03 Giugno 2019, 09.00
Garda
L'intervista

«Tener-a-mente», due chiacchiere con Viola Costa

di Davide Vedovelli

Sta per prendere il via “Tener-a-mente”, il Festival che porterà musica, bellezza e poesia nell'anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera. Ce ne parla la Direttrice artistica Viola Costa 


Un cartellone da grande Festival internazionale confezionato con passione e ricerca continua del bello, percorrendo nuove strade senza però dimenticare le radici della grande musica d'autore. Ci racconta questa nuova edizione di “Tener-a-mente” Viola Costa, Direttrice Artistica del Festival. 
 
La raggiungo nel suo ultimo giorno di residenza milanese prima di trasferirsi per tre mesi sulle sponde del Lago di Garda. Ne esce una bellissima chiacchierata tra appassionati di musica ed arte e ci racconta i retroscena della stagione che sta per partire.

 
 - Il 16 giugno si comincia con un grande appuntamento ad ingresso gratuito. Protagonista uno dei libri che più amo della narrativa italiana “Novecento”. A leggerlo ci sarà l'autore, Alessandro Baricco, accompagnato da ALESSIO BERTALLOT e Cesare Picco. Con la tecnologia silent si potrà godere della lettura di queste pagine sdraiati in un prato.

Mi piace tantissimo l'idea di svincolare la letteratura dai soliti confini, il tuo non aver paura di mischiare il classico con la tecnologia e farli mimetizzare nell'ambiente quasi a diventarne parte. Mi viene da dire che è una scelta talmente affascinante e coraggiosa da poterla definire punk. Come è nata questa idea e cosa ti aspetti da questa serata?
 
Tu mi attribuisci, descrivendola con parole bellissime, un'idea che magari fosse stata mia. Io, ti dirò, se potessi oserei anche di più (ride). Quest'idea è venuta ad Alessio Bertallot. E' stata sua l'idea di contaminare il testo di “Novecento” con le nuove tecnologie che ha dato origine al progetto play Novecento che già si può ascoltare sul sito “Casa Bertallot”.
 
Quando si è parlato con Yamaha per organizzare il Notturnale e di ripetere quest'esperienza anche il direttore di Yamaha Piano, grande ammiratore di Alessandro Baricco, ha pensato di coniugare la tecnologia delle cuffie “Silent” a questo progetto. La cosa poi ha preso piede quasi da sola alimentandosi continuamente in una specie di appassionato delirio collettivo. Se pensi, in fondo, al Vittoriale c'è una nave... che è la nave di Novecento, il lago diventa l'oceano, ci sarà un pianista ed il gioco è fatto.

Se dovessi farti leggere i messaggini che ci scrivevamo sul telefonino in piena notte capiresti quanto ci ha appassionato questa cosa. Sarà un'apertura molto popolare e una bellissima festa collettiva, anche perché quella sera tutti possono entrare gratuitamente (previa prenotazione sul sito di Tener-a-Mente) ed è il modo migliore per iniziare quest'edizione del Festival.

 
- Grandi artisti internazionali ma anche piccoli gioielli della nostra canzone d'autore. Penso all'amico Giò dei La Crus o all'intramontabile Antonello Venditti. Spazio anche alla comicità agrodolce di Ale e Franz. C'è un filo rosso, o anche solo una sensazione o uno stato d'animo con cui hai costruito il cartellone?

Il senso è sempre lo stesso ed è la ricerca della bellezza e la ricerca di una espressione di senso che sia profonda, insieme alla trasversalità. Cerchiamo di guardare a linguaggi diversi, anche se prevalentemente c'è la musica, scegliendo solo progetti che nascano veramente da una necessità ed un'urgenza espressiva e artistica.

C'è anche la terza edizione del premio di poesia “Più luce” per attori (o aspiranti tali) di ogni età, invitati a recitare versi più o meno noti per regalar loro nuova vita. Questo premio per me è un altro pezzo di cuore, essendo innamorata della poesia e credendo che sia una forma d'arte che debba essere riscoperta e condivisa. 
 
Si crea una tensione emotiva che pervade tutto il cartellone. E' sempre questo quello che cerco quando scelgo le proposte; ne arrivano tantissime e quelle che scarto sono quelle dove non percepisco queste caratteristiche. Non è sufficiente che un artista riempia il Vittoriale per entrare in cartellone.

 
- Quali sono le difficoltà maggiori nell'allestire e gestire un festival di questo livello?

Me ne vengono in mente tantissime. Quest'anno è stato segnato da un fatto drammatico e mi riferisco a quanto successo durante il concerto di Sfera Ebbasta, dove l'utilizzo idiota dello spray al peperoncino ha causato dei morti. Questo ha portato le agenzie di spettacolo a rivedere alcune logiche in merito al richiamo di pubblico di alcuni artisti ed alla conseguente difficoltà di gestione dell'ordine pubblico.

Un'altra difficoltà è per il pubblico che deve arrivare a Gardone Riviera. Chi parte da una grande città dovrà affrontare una lunga coda perché la statale che porta a Gardone in estate è affollata ogni giorno della settimana. Serve quindi una grande motivazione. Sappiamo anche che un artista che a Milano richiama 3000 persone a Gardone ne può richiamare 1200, 1300 al massimo. La difficoltà più grossa è proprio quella di essere quindi raggiungibili da un pubblico adatto a noi. Negli ultimi anni l'età media del nostro pubblico, ma anche degli artisti, si è abbassata e il nostro target non è più solo il turista gardesano ma vengono ormai da tutt'Italia.
 
Ci sono anche alcune difficoltà di mentalità oltre a quelle logistiche. Per fortuna la grande collaborazione del Comune di Gardone ci viene in aiuto, ma a volte le competenze che ci servirebbero per poter gestire eventi internazionali di questo livello non sono sempre facilmente reperibili. A volte trovo anche una difficoltà da parte di alcune strutture che faticano a venire incontro alle logiche del festival: mi riferisco al fatto che alcuni hotel non danno la possibilità di pernottare una sola notte o alcuni ristoranti no sono disponibili a tenere aperta la cucina dopo i concerti. Per fortuna però anche in questa direzione si stanno facendo dei passi avanti.
 
 
- Tra gli appuntamenti in cartellone ce n'è uno di cui sei particolarmente orgogliosa?

Ce ne sono un paio a cui tengo particolarmente. Uno è Glen Hansard, un artista che trovo geniale per molti versi soprattutto estremamente puro perchè fa esattamente ciò che ha voglia di fare e di cui ha bisogno ed è quella cosa che ti dicevo prima. L'ultimo disco credo che sia davvero un capolavoro. Un artista che ha vinto anche un premio Oscar con una colonna sonora meravigliosa e romanticissima. Quando arrivi a questi vertici la tentazione è di continuare ad autocitarsi, invece lui continua a ricercare ed a innovarsi.
 
L'altro è Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, mi rendo conto che è un mondo molto “Anni '90” (ride)...
 
 
- Amilcare Rambaldi, fondatore del club Tenco di cui faccio parte da 10 anni, diceva sempre che se in un festival non si fa almeno una figura di merda con qualcuno c'è qualcosa che non va. Ti va, se ti è capitato, di raccontarmi un episodio in tal senso?

Ti dirò, lavoriamo con delle produzioni talmente rigide che è quasi impossibile ci sia un qualsiasi inconveniente. E' tutto estremamente controllato e blindato. Mi viene però in mente un episodio analogo. Alcuni anni fa, in occasione della data dei The National, reduci da un tour italiano pieno zeppo di incidenti di percorso a livello di produzione e particolarmente sfortunato.
 
Noi sbagliammo a preparare la colazione allo staff (nemmeno agli artisti stessi) ma non solo per ingenuità nostra ma perchè le informazioni che la produzione italiana ci aveva passato erano diverse da quelle poi richieste, e la giornata iniziò malissimo. A volte da come prepari la colazione o da come l'autista riesce o meno a fare manovra al termine della famigerata salita che porta al Vittoriale dipende l'andamento di tutto.

La famigerata parola d'ordine che tutti temiamo è “No Show” da parte del manager dell'artista con cui le produzioni internazionali fanno terrorismo psicologico. Ricordo invece corse dannate all'ultimo minuto per accontentare i “più o meno capricci” dell'artista. Una sera dovemmo correre a Brescia (da Gardone) per trovare dei fagiolini di soia caldi ,che erano l'unica cosa che mancava, e poi non vennero nemmeno toccati... ma il rischio era che non suonassero.
 
 
- Vorrei concludere con tre domande telegrafiche. Cosa stai ascoltando in questo momento, ultimo libro che hai letto e ultimo film che hai visto.
 
L'ultimo gruppo che ho ascoltato è un gruppo toscano che si chiama Esterina, vincitori anche di una Targa Tenco; il cantante ha una voce pazzesca ma purtroppo, e non capisco il perchè, non hanno ancora un grande seguito.
 
L'ultimo film è stato Dumbo mentre l'ultimo libro è... bhe..sicuramente poesia.
Il libro che ho sempre sul comodino sono le poesie di Rainer Maria Rilke, Quella che preferisco è “Orfeo, euridice, Hermes”. Quando ho voglia di bellezza mi rifugio qui.
 


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