Terra contaminata, area sotto sequestro

Controlli dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) hanno portato al sequestro di un’area di una ditta di Casto, la Zac, dove sono stati rinvenuti materiali e terra inquinata.

La ditta ha ottenuto dal 2008 dal Comune l’autorizzazione per stoccare terre e rocce da scavo in un’area di un ettaro e mezzo in località Famea, in un posto defilato.

Al sito di Casto si è giunti durante un controllo di routine di uno scavo a Sarezzo, in Valtrompia, dove nelle operazione per la costruzione di un garage è stata trovata della terra contaminata. Questo materiale è stato portato presso l’azienda di Casto, e l’Arpa ha puntato un faro sul sito di stoccaggio della ditta valsabbina.

Qui i tecnici hanno scovato una montagna velenosa, costituita da un cocktail di terra inquinata, materiale edile e fresato stradale (bitume). Il tutto compressoe sotterrato in un’enorme e profonda buca.

I professionisti dell’Arpa che si occupano nello specifico delle bonifiche e del monitoraggio della movimentazione di terre e rocce da scavo hanno eseguito più di quindici carotaggi, arrivando fino a tre metri di profondità. E in alcuni di questi punti erosi, hanno trovato cumuli di rifiuti edili e stradali seppelliti. Proprio per questo sono stati eseguiti anche tre campionamenti del terreno, che saranno sottoposti alle analisi chimiche.

L’intera area è stata posta sotto sequestro dagli ufficiali di Polizia giudiziaria del di partimento di Brescia dell’Arpa, diretto da Fabio Cambielli - insieme ai Carabinieri forestali del comando di Idro e d’intesa con la Procura della Repubblica.

Il reato contestato all’azienda è per ora abbandono di rifiuti, ma non si esclude che si possa aggiungere anche quello di discarica abusiva.