Quelle code insopportabili

Ricordate le code chilometriche causate dal semaforo di Gavardo negli anni Ottanta e Novanta, prima della costruzione della 45bis? Probabilmente se lo ricordano solo gli over 40.

Se incontravi anche qualcuno fuori provincia (magari un milanese che andava a sciare in Trentino) e dicevi che eri di Gavardo ti rispondevano: “Ah, sì, dove c’è il famigerato semaforo che causa le code”. E le code partivano dal ponte in centro a Gavardo, dov’era collocato il semaforo, e arrivano fino a Prevalle, se non oltre.

Ora l’altro luogo famoso (o “famigerato” che dir si voglia) oltre i confini provinciali per le code è la rotonda e la stretta di Nozza di Vestone.
È questo il nuovo (si fa per dire) “collo di bottiglia” della viabilità valsabbina. Non è una novità: ne avevamo avuto cognizione anche in passato, ma quest’anno, forse complice una frequentazione maggiore dell’alta valle e del vicino Trentino ne abbiamo percepito maggiormente il fastidio.

Rallentamenti e code si verificano quotidianamente al mattino a partire da Ponte Re, dove c’è la confluenza fra la 45 ter e la 237 del Caffaro.
Lunedì scorso, vigilia di Ferragosto, la coda alle 9 di mattina arrivava già alla prima galleria; a mezzogiorno, arrivava addirittura alla seconda.

Certo, sono giorni di ferie e di grande traffico, ma anche quotidianamente, se c’è un evento e un incidente, le code sono all’ordine del giorno.
Segnalazioni a tal riguardo sono arrivate il primo lunedì di questo mese, 7 agosto, quando a Nozza c’era il mercato mensile “de la Nosa”: code fino Sabbio sia dalla tangenziale sia dalla provinciale.

Ma la domanda che si pongono gli automobilisti valsabbini è questa: intanto che aspettiamo che si faccia il proseguimento della tangenziale, perché non fa un sottopassaggio (e perché no una passerella sopraelevata) per l’attraversamento dei pedoni in prossimità della piazza del Mercato a Nozza?

E da questa domenica cominceranno i rientri e le code si formeranno anche nel senso opposto, per chi scede dalla valle.