora nuovamente Lonato (2021) tanto da essere definito “il depuratore con le ruote, troverà in questo consesso la sua destinazione finale?
Non è ancora dato sapere.
Intanto per quanto ci riguarda, l’analisi dei documenti relativi a quest’ ultima ipotesi a nostro avviso rivela troppe approssimazioni, tante affermazioni prive di logica oltre a qualche inesattezza.
Entriamo subito nel merito di quanto da noi rilevato:
1) lo studio contiene elementi che mettono in discussione i punti attribuiti agli elementi di valutazione dello studio del 2019 e ne cambierebbero la valutazione finale. E’ quindi necessario rivalutare con i dati emersi tutte le 4 opzioni espresse, introducendo la soluzione “Lonato del Garda” definita “seria e credibile” dallo stesso presidente di Acque Bresciane in sostituzione dello scenario 3) VISANO – PESCHIERA in quanto irrealizzabile.
Nello specifico vi sono inesattezze sulla stima degli abitanti equivalenti.
Da una valutazione precisa di tutti i dati disponibili, resi pubblici appare evidente che la stima finale di 660.000 a/ e ed anche quella bresciana di 500.000 a/e sono assolutamente sovrastimate ed eccessive rispetto ai dati reali ed oggettivi che invece si riferiscono a 400.000 a/e.
Utilizzando i dati reali ed oggettivi risulta sufficiente un aumento di circa il 25% (ovvero 80.000 a/e) della capacità del depuratore al fine di renderlo utilizzabile anche per il futuro anche semplicemente modificando la tecnologia utilizzata e questo senza aumentarne la superficie, facendo così decadere ogni ostacolo di contenzioso con il demanio militare proprietario dell’area confinante con il depuratore gardesano.
Previsioni sull’aumento della popolazione al 2030
La percentuale di aumento della popolazione considerata gravante sui vari comuni gardesani stimata al 20% da oggi 2021 al 2030 (Anno di prevista entrata in funzione del depuratore) non è corretta in quanto nei comuni lacustri mediamente la popolazione negli ultimi vent’anni, ha avuto un aumento annuale anche inferiore a 1% o addirittura un decremento. (dati Istat disponibili on line).
E’ lecito quindi dedurre che nei prossimi 10 anni (orizzonte temporale del progetto previsto per il 2030) ci sia un aumento massimo di circa l’8-10% e non del 20% a da sé che il depuratore non sia più in sofferenza massiccia come invece sembra si preveda con una stima del 20% di aumento.
2) mancano certezze di base in merito ad alcuni punti cruciali all’interno delle valutazioni fatte e quindi anche sul confronto Gavardo – Montichiari Vs Lonato del Garda. La più clamorosa riguarda i tempi di dismissione della sub lacuale derubricata da “certezza” a “stima di massima”, un errore anche solo di un anno o due su tale stima porterebbe a variare tutti i confronti fatti fino ad ora;
In merito al Regolamento Regionale sono stati introdotti elementi aggiuntivi di valutazione rispetto a quelli indicati ma si fa presente che essi riguardano solamente l’aspetto impiantistico e sono propedeutici a focalizzare l’attenzione sui tempi di costruzione dell’impianto in base ai quali smantellare il più in fretta possibile la condotta sublacuale. Scegliendo di NON RISPETTARE INTEGRALMENTE IL REGOLAMENTO REGIONALE, si è peccato di superficialità. Per una valutazione più completa, si sarebbero dovuti valutare elementi aggiuntivi quali gli aspetti ambientali e i costi di realizzazione.
Evidenziamo anche che a norma di Regolamento Regionale 6/2019 per ogni depuratore di nuova costruzione devono essere messe sul piatto almeno 3 ipotesi alternative.
L’introduzione delle tempistiche di dismissione della sublacuale come metro di giudizio praticamente principale nell’individuazione delle scelte, si basa su dati non oggettivi e non derivati da una fonte terza; ovvero è Acque Bresciane che introduce l’elemento da valutare e l’Università di Brescia si fa dare da Acque Bresciane i tempi di valutazione. Si tratta di stime e non di riscontri oggettivi.
La nostra considerazione a due anni di distanza viene certificata da Acque Bresciane stessa nella propria risposta alle FAQ dove si dice che le tempistiche di cantierizzazione per Gavardo, ma in generale per tutte le scelte, sono stime di massima che verranno verificate a posteriori.
L’incertezza sui tempi di cantierizzazione è il più grave buco nelle valutazioni fatte sulla scelta di Gavardo ed è un ulteriore aggravio di considerazioni e di valutazioni sul confronto Gavardo/Lonato
3) Scaricare a lago le acque depurate è possibile in quanto contrariamente alle affermazioni contenute nella relazione di Acque Bresciane che sembrano fare intendere che è vietato scaricare nel lago di Garda la depurazione dei reflui depurati la situazione odierna è che:
a) Attualmente nel lago di Garda scaricano tutti i depuratori afferenti a Riva del Garda e al fiume Sarca , i depuratori di Tremosine e Limone, che l’attuale progetto prevede non vengono uniti al collettore e quindi continueranno a scaricare nel lago.
b) Nella valutazione sono state prese in considerazione relativamente allo stato del lago le indicazioni di Regione Lombardia che sono mere “indicazioni” e non hanno certo valore di legge come invece è il regolamento 06/2019.
Scaricare nel lago di Garda è ammissibile a norma di legge e quindi non trovano alcuna giustificazione le valutazioni fatte sull’inammissibilità di depuratori nei comuni gardesani da Gargnano a Padenghe sul Garda.
In merito alla presenza di fosforo nel lago di Garda, evidenziamo che esistono studi in controtendenza a quanto affermato da Regione Lombardia, (vedi quello di Nico Salmaso, responsabile dell'unità di idrobiologia del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige) in cui si imputa l’origine zootecnica e agricola di quest’ ultimo e solo minimamente presenti con gli scarichi fognari del collettore e solamente nel caso del troppo pieno ed inoltre questi studi affermano un dimezzamento della presenza di fosforo nel Lago.
In Commissione Provinciale per l’Ambiente il Prof. Bertanza non ha saputo indicare quale riduzione all’apporto di fosforo e altre sostanze si avrebbe dal rifacimento del collettore, così come progettato.
A fronte di un investimento di centinaia di milioni di euro pubblici sono FONDAMENTALI DATI CERTI sulla condizione attuale ed è altresì necessario individuarne con correttezza le fonti di immissione, legale o abusiva, per intercettarle e diminuirne l’apporto perché appare evidente che la causa del fosforo nel lago non è il collettore o il refluo fognario correttamente depurato.
4) lo studio del 2021 non evidenzia in modo assoluto che sia impossibile andare con una circumlacuale a Peschiera del Garda e quindi questa ipotesi DEVE essere presa in considerazione come valida alternativa alle due oggetto dei tavoli di confronto;
5) non sono state esplicitate in modo oggettivo e con dati certi le motivazioni che impedirebbero di scaricare i reflui depurati dal depuratore di Lonato del Garda nel fiume Mincio. Le considerazioni riportate appaiono più una valutazione personale dell’estensore del documento che considerazioni oggettive e l’unico dato certo riportato, la differenza nel costo di energia elettrica è decontestualizzato;
6) alla luce di quanto emerso da questo studio, non esistono preclusioni insormontabili dal punto di vista tecnico, ambientale, economico o gestionale che precludano la possibilità di realizzare il depuratore a Lonato del Garda o Desenzano del Garda e scaricare i reflui nel fiume Mincio;
7) il Confronto tra Gavardo – Montichiari e la soluzione Lonato del Garda non dovrebbe nemmeno essere proposto in quanto, alla luce della “Mozione Sarnico” la soluzione “Lonato del Garda” anche così come proposta NON E’ UNO SCENARIO MENO EFFICACE RISPETTO AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBBIETTIVI PREFISSATI dal progetto iniziale e quindi non è necessaria alcune deroga.
8) Evidenziamo come nota a margine, che nello studio di Acque Bresciane, per dimostrare che è difficile dal punto di vista orografico andare a scaricare a Peschiera del Garda, viene preso come punto di partenza dell’ubicazione del depuratore la località di Maguzzano e non la località effettiva di costruzione del depuratore che è a Esenta.
Le differenze orografiche tra la localizzazione Esenta e la Localizzazione Maguzzano sono talmente evidenti che fanno si che da Esenta per andare verso il Mincio la differenza di quota superabile sia di molto inferiore e il terreno sia decisamente molto meno accidentato. Inoltre l’area di Maguzzano risulta essere particolarmente delicata dal punto di vista ambientale.
9) Risulta da chiarire anche l’aspetto relativo al riutilizzo agricolo delle acque depurate in quanto l’anno scorso un alto dirigente di Garda Uno affermava che i reflui depurati erano appena sufficienti ad irrigare una decina di ettari, mentre oggi Acque Bresciane afferma che con essi si potrebbero irrigare oltre 2000 ettari.
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