I diritti dell'infanzia

Proprio il 20 novembre del 1989 infatti la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia veniva approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.Ad oggi, aderiscono ben 194 Paesi, che si sono vincolati ad un testo specifico per la protezione di ciò che di più prezioso e, allo stesso tempo, indifeso, abbiamo: i bambini.

La Convenzione si basa su pilastri davvero fondamentali per la vita di ogni bambino, in qualunque parte del mondo egli viva: la non discriminazione, il diritto alla vita, il diritto ad essere ascoltato, il diritto a che il suo interesse sia sempre considerato superiore.Come nella maggior parte dei casi però non è bastato l’impegno sulla carta per migliorare le condizioni dei bambini.

Oggi infatti, secondo i dati Unicef, sono ancora 500 milioni i minori che vivono in situazioni di povertà estrema; 30 milioni quelli che sono costretti a lasciare le proprie case a causa della violenza e della guerra; quasi 6 milioni ogni anno muoiono prima di aver compiuto un anno per malattie e denutrizione.

E, anche in Italia, la situazione non è rosea, nonostante magari sia più difficile notarla: nel nostro Paese più di un milione di bambini è in condizione di indigenza assoluta, tra cui anche molti minori migranti senza genitori o familiari in Italia.

Si potrebbe andare avanti all’infinito, citando moltissime situazioni in cui i diritti dei bambini sono dimenticati e calpestati: i bambini soldato, costretti a vedere e subire violenze che nemmeno gli adulti riuscirebbero ad affrontare, i bambini costretti a lavorare nei Paesi del terzo mondo, quelli che non possono andare a scuola, a cui viene negata l’opportunità di conoscere e cambiare il proprio mondo, e ancora i minori vittime di abusi per il turismo sessuale.

Nonostante questo quadro davvero triste, possiamo però dire che la Convenzione ha anche raggiunto risultati positivi: in 26 anni nel mondo il tasso di mortalità infantile è dimezzato e più del 90% dei bambini hanno potuto iscriversi alla scuola elementare.

26 anni non sono molti, è vero, e possiamo dire che ci sono già stati traguardi importanti, ma dovremmo anche ricordare che la posta in gioco è davvero alta: con i diritti dei bambini, specchio  del nostro futuro, non si può più sbagliare.