Floris: i colori del presepe

 

I ragazzi del CSE “Arcobaleno” di Roè Volciano, attraverso una serie di interviste, si spostano, per il secondo anno, sul territorio alla scoperta di Associazioni, attività commerciali e antichi mestieri.
Una delle attività che ha catturato l’attenzione dei reporter è quella del Presepista Antonio Floris.

Antonio Floris ha 37 anni, è originario di Capovalle ma residente con famiglia nella frazione di Volciano, dove svolge la professione-passione del Presepista, “l’arte del presepe”.
Fin da piccolo coltiva la passione per i presepi e la loro realizzazione: i suoi “diorami” sono l’esempio di arte, creatività e fantasia, coniugando tecnica e amore verso ogni dettaglio da lui creato.
I “diorami” sono delle “scatole” all’interno delle quali si apre un mondo magico, spirituale, tutto da scoprire: le ambientazioni sono quelle delle nostre case, le tematiche religiose affrontano le tematiche della Natività, dell’Attesa della nascita e vari momenti della quotidianità dei personaggi raffigurati.
I diorami possono essere ammirati da una sola visione prospettica attraverso un boccascena anteriore; la sua tecnica è quella catalana che prevede l’uso del gesso nell’esecuzione dell’opera.
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Alcuni cenni biografici.

Antonio Floris è membro dell’Associazione Amici del Presepio - scoperta attraverso un libro – dal 2002, anno in cui conosce gli amici della sezione di Pizzighettone e quando inizia la sua attività.
Nel 2005 inizia ad esporre in alcune importanti mostre: Cividino, Groppello d’Adda, Romano di Lombardia, Verona, Castiglione delle Stiviere – proprio in quest’ultima cittadina tiene nel 2006 il suo primo corso di tecnica insieme ad altri autori. Attualmente una sua opera è esposta presso il Museo di Giarre.
 

Intraprende un corso di tecnica nel 2002-2003, studia, fotografa borghi, visita mostre alla ricerca continua di perfezionamento, scambia pareri con i presepisti lombardi Sergio Costa, Fabio Maruti, Paolo e Massimo Storti seguendo attentamente i consigli del noto artista internazionale Antonio Pigozzi con il quale vince il Concorso Nazionale intitolato a Giovanni Pesatori con una suggestiva scena della natività popolare ambientata in una caratteristica architettura rurale della valli bergamasche-bresciane.
 

Il materiale principale utilizzato per la realizzazione del presepio è il polistirolo, usato sapientemente anche per costruire i piccoli particolari che costituiscono l’opera.   

CSE “Arcobaleno”
 

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