31 Ottobre 2020, 06.21
Blog - Circolo Scrittori Instabili

Consigli di lettura

di Livia Trentini

Oggi ho ritrovato la mia “Bibbia”. L’ho sfogliata, ogni pagina un’avventura, un po’ come per una cara amica lo è il Dizionario dell’etimologia delle parole, ogni parola una grande viaggio nella conoscenza...


La mia “Bibbia” è composta da dieci capitoli ogni uno dei quali suddiviso in una serie di paragrafi intercalati da meravigliose fotografie. Ci sono veramente tanti personaggi che la affollano, molti fanno una rapida comparsa mentre altri si insinuano in ogni pagina; situazioni diverse accolgono il lettore che deve cimentarsi a ricordare, segnare e non sbagliare, altrimenti si fa solo una grande confusione e si perde il filo del racconto.

Il primo capito è composto dalle varie descrizione, una più bella dell’altra, dove trovare il meglio, come usarlo, le foto degli ambienti in cui nascono e crescono i personaggi, la loro trasformazione, come vengono preparati per gli eventi più festosi o per la quotidianità. Passando per i capitoli successivi si trovano le descrizioni più approfondite, che ti fanno entrare in pieno nel soggetto; l’equilibrio nell’usare il metodo migliore per unire i vari personaggi e non sbagliarsi. Una poesia.

Ad un certo punto ho visto una foto su cui mi sono soffermata per alcuni secondi, ho osservato i colori, le dimensioni, ho sentito il profumo che mi aleggiava intorno, anzi è ancora nelle mie narici: intenso e pungente come se la foto avesse preso vita o come se io fossi entrata nella foto per far parte di essa. Si rimane incantati ad ammirarne i paesaggi, le sfumature. Sembra di sentirne addirittura i suoni ed è bellissimo seguire le vicende dei personaggi.

Altre pagine, altre meraviglie. Prima ho parlato di un’avventura, ma forse è più un giallo. Non sai cosa succederà nella pagina successiva, un nuovo personaggio si insinua, una nuova situazione, “ma forse quello di pagina 81 si sposa con quella di pagina 154, meglio che non venga unito con quella di pagina 188 sarebbe un disastro, anche se si sa già che la regina rimane sempre lei, sul finale a pagina 423”. Anche se non tutti sono concordi su questa scelta.

L’autore ha ambientato il libro in una località fra l’Italia e la Germania, per cui troviamo personaggi con vari nomi sia in italiano che in tedesco, si deve stare un po’ attenti, altrimenti si confondono e non si capisce bene chi deve fare cosa.
L’ho letto d’un fiato, o meglio l’ho sfogliato in un fiato fermandomi ogni tanto quando vedevo un indizio che attirava la mia curiosità, i suggerimenti, la caccia al meglio, la pesca a sorpresa e l’animale selvatico che ti piomba fra capo e collo e non sai come potrà andare a finire, si spera sempre al meglio. E sul finale tutto si addolcisce, i colori diventano tenui, i profumi più stuzzicanti, le situazioni più dolci, le parole più amabili, è proprio un libro fantastico.

Voglio condividere questo mio libro, in casa con me da circa 28 anni, l’ho iniziato, posato, ripreso, segnato, è anche un po’ rovinato: “Cucinare nelle Dolomiti”.
Non aggiungo altro.
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Per gentile concessione del Circolo Scrittori Instabili, blog sul quale si sperimentano gli appassionati che hanno frequentato i corsi di scrittura creativa tenuti da Barbara Favaro.




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