Cercasi parcheggi

Ieri intorno alle 11 alcuni volontari sono dovuti scendere in paese e chiedere a chi stava ancora arrivando di tornare indietro, di scegliere un’altra località dove trascorrere la domenica.

Ma quanta gente arriva?
Non esiste un biglietto d’ingresso, ma non è difficile calcolare le duemila persone in media ogni giorno col bel tempo.
Significa che nel corso della stagione quest’anno è già stata superata abbondantemente quota centomila.

«Abbiamo tanti progetti in cantiere, alcuni già finanziati, coinvolgendo anche i territori dei Comuni vicini, se però non recuperiamo spazi per le auto rischiamo di aggravare la situazione».
Così Franco Franzoni, attuale presidente del Gruppo Ferrate di Casto, che insieme a Santo Piccinelli e a Roberto Leali compone il terzetto di coloro che a partire dal 2006 hanno cominciato a valorizzare l’area.
«Alcune idee ci sono già e bisognerà vedere come metterle in pratica, magari con l’utilizzo di navette».

Qualche anno fa nessuno avrebbe potuto ipotizzare il grande successo che sta avendo il Parco Le Fucine di Casto, preso sovente ad esempio anche per le modalità virtuose di utilizzo dei fondi pubblici.

Il Gruppo Ferrate oggi è forte di una quarantina di volontari, compresi i quattro che sono arrivati dall’Africa Nera con l’operazione accoglienza di qualche anno fa, che qui si sono integrati cominciando da volontari per poi trovare lavoro nelle aziende della zona.
A questi si aggiungono una ventina di studenti che ogni anno vengono impegnati a rotazione e remunerati con dei voucher.

.in foto: l'ingresso al parco; le prime strutture per l'accoglienza; da sinistra Santo Piccinelli, Roberto Leali e Franco Franzoni; una delle tante sculture presenti al parco realizzate dal maestro Luigi Zambelli e dagli scultori della sia scuola.